Settimana corta con aumento e bonus €1.000 in arrivo per 120.000 lavoratori

Simone Micocci

24 Luglio 2024 - 11:52

La settimana corta arriva in una grande azienda italiana partecipata dallo Stato: con il rinnovo del contratto di Poste Italiane arrivano aumenti e novità sull’orario di lavoro.

Settimana corta con aumento e bonus €1.000 in arrivo per 120.000 lavoratori

Sono sempre di più le aziende che decidono di sperimentare l’introduzione della settimana corta nel proprio orario di lavoro. Una novità a cui si affaccia anche una delle più grandi aziende italiane con 120 mila lavoratori impiegati e la partecipazione al 64,26% (29,26% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), per il 35% da Cassa Depositi e Prestiti) da parte dello Stato: stiamo parlando di Poste Italiane, dove proprio in queste ore si è giunti a un accordo per il rinnovo di contratto con tanto di sostanzioso aumento in busta paga (più un bonus una tantum) in arrivo nei prossimi mesi.

Qui, oltre a riconoscere un sostanzioso aumento, viene appunto normata la possibilità che i lavoratori possano essere impiegati per 4 giorni a settimana anziché i 5 attuali.

Un accordo - arrivato in tempi brevi e senza particolari scontri tra sindacati e amministrazione - che conferma la tendenza al rinnovamento del mercato del lavoro che si fa sempre più forte, come dimostra ad esempio la possibilità che presto ci sarà una nuova legge con cui verrà regolamentata la partecipazione agli utili e alle attività aziendali da parte dei lavoratori.

Il fatto che Poste Italiane si sia aperta alla settimana corta fa quindi ben sperare coloro che confidano nell’introduzione di una tale novità in Italia, anche nel pubblico impiego. Va detto comunque che per il momento non sembra esserci la possibilità di un intervento legislativo, con il governo che per il momento preferisce che siano le singole imprese a valutare se aprirsi o meno a una tale innovazione (che non è detto faccia bene all’economia del nostro Paese).

La settimana corta arriva in Poste Italiane

Con il rinnovo di contratto, per i dipendenti di Poste Italiane arriva la sperimentazione della settimana corta. Nel dettaglio, nell’articolato del nuovo accordo si legge che sarà possibile sperimentare modelli organizzativi a settimana corta di 36 ore distribuite su 4 giorni anziché 5. Si tratterebbe così di lavorare per 9 ore al giorno ma restando a casa il venerdì, il tutto a parità di stipendio.

Una novità che, come spiegato dal direttore generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco, dimostra l’intenzione da parte dell’azienda di valorizzare il capitale umano, mettendo le persone al centro dello sviluppo delle proprie attività.

La settimana corta in Poste Italiane rappresenterà quindi un banco di prova importante anche perché potenzialmente interesserà fino a 120 mila lavoratori. Sarà l’occasione per valutare come questa novità si sposa nei nostri contesti lavorativi: all’estero, per il momento, i report ci dicono che non intacca sulla produttività, anzi, ma non è che detto che sia così anche in Italia.

Da noi, infatti, la produttività è molto legata alla mole di lavoro in quanto non possiamo puntare su altri strumenti come l’innovazione tecnologica, la quale permetterebbe sì di lavorare meno mantenendo gli stessi standard di produzione.

Gli altri aspetti del rinnovo di contratto di Poste Italiane

La possibilità di lavorare in settimana corta non è però l’unica novità del rinnovo di contratto di Poste Italiane. Va esaltato, infatti, anche l’aspetto economico: qui, infatti, si è arrivati a riconoscere un aumento di stipendio di 230 euro lordi e medi per il periodo 2024-2027. Più nel dettaglio, di questo aumento - da considerare su un livello medio - 192 euro consistono in un aumento del minimo tabellare, più altri 38 euro fanno riferimento a 30 euro al mese sui buoni pasto, 5 euro sull’incremento del fondo sanitario e 4,5 euro sul Fondo previdenziale (ma a partire dal 2026).

E va considerato anche l’una tantum da 1.000 euro.

Novità importanti ci sono anche sul fronte normativo, con particolare attenzione alla tutela delle genitorialità, sulla formazione e il diritto allo studio. Senza trascurare poi altri aspetti come la normativa sui part-time e quella su malattia e comporto.

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