Con i prezzi alimentari esplosi in seguito alla guerra in Ucraina, si teme il peggio per l’inflazione agricola e, in generale, per la fornitura di cibo. Un’altra guerra sta per scoppiare?
L’invasione russa dell’Ucraina ha sconvolto i mercati delle materie prime e spinto i prezzi agricoli e legati al cibo a livelli mai visti.
Il quadro attuale non è che l’anticamere di una crisi incombente: più persone probabilmente soffriranno la fame.
Il combattimento nella fertile regione del Mar Nero e il conseguente stop agli affari con la Russia, sta strangolando il commercio di grano, oli vegetali, mais e fertilizzanti per coltivarli e forniture sempre più limitate diventano ogni giorno più costose.
Secondo le Nazioni Unite, i prezzi alimentari globali sono balzati a un record il mese scorso, proprio quando è iniziato il conflitto nel granaio del mondo. Sta per scoppiare la guerra del cibo?
Guerra alimentare nel mondo? La risposta in 3 grafici
Brutte notizie sul fronte dei prezzi per le famiglie del mondo: lo slancio dell’inflazione alimentare non accenna a fermarsi.
Tutto è iniziato con il peggioramento della crisi energetica, l’aumento dei costi di trasporto e le battute d’arresto del raccolto con pandemia e fenomeni meteorologici avversi.
Ora sta raggiungendo gli scaffali dei supermercati, con i prodotti che stanno diventando scarsi e troppo costosi per alcune persone. Il grano è salito alle stelle del 40% la scorsa settimana – il massimo in assoluto – nel trading di Chicago.
“I proiettili e le bombe in Ucraina potrebbero portare la crisi della fame globale a livelli superiori di quelli che abbiamo visto finora”, ha affermato David Beasley, direttore esecutivo del World Food Programme.
La situazione è grave e volatile, come mostra questo primo grafico Bloomberg sull’impennata dell’indice dei prezzi del cibo:
I mercati del grano sono stati davvero sorprendenti, con il grano alle stelle a un massimo di 14 anni. La Russia e l’Ucraina rappresentano un quarto del commercio mondiale di cereali e la loro assenza lascia gli importatori alla ricerca di altri fornitori.
Il grafico illustra proprio l’impennata record dei cereali:
“Tutti questi altri Paesi alternativi potrebbero non avere nemmeno un’offerta sufficiente per la domanda globale. Naturalmente, i prezzi del cibo aumenteranno”, secondo Tosin Jack, responsabile dell’intelligence delle materie prime presso Mintec Ltd.
Non solo, le scorte globali di grano sono diminuite negli ultimi anni, mettendo in dubbio la loro capacità di attutire il colpo della guerra. Si teme inoltre anche che il conflitto impedisca agli agricoltori della regione di piantare questa primavera. Un’interruzione più lunga delle importazioni potrebbe rendere tutto più costoso.
Chi ne soffrirebbe di più? Il maggiore acquirente mondiale di grano è l’Egitto, dove la potenziale carenza ha un’ulteriore risonanza visto che l’aumento dei costi alimentari ha contribuito alle proteste della Primavera Araba un decennio fa.
Di seguito i Paesi che più dipendono dall’import dall’Ucraina per il grano:
Il Governo egiziano, inoltre, potrebbe anche portare avanti un’impresa delicata: aumentare il prezzo del pane sovvenzionato per la prima volta da decenni.
La situazione è davvero delicata. “Questa non è solo una crisi all’interno dell’Ucraina, ma influenzerà le catene di approvvigionamento e in particolare il costo del cibo”, ha ammonito il WFP.
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