L’industria dei semiconduttori diventerà sempre più cruciale nel prossimo futuro e le imprese taiwanesi sono divenuti leader mondiali nel settore.
La XIII edizione del Festival della Diplomazia, dedicato alla “Transitions and Contradictions: Is No Change an Option?”, ha approfondito i gap tecnologici della difesa in rapporto alle delicate politiche commerciali legate agli investimenti e alla produzione dei semiconduttori. Componente essenziale di qualsiasi prodotto digitale, i semiconduttori sono di vitale importanza per l’industria della difesa e quella aerospaziale, sebbene rappresentino solo l’1 % circa del mercato mondiale dei chip.
I semiconduttori di cui questi settori hanno bisogno devono essere resistenti, affidabili e in grado di memorizzare dati e informazioni in completa sicurezza. Sebbene le interruzioni della catena di approvvigionamento in generale costituiscano una sfida sul piano economico e, potenzialmente, sociale, in questi settori strategici le carenze diventano anche un problema di sicurezza. Le problematiche della logistica internazionale hanno mostrato al mondo la fragilità dell’Unione europea sulle politiche dei semiconduttori che dipendono da un numero ridotto di fornitori esteri, e ciò ha implicazioni significative. Gli Stati Uniti, la Cina, la Corea del Sud e Taiwan stanno investendo ingenti somme in questo campo.
La Commissione europea mira a raddoppiare la produzione di semiconduttori in Europa, portandola a una quota del 20% della produzione mondiale entro il 2030, con un totale di circa 43 miliardi di euro di investimenti. Tuttavia, gli analisti economici e geopolitici si chiedono se la Commissione riesce a chiarire le fonti di tali finanziamenti, in quanto alcuni di essi sembrano provenire da una ridistribuzione di somme già stanziate in bilancio per altri settori prioritari, come lo spazio, l’intelligenza artificiale e la cybersicurezza, i quali non devono essere messi a rischio.
Non devono, inoltre, esservi riduzioni degli stanziamenti del Fondo europeo per la difesa, dal momento che le risorse disponibili sono già limitate. In un contesto di crescenti tensioni geopolitiche, assicurarsi che il settore della difesa e quello aerospaziale dispongano di un adeguato sostegno finanziario è di cruciale importanza in relazione alla normativa sui chip. Esempio autorevole da dover studiare e imitare è Taiwan. Durante i lavori del panel dedicato ai semiconduttori, l’Ambasciatore Andrea Sing-Ying Lee, rappresentante di Taiwan in Italia, ha ricordato le politiche dell’isola in rapporto all’innovazione, alla digitalizzazione e alle politiche sui semiconduttori. L’industria dei semiconduttori diventerà sempre più cruciale nel prossimo futuro e le imprese taiwanesi sono divenuti leader mondiali nel settore.
«Commerciare e sviluppare ricerca sui semiconduttori con Taiwan vuol dire affidarsi ai migliori, inseguire sicurezza informatica e lavorare con chi sviluppa ottimi macchinari di precisione necessari alla produzione dei chip a livello globale. Taiwan può divenire una zona franca dei semiconduttori e anche la Cina non può interrompere la strategia di Taiwan sui semiconduttori perché tale industria è altamente strategia anche per loro. Siamo aperti a tutti i clienti del mondo occidentale, rappresentando un anello importantissimo della catena mondiale dei semiconduttori», ha dichiarato Andrea Sing-Ying Lee.
L’insegnamento economico e commerciale dei grandi produttori dei semiconduttori dovrebbe far riflettere l’Europa sull’importanza di non concentrarsi unicamente sui semiconduttori di piccole dimensioni, ma promuovere anche l’innovazione per quelli di dimensioni maggiori, che sono tuttora molto utilizzati nell’industria della difesa e in quella aerospaziale. La definizione di procedure di certificazione è fondamentale anche per questi due settori.
Attualmente, diviene necessario sostenere l’elaborazione di norme comuni in ambito militare e civile nel quadro della strategia europea di normazione. Una questione da affrontare senza indugio è la certezza del diritto nel campo degli aiuti di Stato. Diviene necessario, a livello di Unione europea, che siano indicati con chiarezza i criteri per l’autorizzazione di eventuali misure di sostegno e, a livello nazionale, l’essenzialità di snellire le procedure amministrative.
Occorre rafforzare la cooperazione con i paesi alleati quali gli Stati Uniti attraverso il Consiglio Ue-Usa per il commercio e la tecnologia. Sostanzialmente, l’ecosistema globale dei semiconduttori nel settore della difesa e dell’aerospazio è complesso e fortemente interdipendente. Soltanto alimentando i punti di forza ed elaborando strategie coordinate in casa europea sarà possibile evitare duplicazioni, rafforzare la sicurezza industriale sui semiconduttori e migliorare l’efficienza dell’intero sistema innovativo settoriale.
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