Perché i prodotti alimentari ( e non solo) nei supermercati americani sono 4 volte più grandi che in Italia e nel resto d’Europa? Ecco la spiegazione di questa diversità.
Chiunque abbia visitato un supermercato negli Stati Uniti si è probabilmente stupito delle dimensioni “straordinarie” di molti prodotti rispetto a quelli italiani.
Pizze “giganti”, contenitori di gelato, che sembrano pensati per circa 15 persone, bottiglie di ketchup da quasi due chili e confezioni di succhi di frutta da 4 litri sono la norma negli Stati Uniti. Questa differenza non è casuale, ma riflette differenze culturali, economiche e pratiche tra le due società.
Mentre in Italia una confezione di pizza surgelata pesa mediamente 400-600 grammi, negli Stati Uniti supera spesso il chilo. Anche un semplice vasetto di gelato, che in Italia contiene 500 grammi, negli USA si trova comunemente in confezioni da due kg.
Le ragioni dietro questa peculiarità vanno ben oltre una semplice differenza di abitudini alimentari. Esse rispecchiano le peculiarità di uno stile di vita che è intrinsecamente diverso tra i due Paesi, come nella concezione stessa del consumo. Ma quali sono realmente i fattori che determinano questo drastico cambiamento di dimensioni? Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
USA, prodotti 4 volte più grandi: lo stile di consumo e le città
Uno dei motivi principali delle dimensioni maggiori dei prodotti negli Stati Uniti è legato alle abitudini di consumo.
Un fattore discriminante è l’approccio al risparmio. Negli Stati Uniti è comune acquistare in grandi quantità per ridurre il costo per unità, specialmente nei supermercati e nei negozi all’ingrosso. Questo si traduce in confezioni più grandi che incentivano l’acquisto di prodotti che possono durare più a lungo. In Italia, invece, il concetto di freschezza prevale, e le famiglie tendono a fare la spesa più frequentemente, acquistando solo ciò che serve per pochi giorni.
Per comprendere le diverse dimensioni dei prodotti alimentari, poi, queste devono essere rapportate allo stile di vita e alle dimensioni delle case e degli spazi urbani. Negli Stati Uniti, circa il 75% delle persone vive in case unifamiliari, spesso dotate di cucine spaziose, grandi frigoriferi e congelatori di dimensioni generose. Questo contrasta con l’Italia, dove solo circa il 50-55% delle abitazioni sono case unifamiliari, e lo spazio a disposizione è in media molto più ridotto.
Anche l’organizzazione delle città e delle modalità di trasporto gioca un ruolo chiave. Negli Stati Uniti, molte persone vivono in periferia e si spostano in auto per raggiungere i grandi supermercati, dove è conveniente acquistare grandi quantità di prodotti da conservare. In Italia, invece, la vita urbana è più diffusa e i supermercati sono spesso più piccoli, con una clientela che preferisce fare acquisti a piedi o con mezzi pubblici, limitando la quantità di prodotti trasportabili.
USA, prodotti 4 volte più grandi: una vita “capitalizzata”
Gli americani, come anticipato, tendono a consumare una varietà di prodotti altamente calorici e ricchi di zuccheri, come bibite, gelati e pizze, con una maggiore frequenza rispetto agli italiani. Questo non significa necessariamente che mangino di più, ma che acquistano questi prodotti in quantità maggiori.
Determinante, per le dimensioni dei prodotti, è l’approccio e filosofia di vita. Gli statunitensi, infatti, adottano spesso uno stile di vita più frenetico e guidato dal capitalismo, in cui ogni momento deve essere “produttivo”: ecco che di conseguenza il tempo speso per cucinare è “tempo perso”, e l’approccio verso il consumo di cibi confezionati e preparati è più frenetico, mentre in Italia si tende a dare maggiore importanza a una dieta basata su prodotti freschi e porzioni più contenute.
Tra l’altro, il consumo alimentare è anche uno specchio della società e delle sue priorità. Negli Stati Uniti il cibo è spesso associato a praticità e convenienza, e i prodotti in formato XL rispondono a questa esigenza, riducendo il numero di viaggi al supermercato. In Italia, al contrario, il cibo è parte integrante della cultura e delle tradizioni, e questo si riflette in confezioni più piccole e in una maggiore attenzione alla qualità degli ingredienti.
Insomma, le dimensioni dei prodotti nei supermercati statunitensi sono il risultato di una combinazione di fattori culturali, economici e pratici che riflettono le peculiarità della società americana. Dalla concezione del consumo alimentare alla configurazione degli spazi abitativi, ogni elemento contribuisce a creare un contesto in cui il formato “XXXL” è la norma, in netto contrasto con le abitudini italiane, dove la qualità e la freschezza prevalgono sulla quantità.
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