Un sondaggio di Bidimedia per le elezioni europee sorride a Siamo Europei: insieme a +Europa, la lista sarebbe oltre il 25% e davanti ai 5 Stelle.
Anche se i diretti interessati smentiscono, il risultato delle elezioni regionali in Abruzzo potrebbe aver dato un’accelerata forse decisiva a Siamo Europei, la lista pensata da Carlo Calenda in vista delle elezioni europee.
Con un centrosinistra allargato anche ai movimenti civici, in Abruzzo il candidato Giovanni Legnini è andato oltre il 30%, mentre a livello nazionale l’ultimo sondaggio di Bidimedia attesta Siamo Europei al 22,20%, oltre il 25% però se si dovesse aggiungere anche +Europa.
Naturalmente tutto dipende da cosa deciderà di fare il Partito Democratico: il prossimo 3 marzo ci saranno le primarie, una volta nominato il nuovo segretario i dem metteranno a punto la strategia per le europee.
Sondaggi elezioni europee: bene Siamo Europei
Dopo l’exploit del 2014, quando guidato da Matteo Renzi prese il 40%, adesso il PD ha ben altri obiettivi in merito alle elezioni europee di fine maggio. Sono lontani infatti i tempi in cui i dem erano il primo partito del paese e ora tocca inseguire Movimento 5 Stelle e Lega.
La legge elettorale delle europee non prevede la possibilità di fare coalizioni, ma più partiti possono unirsi in un’unica lista. Da qui nasce l’idea di Siamo Europei proposta dall’ex ministro Carlo Calenda.
Il progetto è quello di unire il Partito Democratico ad altre forze progressiste come +Europa e il tandem Verdi-Italia in Comune, mentre la porta sarebbe sbarrata per tutti i vari partiti e movimenti di sinistra.
Secondo Calenda la lista Siamo Europei potrebbe “andare anche oltre il 30%”, una stima questa forse un po’ troppo ottimistica. Un sondaggio di Bidimedia del 12 febbraio comunque sarebbe positivo per il progetto dell’ex ministro.
Siamo Europei infatti viene attestata al 22,20%, ma se si dovesse unire anche +Europa sarebbe al 25,10%. Per il partito della Bonino infatti la soglia di sbarramento del 4% sembrerebbe essere difficile da raggiungere, quindi unirsi al listone potrebbe essere una valida possibilità per portare propri rappresentanti a Strasburgo.
Se fosse allargata la lista pensata da Calenda sarebbe davanti al Movimento 5 Stelle e più vicina alla Lega. Per poter vedere la luce, prima Siamo Europei dovrà però vincere la riluttanza del PD a presentarsi senza il proprio nome e simbolo.
Il sentore comunque dopo il voto dell’Abruzzo è che sia proprio questa la strada giusta da imboccare: dopo la debacle delle politiche il Partito Democratico deve ripartire da zero, ma non mancano le resistenze interne nel mettere il proprio simbolo in secondo piano.
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