Chi decide in merito alla sepoltura del defunto? Ecco a chi spetta questo compito e cosa succede in caso di disaccordo.
Quando c’è un lutto c’è una forte sofferenza, ma le persone vicine al defunto sono anche chiamate a una serie di adempimenti burocratici. Alcune decisioni non possono attendere, anche se il momento emotivo non è quello più indicato, tanto che in queste delicate fasi anche le famiglie più unite attraversano liti e tensioni. Il primo importante momento di scontro si ha per i funerali e la sepoltura del defunto.
Bisogna scegliere la modalità e il luogo, apparentemente semplice seguendo le volontà del defunto, ma decisamente ostico quando mancano accordo e sintonia tra i parenti. Vediamo secondo la legge chi decide in merito alla sepoltura, trattando sia della modalità (soprattutto della scelta tra tumulazione e cremazione) che del luogo e della funzione di accompagnamento.
Chi decide sulla sepoltura?
Le difficili decisioni in merito alla sepoltura del defunto possono essere facilmente risolvibili in presenza di un testamento. Quest’ultimo può infatti documentare le volontà del testatore in modo certo, superando qualsiasi possibile opposizione degli eredi o dei familiari. La volontà del defunto supera sempre qualsiasi contestazione, poiché la libertà di scegliere il luogo e le modalità di sepoltura è un diritto inviolabile.
Questo diritto, oltretutto, per la sua particolarità può essere esercitato in modi differenti. Un qualsiasi atto scritto contenente le disposizioni è valido, anche se differente dal testamento e privo di formalità, visto che si tratta di disposizioni non patrimoniali. Non è tutto, anche la semplice comunicazione a voce, ad esempio registrata o riferita a qualcuno di fiducia, è valida da questo punto di vista.
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Per gli stessi motivi questo diritto non si trasmette agli eredi, che non hanno un vero e proprio potere decisionale come accade per gli aspetti attenenti all’eredità. Secondo la legge, infatti, in assenza di disposizioni del defunto la decisione sulla sepoltura spetta ai suoi familiari più prossimi in ordine di priorità:
- coniuge;
- figli;
- genitori;
- altri parenti consanguinei.
Di conseguenza, la decisione spetta ai figli soltanto in assenza del coniuge del defunto e così via. Per assenza si intendono anche la morte, l’estraneità affettiva documentata e l’incapacità di intendere e di volere.
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Cosa succede in caso di disaccordo
Rispettando l’ordine di priorità stabilito dalla legge in merito ai familiari con potere decisionale sulla sepoltura è facile trovarsi in un contrasto tra più soggetti, più spesso tra i figli, ma può accadere anche tra i genitori o gli altri parenti. Non è possibile attribuire un peso diverso all’opinione di persone con il medesimo grado di parentela e nemmeno chiedere una votazione a maggioranza.
Auspicabilmente i familiari dovrebbero mettersi d’accordo cercando di rispettare la personalità e le convenzioni del defunto, ma quando ciò non è possibile diventa indispensabile rivolgersi al giudice. Quest’ultimo sente le opinioni e le motivazioni delle persone coinvolte, decidendo poi quale proposta appoggiare.
Secondo la giurisprudenza maggioritaria, gioca un ruolo fondamentale il legame affettivo (dunque oltre quello di parentela). In caso di mancanza di accordo, prevale la volontà del familiare che aveva un rapporto più stabile, frequente e duraturo con il defunto, anche per via di una probabile maggiore conoscenza della sua volontà e delle sue intenzioni.
Questo tipo di diritto deve però essere fatto valere in tribunale, il quale probabilmente si adeguerà alla tendenza mostrata da altri giudici in situazioni analoghe. Non è quindi possibile decidere forzatamente senza effettuare il passaggio in causa, che anche in caso di provvedimenti urgenti potrebbe richiedere del tempo e delle difficoltà ulteriori.
Auspicabilmente, l’accordo dovrebbe essere sempre la strada maestra, soprattutto se fatto alla luce della conoscenza del defunto in modo da rispettare le sue volontà. Questo meccanismo si applica tanto alle modalità di sepoltura quanto al luogo, così come alla celebrazione dei funerali, al netto di eventuali extra che ogni persona vicina al defunto può scegliere a proprie spese.
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