Senza benzina o gasolio, azienda tedesca presenta motore a combustione senza CO2

Luna Luciano

21 Marzo 2025 - 05:15

Liebherr rivoluziona il settore edile e minerario con un motore a combustione interna alimentato ad ammoniaca, riducendo drasticamente le emissioni. Ecco come funziona questa innovazione.

Senza benzina o gasolio, azienda tedesca presenta motore a combustione senza CO2

- Offrire soluzioni a basse o a zero emissioni è una delle principali sfide dell’industria moderna, soprattutto in settori ad alto consumo energetico come l’edilizia e l’attività mineraria.

Una delle novità più attese della fiera Bauma 2025, evento di riferimento per le macchine edili, è il nuovo motore a combustione interna sviluppato da Liebherr. Questo innovativo sistema non utilizza benzina o gasolio, ma si basa sull’ammoniaca come fonte primaria di energia. L’obiettivo dell’azienda svizzero-tedesca è quello di offrire un’alternativa più sostenibile, mantenendo al contempo un’elevata densità di potenza per le applicazioni fuori strada.

Negli ultimi anni, Liebherr ha condotto studi approfonditi sull’impiego di idrogeno e ammoniaca come carburanti per motori a combustione interna. L’ammoniaca, in particolare, si è rivelata un’opzione promettente per via della sua facilità di trasporto e stoccaggio rispetto all’idrogeno puro.

Grazie a questi progressi tecnologici, il motore presentato a Bauma 2025 potrebbe rappresentare un punto di svolta per la transizione ecologica del settore edile e minerario. Ma come funziona esattamente questa tecnologia e quali sono le sue principali caratteristiche? Ecco tutto quello che serve sapere a riguardo.

Come funziona il nuovo motore ad ammoniaca?

Il cuore dell’innovazione di Liebherr risiede nell’uso dell’ammoniaca come combustibile primario per i motori a combustione interna. Tuttavia, poiché l’ammoniaca ha una temperatura di accensione molto più alta rispetto ai combustibili tradizionali (circa 650 gradi Celsius, contro i 200-400 della benzina e i 220-300 del gasolio), il sistema necessita di una soluzione per l’innesco della combustione.

Per questo motivo, il motore sviluppato da Liebherr adotta un approccio a doppio combustibile, in cui piccole quantità di gasolio o idrogeno vengono utilizzate per facilitare l’accensione dell’ammoniaca. L’idrogeno, in particolare, può essere estratto direttamente dall’ammoniaca attraverso un catalizzatore, permettendo così un funzionamento del motore senza emissioni di CO2. Questo processo consente di superare uno dei principali limiti dell’ammoniaca come combustibile, rendendola un’opzione più concreta per l’industria.

Inoltre, rispetto all’idrogeno puro, l’ammoniaca offre notevoli vantaggi logistici: può essere immagazzinata in forma liquida a pressioni relativamente basse, facilitando il trasporto e la gestione del carburante. Secondo Liebherr, il nuovo motore garantisce un’elevata efficienza energetica e potrebbe essere adottato su larga scala in applicazioni off-highway, come quelle minerarie ed edili. La società ritiene che questa tecnologia possa integrare le soluzioni elettriche esistenti, offrendo un’alternativa valida laddove l’uso di batterie o motori elettrici non sia praticabile a causa delle esigenze di potenza e autonomia.

Differenze rispetto ai motori tradizionali: vantaggi e sfide

Rispetto ai tradizionali motori a benzina e gasolio, il nuovo motore a combustione interna ad ammoniaca presenta una serie di differenze significative. In primo luogo, l’assenza di emissioni di CO2 rappresenta un vantaggio fondamentale nel contesto della transizione energetica e della riduzione dell’impatto ambientale delle attività industriali. Inoltre, l’uso dell’ammoniaca consente di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, promuovendo un modello energetico più sostenibile.

Un altro vantaggio riguarda la maggiore sicurezza nella gestione del carburante. A differenza dell’idrogeno puro, che richiede infrastrutture complesse per lo stoccaggio e il trasporto, l’ammoniaca può essere immagazzinata in condizioni relativamente semplici. Questo aspetto la rende un’opzione più conveniente per molte aziende che desiderano adottare soluzioni a basse emissioni senza dover investire in nuove infrastrutture di distribuzione dell’energia.

Tuttavia, esistono anche delle sfide da affrontare. La temperatura di accensione più elevata dell’ammoniaca rende necessario l’uso di un secondo combustibile per avviare la reazione. Inoltre, sebbene l’ammoniaca sia un combustibile privo di CO2, la sua combustione può generare ossidi di azoto (NO), che sono inquinanti atmosferici. Per mitigare questo problema, Liebherr sta lavorando a sistemi avanzati di post-trattamento dei gas di scarico, in modo da ridurre al minimo le emissioni nocive.

Infine, il successo di questa tecnologia dipenderà anche dalla disponibilità di ammoniaca prodotta da fonti rinnovabili. Se l’ammoniaca utilizzata proviene da processi industriali ad alto impatto ambientale, il bilancio complessivo delle emissioni potrebbe non essere così vantaggioso. Per questo motivo, Liebherr sottolinea l’importanza di sviluppare un’infrastruttura di produzione di ammoniaca verde, ottenuta tramite elettrolisi dell’acqua con energia rinnovabile.

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