Si può vendere lo smartphone acquistato a rate o in abbonamento?

Ilena D’Errico

14 Marzo 2023 - 22:11

Vendere lo smartphone acquistato a rate o con abbonamento è possibile, ecco quando e cosa comporta la vendita.

Si può vendere lo smartphone acquistato a rate o in abbonamento?

Se hai acquistato uno smartphone con l’abbonamento telefonico in corso oppure con le rate che devi ancora finire di pagare, ha senso chiedersi se sia possibile venderlo. I motivi per vendere un telefono acquistato a rate possono essere molteplici, magari hai semplicemente voglia ci cambiare cellulare o provare a guadagnarci qualcosa (visto che di solito questo tipo di abbonamenti consente un po’ di risparmio sul costo del dispositivo). In teoria ha senso, ma è lecito farlo? Non si può rispondere in modo univoco a questa domanda, anche se in generale hai buone probabilità di poterlo vendere; che poi gli acquirenti siano disposti a pagarlo molto è un’altra cosa, che trascende dalle tue capacità di vendita ma dipende soprattutto dai possibili rischi.

Vendere lo smartphone anche se non sono ancora finite le rate

Acquistando uno smartphone il dispositivo diventa immediatamente in proprietà dell’acquirente. Il pagamento rateale rappresenta, per l’appunto, una mera forma di pagamento e non inficia la proprietà del dispositivo. In altre parole, lo smartphone è già tuo anche se non hai finito di pagarlo, anche se ovviamente ci sono delle conseguenze per l’eventuale mancato pagamento delle rate.

Di conseguenza, lo smartphone può essere venduto da quando entra in possesso del proprietario, indipendentemente dal saldo del pagamento. L’obbligo di pagare il finanziamento, infatti, non implica di per sé un divieto alla vendita e anzi è del tutto indipendente da questa. Ciò significa che così come puoi vendere lo smartphone acquistato a rate, allo stesso tempo continui a essere il soggetto obbligato al pagamento delle rate, anche se nel frattempo l’hai venduto a un altro proprietario.

Chiaramente, in questo caso sarebbe conveniente pattuire un prezzo di vendita almeno pari all’ammontare totale delle rate, così da garantire il loro pagamento e mettersi al riparo da un esborso, che peraltro non avrebbe senso ai fini della vendita. In ogni caso, non c’è comunque un limite di prezzo a cui può essere venduto lo smartphone acquistato a rate, perciò ogni proprietario è libero di proporlo anche a prezzi molto più alti (o molto più bassi) che gli acquirenti possono altrettanto liberamente accettare o meno.

Vendere lo smartphone acquistato con abbonamento

L’alternativa spesso conveniente all’acquisto dello smartphone con il finanziamento è l’abbonamento congiunto alla sim telefonica. In questo modo l’utente può gestire i pagamenti in modo pratico e beneficiare di sconti o promozioni. Di norma si tratta di veri e propri pacchetti concessi dagli operatori telefonici, ovviamente alla presenza di determinati requisiti di garanzia. Nonostante ciò, il contratto di utenza telefonica e quello d’acquisto del dispositivo sono ben distinti e separati.

L’abbonamento telefonico vero e proprio è un contratto di durata, in cui il pagamento mensile è scriminante dell’utilizzo del servizio, Al contrario, l’acquisto vero e proprio del telefono esaurisce i suoi effetti al momento della sottoscrizione del contratto. Questa è infatti la ragione per cui lo smartphone diventa subito di proprietà dell’acquirente, indipendentemente dal tipo di pagamento scelto. Di conseguenza, anche il cellulare acquistato in questo modo può essere venduto prima del termine delle rate, fermo restando l’obbligo di continuare a pagarle (o saldarle ove possibile). Allo stesso tempo, la vendita del telefono non ha effetti sull’abbonamento telefonico.

Quando non si può vendere lo smartphone con abbonamento

Bisogna poi distinguere tra lo smartphone acquistato insieme all’abbonamento con la compagnia telefonica e quello che quest’ultima offre al suo utente con il comodato d’uso gratuito. Si tratta di una forma ormai poco utilizzata dalle compagnie, che permette appunto all’utente di usufruire del nuovo dispositivo senza però entrarne in proprietà. In questo caso, lo smartphone non può essere venduto perché l’utente non ha il diritto per farlo. Un’eventuale vendita, anzi, comporterebbe l’obbligo di risarcire la compagnia telefonica, ossia l’effettiva proprietaria.

Un secondo impedimento, pratico ma non legale, alla vendita dello smartphone acquistato con abbonamento è rappresentato dal rischio per gli acquirenti. Alcune compagnie telefoniche, infatti, procedono a bloccare il cellulare e renderlo inutilizzabile dopo il prolungato inadempimento dell’utente. Si tratta ovviamente di un deterrente per gli acquirenti, a cui il venditore potrebbe ovviare dando una prova del saldo delle rate (anche con il corrispettivo stesso dello smartphone). È poi da escludere l’omissione di questo dettaglio all’acquirente, perché da un semplice illecito il venditore sarebbe punibile di un reato.

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