I sondaggi elettorali di Liberi e Uguali per le elezioni politiche: al 12 febbraio la lista capitanata da Grasso è data in crescita ma la doppia cifra rimane lontana.
Tornano a sorridere i sondaggi riguardanti Liberi e Uguali, il listone di sinistra guidato da Pietro Grasso che farà il proprio esordio ufficiale in occasione delle elezioni politiche di domenica 4 marzo.
Stando alle ultime rilevazioni, Liberi e Uguali sarebbe in ripresa dopo aver attraversato un periodo di flessione. L’obiettivo della doppia cifra al momento sembrerebbe però rimanere molto lontano.
I sondaggi per Liberi e Uguali
Saranno quattro i principali blocchi politici a presentarsi a queste elezioni. Nel grande susseguirsi dei sondaggi abbiamo deciso di prendere come punto riferimento quello che viene realizzato con cadenza settimanale da EMG Acqua per contro del Tg La7.
Questo è il responso per quanto riguarda le preferenze nei vari partiti nell’indagine elettorale resa nota lo scorso 16 febbraio. Ricordiamo che come prevede la legge, da sabato 17 febbraio non sarà più possibile divulgare nuovi sondaggi.
- Movimento 5 Stelle - 27,1% (-0,2%)
- Partito Democratico - 22,7% (-0,1%)
- Forza Italia - 16% (-0,1%)
- Lega Nord - 14,2% (+0,3%)
- Liberi e Uguali - 5,4% (+0,2%)
- Fratelli d’Italia - 4,6% (/)
- Noi con l’Italia - 2,7% (-0,1%)
- Più Europa - 2,2% (+0,1%)
- Lista Insieme - 1,6% (/)
- Civica Popolare - 1% (/)
- Potere al Popolo - 0,8% (/)
- CasaPound - 0,6% (/)
- SVP - 0,4% (/)
- 10 Volte Meglio - 0,3% (/)
- Altri - 0,4% (-0,1%)
- Astenuti - 32% (+0,9%)
- Indecisi - 12,3% (+0,7%)
- Bianca - 2% (/)
Alla luce di queste percentuali, ecco come sarebbe la situazione considerando le coalizioni che dovrebbero presentarsi alle urne.
- Centrodestra - 37,5% (+0,1%)
- Centrosinistra - 27,9% (/)
- Movimento 5 Stelle - 27,1% (-0,2%)
- Liberi e Uguali - 5,4% (+0,2%)
Secondo il sondaggio Liberi e Uguali sarebbe in una sorta di situazione di limbo: ampiamente sopra la soglia di sbarramento ma ancora distante dal raggiungimento di quel 10% auspicato alla vigilia.
Le elezioni
Anche se di recente formazione, Liberi e Uguali si può dire che si sia caricata sulle spalle l’impegnativo fardello di portare avanti la storia della sinistra nel nostro paese. A base della nascita della lista c’è la scissione avvenuta nel Partito Democratico quasi un anno fa.
Con la nascita del Movimento Democratico Progressista e lo smarcamento dalle politiche di Matteo Renzi, si è venuto a creare il presupposto per un ricompattamento del variegato mondo della sinistra nostrana.
Tramontana la meteora Pisapia, oltre a MDP alla fine a questo progetto unitario hanno risposto presente all’appello Sinistra Italiana e Possibile. Rifondazione e i movimenti guidati da Tomaso Montanari e Anna Falcone invece si sono tirati indietro.
Con la fine della legislatura, è stata poi ufficializzata la leadership di Pietro Grasso che ha portato con sé anche un altro importante pezzo istituzionale come Laura Boldrini. Liberi e Uguali quindi correrà da sola, con lo scopo di ottenere un buon risultato alle urne per poi poi risultare decisiva in caso di trattative per un governo di larghe intese.
Oltre alle politiche, il 4 marzo si voterà anche per le regionali in Lazio e Lombardia. Nel primo caso è stata siglata un’alleanza con il Partito Democratico, nelle altre due regioni LeU invece ognuno correrà per la propria strada.
Il sistema elettorale
In autunno il Parlamento ha approvato in maniera definitiva quella che sarà la legge elettorale con la quale gli italiani saranno chiamati a esprimersi alle prossime elezioni politiche. Vediamo allora come funziona questo sistema elettorale denominato Rosatellum-bis.
La nuova legge elettorale prevede il 61% dei parlamentari eletti con il sistema proporzionale, pescando nei listini plurinominali, mentre il restante 37% con quello maggioritario, attraverso 231 collegi uninominali. Il restante 2% dei seggi è riservato alla circoscrizione estero.
La soglia di sbarramento è del 3% per quanto riguarda le singole liste e del 10% per le coalizioni. Non sarà possibile il voto disgiunto: la preferenza espressa a un partito varrà per il proporzionale e andrà direttamente al candidato nel collegio, i voti poi espressi solo al candidato saranno ripartiti in maniera proporzionale tra i vari partiti che appoggiano quel candidato.
Non è previsto un premio di maggioranza così come non c’è l’obbligo per le coalizioni di indicare l’eventuale premier. Ogni “capo” di ciascuna forza politica però dovrà essere indicato.
Clicca qui per una infografica riassuntiva del nuovo sistema di voto.
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