Mettere i soldi sotto il materasso per difendersi dai rischi sul conto corrente conviene davvero? In 20 anni si perde oltre il 40% dei propri risparmi.
Tenere i soldi sotto il materasso è la scelta giusta in risposta ai rischi, concreti o meno, verso il risparmio depositato sul conto corrente? La risposta, in termini di valore reale e in base a un recente studio, è no.
Quando parliamo di risparmio e investimenti, la soluzione è quantomai personale: secondo il proprio profilo di rischio (e non solo), indipendentemente o tramite consulenti finanziari, si studiano dei piani ad hoc per massimizzare il profitto sul capitale.
Una scelta che attrae molti, in questo periodo storico, è tenere i propri risparmi a casa nascosti sotto tavoli, in librerie, scompartimenti segreti in cucina, o attraverso il classico rimedio dei “soldi sotto il materasso”.
Con i rendimenti sempre più difficili da ottenere, la volatilità del mercato e i rischi legati alla sicurezza, in molti si chiedono se non sia meglio rifuggire l’investimento sul mercato, preferendo il rendimento zero dato dal materasso, accompagnato dall’erosione del capitale ad opera dell’inflazione.
Per essere protetti dagli effetti dell’inflazione, infatti, i risparmi devono essere investiti. Ma questa attività è riservata solo a persone che hanno grosse somme da investire? La realtà del mercato dimostra che tutto ciò di cui hai bisogno per investire in modo intelligente è una solida educazione finanziaria. Non tenere i soldi «sul materasso» è anche il parere degli esperti di XTB, che consigliano gli investimenti come metodo efficace per puntare a un buon ritorno sui risparmi.
Con i soldi sotto il materasso 1.000 euro diventano 588 in 20 anni
Novembre 1999. Il nuovo millennio sta per arrivare, i dubbi sul futuro bancario e tecnologico sono a livelli massimi, tanto da spingere a tenere i propri risparmi sotto il materasso.
Novembre 2019. In termini di valore reale, per ogni 1.000 euro su cui hai dormito negli ultimi 20 anni valgono in realtà solo 588 euro. Tutta colpa dell’erosione dell’inflazione, che in due decenni ha compiuto il suo lavoro, mantenendo inalterato il valore nominale ma facendo crollare drasticamente il potere d’acquisto dei risparmi tenuti gelosamente a casa.
Parliamo di un crollo di valore che supera il 40%. Allo stesso modo, in 10 anni 1.000 euro sono diventati 875 euro (-12,5%), 967 euro (-3,3%) invece in un arco temporale quinquennale.
Perché tenere i soldi «sotto materasso» non conviene
Una percentuale significativa della popolazione utilizza ancora il metodo di tenere i risparmi “sotto il materasso”, ritenendo che così siano meglio protetti. Tuttavia, gli esperti ritengono che questa sia una delle scelte più dannose. I risparmi così conservati non solo non producono alcun rendimento, ma diminuiscono di valore a causa dell’inflazione. La mancanza di fiducia negli istituti bancari, ma soprattutto la scarsa e inesistente educazione finanziaria nelle scuole, favoriscono tali decisioni finanziarie. I depositi bancari e gli immobili sono altri mezzi privilegiati per proteggere i risparmi, sebbene anch’essi abbiano rendimenti estremamente bassi. Secondo gli esperti del settore, il risparmio è veramente tutelato solo quando viene messo a «lavorare» e produce altro denaro.
Il problema è che gli italiani non si fidano più
La figura dell’intermediario finanziario, dopo gli ultimi scandali che hanno visto pensionati con basso profilo di rischio aver comprato obbligazioni subordinate perché “consigliati dagli esperti”, ha perso in parte di credibilità.
I gestori di fondi di investimento cercano modi sempre più creativi per trovare il rendimento, aumentando di conseguenza il rischio. Ed è così che torna la necessità per alcuni - più che una moda - del risparmio sotto al materasso, o magari al deposito dei propri contanti in cassette di sicurezza.
A confermare questo senso di sfiducia da parte dei risparmiatori sono i dati della Banca d’Italia. In totale, la raccolta delle banche è in diminuzione ormai dal 2013, tendenza che ha registrato i suoi massimi nel 2012.
L’aumento dell’inflazione e i tassi d’interesse bancari molto bassi hanno portato sempre più persone a pensare ad alternative per proteggere i propri risparmi dagli effetti della svalutazione monetaria. E investire piccole somme – almeno all’inizio – è la raccomandazione degli specialisti di XTB per proteggere i risparmi dagli effetti dell’inflazione. Per gli investitori principianti, si consiglia d’investire mensilmente e diversificare il proprio portafoglio. Non dovresti cercare di fare «market timing», cioè cercare di acquistare ai prezzi più bassi e vendere ai prezzi più alti, perché in realtà questo non riesce mai. Invece gli investimenti ricorrenti, d’importi piccoli ma costanti, sono i più consigliati in momenti difficili, come quello che stiamo attraversando attualmente.
La liquidità nel portafoglio investimenti
In molti modelli di allocazione di portafoglio i contanti hanno un ruolo assai limitato.
L’età dell’investitore, il suo reddito e la sua tollerabilità del rischio sono fattori naturalmente essenziali che costituiscono tutte le variabili del caso. Come regola generale, molti consulenti finanziari consigliano di detenere contanti in vista di periodi duri pensando a un arco temporale di un anno, non di più.
La maggior parte degli investitori, alla fine della fiera, ha come obiettivo far fruttare il proprio capitale nel lungo termine. Mettere i soldi sotto il materasso potrebbe far perdere delle occasioni di investimento importanti sul mercato.
Ma avere una buona disponibilità di contanti liquidi, senza il rischio di perdite se non quelle da furto ma al riparo da commissioni e perdite sul mercato, può donare un “senso di pace”, magari mentre si aspetta la giusta opportunità di investimento.
Tenere i soldi sotto il materasso è la scelta giusta?
Vince il giusto mezzo: accantonare liquidità, sotto il proprio materasso o in un più classico conto corrente, mentre si aspetta l’occasione giusta di investimento.
Pensiamo ai nostri risparmi come a un fortino dei pirati. Un corretto money management, ad esempio, può prevedere una divisione del proprio capitale in tre bauli.
Il primo baule - contenente contanti - deve essere considerato come una misura di sicurezza a tempo indeterminato, la priorità assoluta.
Una volta che questo primo baule sarà riempito, si rivolge l’attenzione al secondo baule - un tipico mix di azionario e obbligazionario con un orizzonte temporale fino a 10 anni.
Il terzo baule conterrà invece gli investimenti più a lungo termine, come ad esempio i fondi pensione, che riescono a dare i loro risultati migliori nell’arco di decenni.
La felicità e il risparmio vanno di pari passo. E più la ricchezza in liquidità cresce, più i risparmiatori si sentono felici, secondo uno studio del 2016 redatto da Joe Gladstone, un professore presso l’University College di Londra.
Qualcuno potrebbe definire questo approccio troppo conservatore, ma in realtà è la stessa strategia utilizzata dal noto investitore Warren Buffett, che detiene miliardi in contanti in attesa di piazzare investimenti redditizi.
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In collaborazione con XTB
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