Le scuole potrebbero chiudere ancora? Alcuni istituti si stanno organizzando, anche alle elementari.
“Tornare alla didattica a distanza alle scuole superiori è stata una dura decisione”; così il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha commentato le novità del DPCM del 25 ottobre, con il quale è stato deciso di tornare alla didattica a distanza per almeno il 75% delle attività nelle scuole secondarie di secondo grado.
In realtà, per molte scuole superiori il ritorno alla didattica a distanza sarà totale: per i Dirigenti Scolastici, infatti, appare complicato organizzare gli spazi alla luce delle nuove indicazioni del Governo riguardo alla necessità di procedere con l’entrata a scuola dopo le 09:00 e organizzare anche lezioni nel pomeriggio, e per questo motivo stanno preferendo la chiusura totale degli edifici in favore di un ritorno della didattica a distanza al 100%.
E stando a quanto riportato da Il Messaggero, sembra che anche gli istituti di altro ordine e grado si stanno preparando all’eventualità di una chiusura generalizzata delle scuole, con un ritorno totale alla didattica a distanza per qualche settimana.
Didattica a distanza anche alle scuole elementari elementari e medie: il rischio c’è
Come si legge nelle linee guida del Ministero dell’Istruzione, riguardo alla didattica a distanza integrata, questa sarà l’unico strumento a disposizione di insegnanti e studenti nel caso in cui dovesse rivelarsi necessaria una nuova chiusura delle scuole.
Il Governo promette che una tale ipotesi per il momento non è in discussione, con il Ministro Azzolina che ribadisce che “le scuole sono un luogo sicuro” in quanto poco più del 3% degli attuali focolai fa riferimento agli istituti scolastici.
Va detto, però, che fino a qualche settimana fa il Governo escludeva categoricamente anche l’eventualità di un secondo lockdown, mentre negli ultimi giorni l’atteggiamento a riguardo è profondamente cambiato. Il premier, infatti, dice che le nuove restrizioni servono proprio per evitare un secondo lockdown, ma non smentisce questa ipotesi in quanto potrebbe rivelarsi l’unica soluzione possibile in caso di aumento incontrollato dei contagi.
Questo le scuole lo sanno ed è per questo che molti istituti hanno cominciato ad organizzarsi in vista di un possibile ritorno alla didattica a distanza.
Didattica a distanza: così le scuole si stanno preparando
I Dirigenti Scolastici temono che presto arriverà il momento in cui tutte le scuole dovranno nuovamente chiudere; questa volta bisognerà farsi trovare pronti, in quanto non ci sarebbero più giustificazioni per una didattica a distanza improvvisata visto che le scuole hanno avuto mesi per prepararsi di fronte a questa eventualità.
Per questo motivo, in molte scuole primarie i Dirigenti Scolastici hanno inviato alle famiglie delle circolari dove si legge della possibilità di prendere in comodato d’uso PC e tablet. O anche, ci sono scuole che già hanno pensato ad una nuova organizzazione oraria nel caso in cui dovesse esserci un ritorno - anche parziale, ad esempio al 75% - alla didattica a distanza.
Il tutto per rispettare quanto stabilito dal Ministero dell’Istruzione, secondo cui in prima elementare bisognerà garantire, nonostante il ricorso alla didattica a distanza, almeno 10 ore di lezioni alla settimana, che salgono a 15 nelle altre classi della scuola elementare. Lezioni che dovranno essere sincrone per l’intero gruppo classe.
Un’organizzazione che non sarà semplice mettere in atto ed è per questo che le scuole stanno cominciando già da adesso a pensare a dei Piani B o C da attuare nel caso di decisioni repentine del Governo. Per evitare che quanto successo con il DPCM del 25 ottobre - che ha visto molte scuole superiori impreparate di fronte alle nuove indicazioni governative - si ripeta di nuovo nel caso in cui un peggioramento dei contagi dovesse imporre la chiusura di scuole elementari e medie.
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