Fra temi energetici, di politica estera e salari minimi la prossima plenaria del Parlamento europeo ospiterà anche l’atteso dibattito sullo Stato dell’Unione con Ursula Von Der Leyen
Quella che andrà dal 12 al 15 settembre “sarà una plenaria fondamentale per il futuro dell’Unione Europea” per usare le parole di Brando Benifei, europarlamentare del gruppo S&D (PD), pronunciate in occasione del briefing pre plenaria con la stampa Italiana.
Lo sarà per i temi in agenda e anche perché è giunto il momento dell’anno in cui la presidenza della Commissione europea presenta al Parlamento il proprio rapporto, State of the Union. Evento che sarà preceduto, il giorno prima, dalla discussione con la prima ministra finlandese, Sanna Marin.
Il 14 settembre ci sarà dunque il discorso sullo Stato dell’Unione, che la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen pronuncerà dinanzi ai parlamentari ed in cui farà il punto della situazione per l’anno appena trascorso presentando le priorità per l’anno successivo.
Come prassi, la presidente illustrerà in che modo la Commissione europea si prepara le sfide più urgenti per l’Unione europea e presenterà le idee per plasmare il futuro dell’UE.
E di sfide e di incertezze, come noto, ce ne sono tante. Due su tutte, la guerra e la crisi energetica, in termini di disponibilità di risorse e di prezzi.
Un aumento prezzi energetici, come ha osservato Rosa D’Amato dei Verdi, «che è in atto da prima della guerra, dobbiamo intervenire direttamente per minimizzare i sacrifici per le famiglie, anche tassando gli extra profitti, ma soprattutto incentivando gli investimenti sulle rinnovabili».
Il tema dei temi è quindi l’energia.
Per Tiziana Beghin - M5S l’Ue sinora non si è dimostrata è pronta. “L’Europa è troppo lenta: la proposta della Commissione non sarà discussa nel prossimo Consiglio, ma in quello di ottobre. Dall’inizio della crisi energetica serve un Energy Recovery Fund, con comunanza di intenti, come abbiamo dimostrato di poter fare per i vaccini”.
Oltre che di efficienza energetica e rinnovabili a Strasburgo si discuterà anche di deforestazione, un’iniziativa che purtroppo per Pietro Fiocchi del gruppo ECR (FdI) rschia di diventare poco efficace: “c’è confusione e complicazione sui dossier, con legami incrociati, standard di valutazione complessi”.
Riguardo il tema energetico Fiocchi auspica sì un price cap sul gas, ma deve essere una soluzione imprenditoriale, in modo da creare un mix che abbassa il costo medio. "Gli extraprofitti? Attenzione che tassare un’azienda significa sempre ripercuotersi poi sull’utente finale”.
Il salario minimo è un altro tema cruciale per Benifei, come anche in Italia, dove è diventato un tema della campagna elettorale: «al Parlamento europeo si conclude un lavoro per dare uno strumento che indica strade diverse per avere un salario che eviti la concorrenza sleale e il dumping. Serve a combattere gli effetti della crisi economica».
Fondamentale sarà anche il tema della coesione e della criticità sull’utilizzo dei fondi.
Al proposito D’Amato richiama attenzione sulla “presentazione dell’ottava relazione sulla coesione territoriale, le cui risorse non devono diventare fondo di emergenza per risolvere altri problemi”:
Susanna Ceccardi di Identità e Democrazia (Lega) ricorda che si discuterà anche di rinnovo del partenariato con il vicinato meridionale: “non va dimenticato il fronte sud. Abbiamo ridotto il gas russo, aumentando quello che viene da Algeria e Azerbaijan: dobbiamo curare i rapporti con questi Paesi”.
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