Secondo Beatrice Lorenzin, senatrice eletta con il Pd, il centrodestra avrebbe dovuto lasciare la presidenza di una delle due Camere alle opposizioni: l’intervista all’ex ministra della Salute.
La nuova legislatura si apre con l’elezione dei presidenti della Camera e del Senato. Il centrodestra sembra aver trovato un accordo e già nella giornata di giovedì 13 ottobre Ignazio La Russa dovrebbe essere eletto presidente dell’Aula di Palazzo Madama.
Per Montecitorio l’intesa nel centrodestra è stata trovata su un nome della Lega, probabilmente Riccardo Molinari. Nessuna presidenza andrà quindi all’opposizione, una scelta ritenuta non corretta da Beatrice Lorenzin, senatrice eletta con il Pd.
Intercettata da Money.it a margine dei lavori del Senato, proprio in occasione della prima seduta e dell’elezione del presidente di Palazzo Madama, Lorenzin sottolinea che sarebbe stato auspicabile, visto il contesto economico e internazionale, trovare maggiore unità istituzionale.
Lorenzin: una presidenza andava a opposizioni
La senatrice del Pd spiega perché a suo giudizio era giusto lasciare una delle due presidenze all’opposizione: “Per come è nata questa legislatura e per il momento n cui ci troviamo sarebbe stato auspicabile che una delle due Camere fosse andata all’opposizione”, afferma.
In particolare, sarebbe stato un gesto utile per garantire maggiore unità “non politica ma istituzionale” al Paese, in un momento “in cui devi affrontare una situazione difficilissima: dalla guerra alla pandemia che ancora non è finita, probabilmente una crisi economica come ci viene annunciato”.
Secondo Lorenzin sarebbe dovuto essere il centrodestra a proporre un accordo con l’opposizione per la presidenza di una delle due Camere e il tema non è quindi la mancata proposta dell’opposizione: “Il tema sono le condizioni politiche, quelle che con cui la realtà ci porta a fare i conti”. Con chiaro riferimento alla situazione economica internazionale.
Senato, l’elezione di La Russa e il discorso di Segre
La maggioranza di centrodestra, però, ha deciso di fare una scelta diversa. Lorenzin non si sbilancia sulla figura scelta per la presidenza del Senato, quella di Ignazio La Russa: “Gli auguro di fare un buon lavoro”, sottolinea.
Ma l’ex ministra della Salute si sofferma anche sul discorso che ha aperto i lavori, quello della senatrice a vita Liliana Segre: “Certamente i richiami fatti dalla Segre sono rimasti ben impressi nella storia di questo Senato, ma anche nell’anima di tutti noi”.
L’elezione del presidente del Senato
La prima votazione per l’elezione del presidente del Senato potrebbe portare all’elezione di Ignazio La Russa, anche se resta qualche dubbio da parte di Forza Italia, con i senatori - a partire da Silvio Berlusconi - che non hanno risposto alla prima chiama, per poi rispondere alla seconda. L’elezione del presidente d’Aula potrebbe arrivare già al primo scrutinio, con la maggioranza richiesta di 104 voti e un margine abbastanza ampio per il centrodestra che può contare su almeno 113 eletti.
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