Spostamenti tra Comuni e Regioni dal 4 maggio: cosa cambia con la Fase 2

Fiammetta Rubini

27/04/2020

Dal 4 maggio si potrà uscire dal proprio comune e saranno consentiti gli spostamenti tra regioni (ma questi con dei limiti). Ecco cosa cambia per la mobilità e i viaggi in Italia con la Fase 2.

Spostamenti tra Comuni e Regioni dal 4 maggio: cosa cambia con la Fase 2

Il decreto 26 aprile ha chiarito una delle questioni più dibattute degli ultimi giorni: quella degli spostamenti tra comuni e regioni nella Fase 2.

Il premier Conte ha annunciato in conferenza stampa (il testo del dpcm è disponibile qui) che dal 4 maggio si potrà uscire dal comune per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità. Tra queste, il far visita ai congiunti, intesi sia come persone con cui c’è un rapporto di parentela che come affetti stabili (e quindi fidanzati e partner).

Dal 4 maggio ci si potrà muovere sull’intero territorio nazionale, quindi uscire dalla propria regione, ma solo per comprovati motivi di lavoro, di salute o di assoluta urgenza. Tra i motivi che consentono di spostarsi tra regioni vi è il ritorno al proprio domicilio, abitazione o residenza. Resta valido il divieto di assembramento e il distanziamento sociale di almeno un metro.

Vediamo nel dettaglio cosa cambia sul fronte dei viaggi in Italia per motivi personali, di lavoro o di studio: quando possiamo uscire dal comune e come potremo tornare a spostarci tra una regione e l’altra? Ecco qui le cose da sapere.

Spostamenti tra comuni dal 4 maggio

Stando a quanto riporta il dpcm, dal 4 maggio ci si potrà muovere tra un comune e l’altro, ma sempre muniti di autocertificazione, necessaria per far visita ai parenti e ai fidanzati, per andare a un funerale, al parco, dal medico e per andare al lavoro. Nel decreto non è riportato esplicitamente il divieto di uscire dal proprio comune per fare attività sportiva o motoria, ragion per cui dal 4 maggio anche chi non abita in una località balneare dovrebbe potersi spostare per andare a fare il bagno al mare, al fiume o al lago.

Restano però alcune incognite, tra cui quelle sulla definizione di congiunti: se Conte ha spiegato che non si potrà andare a trovare amici a fare feste, ma solo le persone con cui c’è un rapporto di parentela, con cui ci sono stabili relazioni affettive, il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri ha spiegato oggi che tra gli affetti stabili che si potranno incontrare a partire dal 4 maggio rientrano anche gli amici, sempre nel rispetto delle misure di sicurezza.

Spostamenti tra regioni: cosa succede dal 4 maggio

Per quanto riguarda invece gli spostamenti intra-regionali, bisogna fare alcune precisazioni. Anche se dal 4 maggio è consentito partire per andare in un’altra regione in auto, treno, aereo, bus... bisogna avere un motivo valido e comprovato per farlo, quindi ragioni di lavoro, urgenze familiari e motivi di salute.

Qui il modulo di autodichiarazione per spostarsi da una regione all’altra:

Autodichiarazione per spostamenti tra regioni dal 4 maggio 2020

La novità è che con l’inizio della Fase 2 si può tornare a casa, un gran sollievo per chi a inizio lockdown si è trovato bloccato in un’altra città o in un’altra regione lontana dal proprio domicilio o residenza.

Dal 4 maggio “consentiremo il rientro nel proprio domicilio o residenza”, ha detto Conte in conferenza stampa. Ma questo cosa vuol dire? Se io abito e lavoro a Roma ma ho la residenza in Calabria, dal 4 maggio posso tornare a casa per un weekend e poi rientrare a Roma? Stando a quanto riportato nel testo del decreto, che non fa esempi nel dettaglio, e a quello che ha detto Conte in conferenza stampa, la risposta è sì. Il premier ha infatti risposto che lo spostamento tra una regione e l’altra per tornare al proprio indirizzo di domicilio o residenza è consentito in ogni caso.

L’allentamento delle maglie non riguarda ovviamente chi è sottoposto a misure di quarantena perché risultato positivo al virus e chi presenta sintomi di infezione respiratoria e febbre, che deve rimanere a casa e limitare al massimo i contatti sociali.

Viaggi in Italia solo da giugno? Le ipotesi in campo

Per i primi tempi si bloccano gli spostamenti intra-regionali se non per motivi di lavoro o esigenze certificati. L’ipotesi è che tutti gli altri viaggi sul territorio nazionale potrebbero essere consentiti solo da giugno, quando si allenteranno le maglie per ristoranti e bar che potranno riaprire i battenti.

Il trasporto aereo e ferroviario torneranno a regime ridotto per poter monitorare l’affluenza di persone; si predisporranno controlli della temperatura col termoscanner nelle stazioni di treni e pullman, in porti e aeroporti. Intanto altri strumenti, come l’app per il contact tracing Immuni, dovrebbero aiutare a tracciare i contagi da coronavirus, bloccare nuovi possibili focolai e favorire il distanziamento sociale.

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