Quali sono le regole per le cosiddette spiagge private? Posso sostare sulla riva? E transitare senza pagare? Ecco cosa prevede la legge.
Nel linguaggio comune distinguiamo di solito tra spiagge libere e spiagge private, intendendo con queste ultime quelle che per l’utilizzo prevedono un pagamento. Non è il termine più corretto a livello giuridico, perché si parla di un bene pubblico che appartiene a tutti i cittadini ed è di proprietà dello Stato. Tramite le apposite concessioni balneari, però, i lidi possono ottenere il diritto di sfruttamento di un’area pubblica, che però rimane tale. Bisogna tenerne conto per sapere quali sono le regole in merito.
Ecco le risposte ai dubbi più comuni per godersi serenamente le vacanze estive, ricordando che ci si riferisce all’ipotesi più comune alle spiagge su cui gravano concessioni balneari dei lidi, ma gli stessi principi si applicano in misura generale anche alle spiagge interessate da una proprietà privata (come un’abitazione). In quest’ultimo caso il proprietario ha diritto ad allontanare gli intrusi entro i confini della proprietà, ma non può impedire loro l’uso della spiaggia pubblica.
Posso passare da una spiaggia privata senza pagare?
Come anticipato, le spiagge fanno parte del demanio marittimo, che appartiene per definizione allo Stato. Tutti i cittadini possono farne uso, ma i lidi possono ottenere una concessione balneare per subordinare lo sfruttamento dell’area al pagamento di un biglietto, di norma insieme ad ulteriori servizi. In ogni caso, il solo passaggio dalla spiaggia non è vietato e non può esserlo, perché si tratta comunque di un’area pubblica.
Non è legale chiedere un pagamento per il transito, quindi ognuno può attraversare l’area del lido per raggiungere le acque del mare, la battigia o un’altra spiaggia. Diversa, invece, l’ipotesi in cui ci si vuole fermare.
Passeggiare sulla battigia
È legale attraversare la spiaggia a pagamento o “privata” per raggiungere la battigia, perché quest’area non può essere sottoposta a vincoli o limitazioni. Giuridicamente si fa riferimento alla parte di spiaggia contro cui si infrangono le onde marine, la riva o il bagnasciuga in altre parole, con un’estensione di circa 5 metri dal limitare del mare. Per le spiagge più piccole il limite può scendere a 3 metri.
Insomma, nessuno può impedirvi una sana passeggiata o di far giocare i figli sulla battigia, proprio dove la sabbia resta sempre umida, e vi potete persino accedere dal lido interessato senza alcun problema. Attenzione però a non ostacolare il diritto di passaggio di altri bagnanti o impedire le operazioni di controllo e soccorso, perciò vanno evitate le soste prolungate.
Posso fare il bagno dove c’è una spiaggia privata?
Quanto detto per la battigia si applica anche, e a maggior ragione, alle acque marine. L’accesso al mare non può essere delimitato arbitrariamente e nessun lido ha questo diritto, quindi è del tutto lecito fare il bagno in prossimità dell’area a pagamento, sia che si arrivi da un’altra spiaggia, dal mare o passando per il lido stesso.
Molti servizi prevedono l’uso di alcune barriere in acqua per offrire ai bagnanti uno spazio libero da sporcizia, meduse e quant’altro, ma ciò non deve confondere: le acque restano un bene pubblico. Il lido che offre questo servizio ai propri clienti deve quindi sapere che qualsiasi altro cittadino può beneficiarne, anche senza aver pagato alcun prezzo.
Sostare nella spiaggia privata
Se la spiaggia è privata, nel senso comune del termine, non è possibile sostare senza aver pagato lo stabilimento balneare con regolare concessione, il quale ha diritto a pretendere l’allontanamento. Di pari passo, non è possibile sostare sulla spiaggia adiacente a un’abitazione senza il consenso del proprietario (che pur non avendo un’effettiva proprietà sul bene dovrebbe avere una certa licenza di utilizzo), mentre nessuno può impedire di stare sul bagnasciuga.
Non è però possibile installare sulla riva tende, ombrelloni e similari, perché si ostacola il servizio dello stabilimento balneare. Bisogna poi comunque tenere conto delle normali limitazioni sull’uso della spiaggia, poiché per essere un bene pubblico non può essere sfruttata in modo permanente da singoli cittadini.
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