L’economia statunitense è solida anche se preoccupa il rallentamento di Europa e Cina. È quanto ha detto il n.1 della Fed Jerome Powell nel corso di un’audizione al Senato. Il chairman ha confermato che l’azione dell’istituto sarà “paziente” e che il processo di riduzione del bilancio potrebbe subire modifiche.
Nonostante la fase congiunturale sia positiva, il rallentamento della crescita in Europa e Cina e l’elevata incertezza innescata dal processo di uscita di Londra dall’Unione Europea influenzano l’outlook della banca centrale statunitense.
È quanto ha detto il n.1 della Federal Reserve, Jerome Powell, nel corso della testimonianza semestrale al Senato statunitense.
Il tasso di crescita ha registrato un rallentamento “in Cina ed Europa” e l’incertezza “è cresciuta attorno a diverse questioni politiche irrisolte, come la Brexit e le trattative commerciali”. L’impatto dello shutdown delle attività federali dovrebbe essere “abbastanza modesto”.
Segnali contrastanti hanno aumentato volatilità
Powell ha ribadito che l’istituto con sede a Washington sarà “paziente” nell’implementazione del processo di normalizzazione dei tassi statunitensi.
“Se da un lato valutiamo positivamente l’attuale contesto economico e l’outlook, dall’altro negli ultimi mesi abbiamo ricevuto segnali contrastanti”, ha detto il chairman. “La volatilità dei mercati finanziari è aumentata negli ultimi mesi del 2018 e le condizioni finanziarie ora offrono minore sostegno alla crescita rispetto a un anno fa”.
Decisioni basate su dati
In occasione del meeting del 30 gennaio la Banca centrale Usa ha ridimensionato i suoi piani relativi gli incrementi dei tassi preannunciando il possibile stop al piano di riduzione di bilancio (Riunione Fed: tassi confermati al 2,25-2,5%, è «pazienza» la nuova parola d’ordine).
“In futuro, le nostre decisioni in materia di politica monetaria continueranno ad essere basate sui dati”, ha detto oggi Powell. La Fed “è pronta a correggere qualunque dettaglio del completamento della normalizzazione del balance sheet alla luce degli sviluppi economici e finanziari”.
Domani sarà la volta della Camera
Nel complesso, le dichiarazioni odierne di Powell non si sono discostate dalla posizione di cautela e pazienza esplicitamente adottata a fine gennaio dalla Fed.
Dopo il Senato, domani Powell parlerà al Financial Services Committee della Camera.
Knightley: la Fed potrebbe anche alzare i tassi
Secondo James Knightley, Chief International Economist di ING, il mercato sbaglia a ritenere che la Fed stia per avviare un nuovo round di misure espansive. Già nel corso dell’estate, stima l’esperto, potremmo assistere a una nuova stretta.
“Se l’economia dovesse registrare performance positive, come ci attendiamo, un contesto di pressioni inflazionistiche crescenti e di tensioni commerciali in calo potrebbe spingere la Federal Reserve a superare l’attuale reticenza ed aumentare i tassi di 25 punti base nel corso dell’estate”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA