Spostare la residenza senza cambiare il medico di famiglia: ecco quando è possibile e come fare.
La residenza è direttamente correlata alla fruizione dei servizi pubblici a disposizione dei cittadini, tra cui l’assistenza sanitaria. La scelta del medico di base, fondamentale per ricevere le cure e l’assistenza medica, avviene proprio in base alla residenza. In tal proposito bisogna far riferimento innanzitutto al Comune ma anche al distretto competente dell’Azienda sanitaria locale. A quest’ultimo corrisponde infatti un elenco dal quale selezionare il medico di famiglia e il pediatra di libera scelta, organizzati per garantire l’assistenza medica su tutto il territorio.
In caso di trasferimento, normalmente viene cambiata la scelta del medico di base, al fine di trovare un professionista più vicino e pratico da raggiungere. Non sempre, tuttavia, questa è una soluzione adatta per tutti. Soprattutto quando lo spostamento non è lontano e per pazienti con storie cliniche più complesse, mantenere lo stesso medico risulta piuttosto conveniente. Senza contare che, oltre al rapporto di fiducia che si viene a creare con il paziente, conoscere già i pregressi clinici può contribuire a un’assistenza più rapida ed efficace.
Naturalmente tutti i medici di base sono validi professionisti, che operano a norma di legge e con garanzie solide in merito alla propria preparazione. Bisogna però sapere che in alcuni casi c’è la possibilità di spostare la residenza senza cambiare il medico di famiglia. Ecco quando e come fare.
Se sposto la residenza devo cambiare medico di famiglia?
La scelta del medico di famiglia deve di norma avvenire su base territoriale. Si tratta di un presupposto importante per garantire l’assistenza sanitaria in maniera efficace, rispettando appunto la suddivisione territoriale e la gestione delle Aziende sanitarie locali. Allo stesso tempo, la legge tiene conto del particolare rapporto che lega medico e paziente, ben diverso da quello che intercorre tra clienti e professionisti di altri campi.
È del tutto comprensibile riporre particolare fiducia nel medico che ha seguito a lungo la propria situazione di salute, magari anche in momenti delicati. Nella maggior parte dei casi, il medico di base è proprio il dottore con cui ogni cittadino si interfaccia per più tempo. Molto spesso, inoltre, ci sono anche ragioni di ordine pratico che spingono a voler mantenere lo stesso medico di base. In queste situazioni particolari, il cittadino può chiedere di rimanere presso il medesimo medico di famiglia nonostante lo spostamento della residenza.
Di regola, se lo spostamento della residenza cambia la competenza dell’Asl, o a maggior ragione il Comune o la Regione, è necessario cambiare la scelta del medico di base. La legge ammette però la scelta in deroga, per l’appunto di un medico di famiglia che non opera nell’ambito territoriale della nuova residenza. Ciò è possibile soltanto a determinate condizioni, previa domanda all’Asl.
Quando si può tenere lo stesso medico di famiglia
Lo spostamento di residenza potrebbe non comportare variazioni rispetto al medico di famiglia. Occorre quindi consultare gli elenchi forniti dagli appositi uffici delle Asl di competenza, di norma fruibili anche attraverso i servizi sanitari online, per verificare la competenza dei medici di famiglia. Nel caso in cui il proprio medico non rientri più nell’elenco, magari anzi sotto un’Asl differente (ma non necessariamente), si dovrebbe modificare la scelta.
Altrimenti, sarà necessario chiedere la possibilità di effettuare una scelta in deroga (non ammessa quando la residenza viene spostata in una Regione diversa). Ciò sarà possibile nelle seguenti circostanze:
- la volontà di preservare la continuità sanitaria, in virtù del particolare legame fiduciario instaurato con il medico di base;
- una o più persone conviventi hanno lo stesso medico di famiglia;
- il medico di famiglia opera in un’area vicina a quella frequentata, ad esempio per lavoro, dal paziente;
- il paziente ha cominciato una terapia per una patologia cronica o per l’invalidità civile e vuole che sia proseguita dallo stesso medico;
- il paziente pianifica di tornare nella precedente residenza, essendo comunque comodo per la vicinanza del luogo di studio/lavoro rispetto allo studio medico.
Bisogna quindi recarsi presso lo sportello dedicato alla scelta del medico - secondo l’Asl competente in base alla residenza - presentando la domanda di scelta in deroga, sempre entro i limiti regionali. Sarà necessario indicare i propri dati, il nominativo del medico, la nuova residenza e il motivo della richiesta. Tanto più lo studio medico è lontano, tanto più sarà difficile effettuare la scelta, tenendo conto che ogni Regione fissa una percentuale massima di scelte in deroga per i pazienti dei medici di famiglia.
Sarà infatti necessario il parere del Comitato aziendale dell’Asl, che nel frattempo confermerà la scelta del medico solo in via provvisoria. Quando si tratta di un distretto sanitario limitrofo, invece, la procedura è molto più rapida. In ogni caso, con il cambiamento di Asl il paziente perde il diritto alle visite domiciliari.
In caso di mancato accoglimento della domanda, la scelta viene revocata con decorrenza dalla notifica della comunicazione al paziente, che dovrà scegliere un altro medico di famiglia.
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