Hai bisogno di risolvere un reato minore senza finire in tribunale? Scopri come l’oblazione ti permette di chiudere il procedimento legalmente, evitando il processo.
Se hai commesso un reato minore (disturbo della quiete pubblica o abbandono di rifiuti in spazi pubblici) e desideri estinguere il procedimento penale senza affrontare un lungo processo, l’oblazione potrebbe essere la soluzione ideale. Con questo strumento puoi evitare sanzioni pesanti pagando una somma stabilita.
Ma come funziona realmente l’oblazione? E chi può farne richiesta? Scopriamolo.
Cos’è l’oblazione?
L’oblazione è uno strumento previsto dal diritto penale che consente all’imputato di estinguere un reato minore, attraverso il pagamento di una somma di denaro. In termini più semplici, possiamo dire che:
“l’oblazione è come una «sanatoria»: pagando una cifra stabilita dalla legge, l’imputato evita il processo e, soprattutto, l’applicazione di eventuali pene.”
L’oblazione è un’opportunità vantaggiosa perché consente di chiudere il procedimento penale in anticipo, evitando così i costi e i rischi associati a un processo. Tale istituto è applicabile solo nei casi di contravvenzioni, cioè reati meno gravi puniti con la sola ammenda (multa) o con l’alternativa tra ammenda e arresto.
Ad esempio:
“se una persona è accusata di un reato come l’accensione pericolosa di fuochi pirotecnici art. 703 c.p., può chiedere l’oblazione pagando una somma stabilita. Una volta pagata questa cifra, il reato è considerato estinto.”
Il significato giuridico di oblazione e legge di riferimento
L’oblazione ordinaria è disciplinata dall’art. 162 del Codice Penale, applicabile alle contravvenzioni sanzionate con la sola ammenda. L’imputato ha il diritto di estinguere il reato pagando una somma pari a un terzo del massimo dell’ammenda prevista.
L’art. 162 bis c.p. regola l’oblazione discrezionale, riferita alle contravvenzioni punite alternativamente con arresto o ammenda. In questo caso, l’ammissione all’oblazione è a discrezione del giudice e comporta il pagamento di una somma pari alla metà del massimo dell’ammenda prevista. Inoltre, con riferimento alla normativa applicabile occorre menzionare l’art. 141 delle Disposizioni di Attuazione del Codice di Procedura Penale che regola il procedimento per la richiesta dell’oblazione.
Tipi di oblazione
L’oblazione può essere:
- ordinaria (art. 162 c.p.), con applicabilità riservata alle contravvenzioni punite con la sola ammenda. In questo caso, l’imputato ha il diritto di estinguere il reato pagando una somma pari a un terzo del massimo dell’ammenda prevista dalla legge, oltre alle spese del procedimento. È un diritto dell’imputato; il giudice non può rifiutare l’ammissione all’oblazione se sussistono i presupposti di legge;
- discrezionale (art. 162-bis c.p.), destinata alle contravvenzioni punite alternativamente con l’arresto o con l’ammenda.
L’imputato può essere ammesso a pagare una somma pari alla metà del massimo dell’ammenda prevista, oltre alle spese del procedimento. La domanda deve essere presentata prima dell’apertura del dibattimento o prima del decreto penale di condanna, accompagnata dal deposito della somma dovuta. L’ammissione all’oblazione è a discrezione del giudice, che valuta la gravità del fatto e altre circostanze; può essere rifiutata in presenza di recidiva, abitualità o professionalità nel reato, o se permangono conseguenze dannose o pericolose del reato non eliminate dal contravventore.
In entrambi i casi, il pagamento della somma stabilita estingue il reato, evitando così il prosieguo del procedimento penale.
Come funziona il procedimento di oblazione?
L’oblazione è un istituto giuridico che consente all’imputato di estinguere una contravvenzione mediante il pagamento di una somma di denaro, evitando così il procedimento penale. Il procedimento per accedere all’oblazione varia a seconda della tipologia:
Oblazione ordinaria
- Presentazione della domanda: l’imputato o il suo difensore presentano l’istanza di oblazione prima dell’apertura del dibattimento o prima che il decreto penale di condanna diventi definitivo.
