Sondaggio politico del 9 dicembre di Swg: in calo la Lega e Italia Viva di Renzi, stabile il Movimento 5 Stelle mentre crescono il PD e Azione di Calenda che sarebbe sopra la soglia di sbarramento.
Agli italiani toccategli tutto tranne la Nutella. Sembrerebbe essere costata cara a Matteo Salvini l’uscita sulla famosa crema spalmabile, con la Lega che nel sondaggio politico del 9 dicembre realizzato da Swg per conto del Tg La7 che viene data con un marcato segno negativo.
Il Carroccio comunque sarebbe sempre per ampio distacco il primo partito del Paese, mentre nel centrodestra sembrerebbe fermare la sua esponenziale crescita Fratelli d’Italia tutto a vantaggio di Forza Italia e Cambiamo! del governatore ligure Giovanni Toti.
Tra i partiti di governo stando al sondaggio tornerebbe a crescere il Partito Democratico con il Movimento 5 Stelle dato stabile, passo indietro invece per Italia Viva di Matteo Renzi che non sembrerebbe ancora riuscire a ingranare e per La Sinistra, ancora però oltre la soglia di sbarramento seppur di poco.
Chi invece è attestato ben oltre il 3% è Azione, il nuovo partito di Carlo Calenda che si confermerebbe dopo l’esordio boom della scorsa settimana, con anche i Verdi che sembrerebbero avvicinarsi alla fatidica asticella a differenza di +Europa sempre più in crisi.
Sondaggi politici: Lega in calo
Non ci sono particolari scossoni nel sondaggio politico di Swg del 9 dicembre. L’unica variazione rilevante rispetto la scorsa settimana riguarda la Lega, data in calo ma sempre vicina alla percentuale ottenuta alle elezioni europee di fine maggio.
Oltre alla Nutella, la questione della settimana è stata senza dubbio quella della riforma del MES, con il Carroccio che non sembrerebbe aver giovato della ferma opposizione all’accordo al pari di Fratelli d’Italia, adesso di poco sotto la doppia cifra, mentre darebbe segnali di risveglio Forza Italia ancora molto lontana però dai fasti del passato.
Si conferma primo partito tra le forze di governo il Partito Democratico, attestato con un segno positivo che permette di staccare ancora di più un Movimento 5 Stelle stabile ma che non sembrerebbe riuscire a invertire il trend negativo degli ultimi mesi.
Anche a Italia Viva non sorride particolarmente il sondaggio, con il nuovo partito di Matteo Renzi dato nuovamente in calo e che deve iniziare a guardare più alla soglia di sbarramento che all’obiettivo dichiarato della doppia cifra.
Attualmente il Rosatellum prevede che per poter entrare in Parlamento, accedendo così alla ripartizione della quota proporzionale, un partito a livello nazionale debba arrivare almeno al 3%.
Adesso però il governo è pronto a presentare una nuova legge elettorale, atto quasi dovuto dopo l’approvazione del taglio dei parlamentari, con la soglia di sbarramento che dovrebbe essere innalzata almeno al 4%.
Se così fosse, diventerebbe tutto un po’ più difficile anche per Azione nonostante l’impatto più che positivo che il nuovo partito di Carlo Calenda ha avuto nei sondaggi dal momento del suo lancio.
Situazione più complessa per La Sinistra, qui nell’indagine “pesata” insieme agli scissioni di Articolo 1: i bersaniani a questo punto potrebbero rientrare tra le fila del PD, rendendo le cose molto più complicate a quello che rimane di Liberi e Uguali.
Una soluzione potrebbe essere quella di un simposio con i Verdi che sarebbero in crescita, anche se delle alleanze arcobaleno non hanno portato molto bene in passato. Il sentore è che serva un progetto politico di lungo raggio per poter sperare di tornare a essere importanti.
Una legge elettorale puramente proporzionale e con una soglia di sbarramento più alta di quella attuale sarebbe un problema anche per Cambiamo! e +Europa, che a quel punto senza coalizzarsi con altre forze politiche rischierebbero di rimanere fuori.
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