Separazione consensuale riforma Cartabia, la guida. Come funziona, cosa cambia e quando è possibile

Ilena D’Errico

9 Marzo 2023 - 00:01

La guida alla nuova separazione consensuale prevista dalla riforma Cartabia sul diritto di famiglia: ecco quali sono le novità principali.

Separazione consensuale riforma Cartabia, la guida. Come funziona, cosa cambia e quando è possibile

È ormai pienamente in vigore la riforma Cartabia sul diritto di famiglia, perlomeno per una parte delle innovazioni previste. L’attuazione completa, infatti, si prevede per il 2024, ma nel frattempo il rito unico sarà a disposizione già per diversi procedimenti, fra i quali la separazione consensuale.

Come funziona la separazione con rito unico e cosa cambia

Con la riforma Cartabia in tema di diritto di famiglia, è cambiata completamente la procedura dedicata alla separazione consensuale e all’affidamento dei minori. In questi casi è infatti possibile usufruire di una procedura semplificata e molto più rapida rispetto a quella precedente.

Oltre alla riduzione delle tempistiche, la principale differenza rispetto alla separazione consensuale precedente consta nell’eliminazione di una delle udienze, grazie all’introduzione delle dedizioni scritte.

I coniugi possono infatti rinunciare all’udienza di comparizione usufruendo della documentazione scritta, presentata a fine di motivazione e di prova. Oltretutto, entrambe le parti hanno la facoltà di aggiungere la documentazione e modificare le dichiarazioni precedenti fino a 10 giorni prima dell’udienza.

Un ulteriore punto di distacco rispetto alla procedura di separazione antecedente è che il ricorso deve essere obbligatoriamente sottoscritto da entrambi i coniugi, per dimostrare la consensualità. In ogni caso, i coniugi potranno beneficiare di una significativa riduzione delle tempistiche perché la procedura si conclude già alla sentenza di separazione. Oltretutto, può ora essere presentata contestualmente alla separazione anche la domanda di divorzio.

La domanda per la separazione consensuale con rito unico

Per richiedere la separazione consensuale secondo il nuovo procedimento del rito unificato è necessario presentare, tramite l’avvocato, un ricorso contenente:

  • Ufficio territoriale a cui è rivolta la domanda.
  • Dati di tutti i soggetti coinvolti dalla domanda.
  • Nome, cognome e codice fiscale del procuratore e indicazione della procura.
  • Oggetto della domanda.
  • Racconto dei fatti e degli elementi di diritto.
  • Indicazione di mezzi di prova e documenti.
  • Esistenza di altri procedimenti in corso con domande analoghe o inerenti.
  • Eventuali sentenze adottate in altri procedimenti, anche se provvisori.
  • L’eventuale regolamentazione scelta per i rapporti patrimoniali.
  • La rinuncia all’udienza di comparizione, se voluta.

Se la domanda di separazione chiede anche un contributo economico oppure sono presenti dei figli minorenni, è necessario allegare al ricorso anche:

  • Le dichiarazioni dei redditi degli ultimi 3 anni.
  • La documentazione riguardo eventuali diritti reali su immobili, beni mobili registrati e quote sociali.
  • Estratti conto degli ultimi 3 anni relativamente a tutti i rapporti bancari e finanziari.
  • Piano genitoriale.

Quanto tempo per la nuova separazione consensuale

Il ricorso presentato viene depositato dal giudice insieme a tutta la documentazione allegata. Entro il termine di 3 giorni dal deposito, il presidente deve nominare il relatore e fissare la prima udienza di comparizione delle parti. In questa fase il presidente fissa anche il tempo per costituire il convenuto, che deve essere almeno di 30 giorni precedente all’udienza. In ogni caso tra il deposito e l’udienza non possono passare più di 90 giorni. Quando, tuttavia, la notificazione al convenuto deve avvenire all’estero i termini cambiano:

  • Massimo 90 giorni dalla notifica all’udienza.
  • Massimo 120 giorni tra il deposito e l’udienza.

Sono, invece, previste tempistiche ancora più ristrette in caso di provvedimenti provvisori necessari per condizioni di urgenza.

Quando è possibile la separazione consensuale della riforma Cartabia

Per tutti i procedimenti successivi al 28 febbraio 2023 i coniugi possono ottenere la separazione e contestualmente chiedere il divorzio con la nuova procedura. Quest’ultima non si applica quindi ai procedimenti iniziati prima dell’entrata in vigore della riforma, che in ogni caso include tutta la disciplina della separazione e dell’affidamento. Più in generale, il tribunale unico dovrà pronunciarsi su tutte le questioni relative alla famiglia, anche se per il momento sono esclusi:

  • Adozione di minori.
  • Dichiarazioni di adottabilità.
  • Immigrazione.
  • Protezione internazionale.
  • Libera circolazione dei cittadini all’interno dell’Unione europea.

Ovviamente, la tipologia di ricorso sopra descritta non si può utilizzare in caso di separazione giudiziale. Quest’ultima, infatti, può essere infatti eseguita anche con la nuova procedura, ma con diversi requisiti e tempistiche.

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