- Pagamento: una volta ammessa l’oblazione, l’imputato deve versare una somma pari a un terzo del massimo dell’ammenda prevista per la contravvenzione commessa, oltre alle spese del procedimento.
- Estinzione del reato: il pagamento tempestivo della somma comporta l’estinzione del reato.
Oblazione discrezionale
- Presentazione della domanda: l’imputato o il suo difensore presentano l’istanza di oblazione prima dell’apertura del dibattimento o prima che il decreto penale di condanna diventi definitivo.
- Deposito della somma: contestualmente alla domanda, l’imputato deve depositare una somma pari alla metà del massimo dell’ammenda prevista per la contravvenzione commessa, oltre alle spese del procedimento.
- Valutazione del giudice: il giudice valuta la gravità del fatto e altre circostanze; l’ammissione all’oblazione è a sua discrezione.
- Estinzione del reato: se il giudice accoglie l’istanza e l’imputato effettua il pagamento, il reato si estingue.
È importante notare che l’oblazione non è ammessa in presenza di recidiva, abitualità o professionalità nel reato, né quando permangono conseguenze dannose o pericolose del reato eliminabili da parte del contravventore.
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Come si calcola l’oblazione
Il calcolo dell’importo varia in base alla tipologia di oblazione applicabile. In caso di oblazione ordinaria, se la contravvenzione prevede un’ammenda massima di €1.500, l’oblazione sarà calcolata come segue:
- massimo edittale dell’ammenda: €1.500;
- un terzo di €1.500: €500;
- importo da pagare: €500 + spese del procedimento.
Invece, in caso di oblazione discrezionale, se la contravvenzione prevede un’ammenda massima di €2.000, l’oblazione sarà calcolata come segue:
- massimo edittale dell’ammenda: €2.000;
- metà di €2.000: €1.000;
- importo da pagare: €1.000 + spese del procedimento.
Chi può richiedere l’oblazione penale?
L’oblazione penale è un istituto che consente di estinguere una contravvenzione mediante il pagamento di una somma di denaro. Possono richiederla:
- indagato: colui che è sottoposto a indagini preliminari per una contravvenzione;
- imputato: colui contro il quale è stato formalmente avviato un procedimento penale.
La richiesta può essere presentata personalmente o mediante il proprio difensore, anche senza procura speciale. Inoltre, il rappresentante legale di un minore di 18 anni può avanzare l’istanza in sua vece.
È fondamentale che l’istanza sia presentata prima dell’apertura del dibattimento o prima che il decreto penale di condanna diventi definitivo. Il giudice valuterà la domanda e, se accolta, indicherà l’importo da versare per estinguere il reato.
In sintesi, chiunque sia accusato di una contravvenzione ha la facoltà di richiedere l’oblazione, seguendo le procedure e rispettando i termini previsti dalla legge.
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Cosa accade se viene respinta l’istanza di oblazione
Se l’istanza di oblazione viene respinta, il procedimento penale prosegue secondo le modalità ordinarie. Ciò significa che l’imputato dovrà affrontare il processo per la contravvenzione contestata, con tutti gli oneri e le implicazioni che ne derivano.
Motivazioni del rigetto
Il giudice può respingere la richiesta di oblazione per vari motivi, tra cui:
- gravità del fatto: se il reato è considerato particolarmente grave, il giudice può ritenere inappropriato concedere l’oblazione;
- recidiva o abitualità: in presenza di recidiva reiterata, abitualità o professionalità nel reato, l’oblazione non è ammessa;
- conseguenze dannose non eliminate: se permangono conseguenze dannose o pericolose del reato che l’imputato potrebbe eliminare ma non ha ancora rimosso, l’oblazione può essere negata.
In alcuni casi, è possibile riproporre la domanda di oblazione fino all’inizio della discussione finale del dibattimento di primo grado. Tuttavia, è consigliabile consultare un avvocato per valutare la strategia più appropriata.
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