La previsione dell’analista sulla marcia rialzista prevista per lo S&P 500 dopo la vittoria di Donald Trump alle Elezioni USA.
C’è chi ritiene che lo S&P 500 abbia spazio per volare fino a quota 10.000 punti dagli attuali 6.000 punti che sono stati superati dal listino benchmark di Wall Street, per la prima volta in assoluto, nella giornata di ieri, lunedì 11 novembre 2024.
L’ambìta soglia è stata sfondata grazie al rally scatenato dalla vittoria alle Elezioni USA di Donald Trump, che ha continuato a fare da assist all’azionario USA, gonfiando ulteriormente anche il valore del Nasdaq Composite.
In un momento in cui molti sono gli interrogativi su quello che accadrà nelle prossime settimane, e soprattutto a partire dal momento in cui il tycoon repubblicano si insedierà alla Casa Bianca, inaugurando la nuova amministrazione USA, c’è chi continua a mostrare una fiducia incrollabile nei confronti dello S&P 500.
L’outlook di Ed Yardeni: S&P a 10.000 punti. Ecco quando
È il caso dell’analista Ed Yardeni, che ha sfornato una previsione decisamente bullish per l’indice S&P 500, presentando uno scenario che vede il listino benchmark volare fino ai 10.000 punti.
Attenzione, però: il target non sarà centrato sicuramente subito ma, secondo l’esperto, entro la fine del decennio, ovvero all’alba del 2030.
Prima di questo ambizioso obiettivo, secondo Yardeni il listino raggiungerà altre pietre miliari: in primis, salirà fino a quota 6.100 già entro la fine di quest’anno, per poi balzare ulteriormente a 7.000 punti entro la fine del 2025.
Lo S&P 500 toccherà poi gli 8.000 punti nel 2026, per poi balzare finalmente a 10.000 punti alla fine del decennio.
Yardeni ha spiegato il suo outlook bullish proprio con la vittoria di Donald Trump, contrariamente a qualche attenti lanciato da altri esperti nelle ultime ore, che hanno predicato cautela verso il fenomeno che sta interessando Wall Street in queste sessioni, ovvero nei confronti del cosiddetto “Trump Bump”.
La previsione dell’analista va a cozzare decisamente anche con l’outlook targato Goldman Sachs, annunciato ben prima del giorno delle Elezioni USA.
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Ed Yardeni spiega la sua previsione super bullish con gli “Animal Spirits”
L’esperto ha riassunto la sua fiducia nei confronti dello S&P 500 nell’espressione ben nota a Wall Street di “Animal Spirits”: espressione che è stata coniata dal famoso economista Maynard Keynes, che fa riferimento all’atteggiamento degli investitori, di acquisto o di vendita di determinati asset finanziari, che si manifesta in periodi di stress economico o di incertezza e che fa sì che le scelte di investimento vengano prese non sulla base del valore intrinseco di un asset, ma sulla scia dell’emotività provata in quel determinato momento storico.
“Animal Spirits” ha conservato il suo significato originario, indicando tuttora l’insieme di fattori psicologici ed emotivi che influenzano le scelte degli investitori in periodi di intensa volatilità.
“Animal spirits are back”.
In una nota scritta nella giornata di ieri, Yardeni ha motivato il suo outlook scrivendo che “gli investitori che puntano sull’azionario sono entusiasti anche per il cambio di regime verso una amministrazione pro-business che promuoverà i tagli delle tasse e la deregulation”. L’euforia si intensificherà secondo l’analista con il presentarsi anche dell’ondata rossa negli Stati Uniti, ovvero con una presidenza USA repubblicana che sarà affiancata da un Congresso anch’esso nelle mani del partito GOP.
Ma lo S&P 500 non soffrirà alcun grande scossone, fino al 2030? Ovviamente, non mancheranno quei momenti in cui il listino benchmark di Wall Street innesterà la retromarcia.
“Sebbene non prevediamo un altro mercato orso fino alla fine del decennio, ci saranno senza alcuna ombra di dubbio alcune correzioni, durante il percorso”, ha scritto Yardeni, che ha concluso ammettendo che un sentiment così bullish è per lui stesso fonte di preoccupazione.
A conferma della previsione stellare per il trend dello S&P 500, Yardeni ha alzato l’outlook anche sull’EPS (utile per azione) operativo delle società quotate sull’indice S&P 500 del 2026, migliorandolo da 300 a 320 dollari.
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