L’ultimo Cdm ha approvato due provvedimenti su Tim: il Mef a breve entrerà con una quota di minoranza nella NetCo, società della rete fissa. Meloni: “Assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro”.
Il governo fa sul serio con Tim, con lo Stato che presto potrebbe entrare con una quota di minoranza nella Netco, l’unità che racchiude l’asset di rete fissa, le attività wholesale domestiche e quelle internazionali di Sparkle.
A causa del suo alto debito e per potersi dedicare al meglio ai servizi di telefonia e rete internet, Tim ha deciso di mettere in vendita NetCo con l’ultimo Consiglio dei ministri che ha approvato due importanti provvedimenti a riguardo.
Nel dettaglio, il Cdm ha approvato un decreto legge che assicura una adeguata copertura finanziaria per l’operazione e un Dpcm per permettere al ministero dell’Economia e delle Finanze di entrare con una quota di minoranza - tra il 15 e il 20% - nella NetCo.
Come spiegato dal ministro Giancarlo Giorgetti, lo Stato è pronto a investire fino a un massimo di 2,2 miliardi per garantirsi una quota di minoranza nella NetCo, con il dossier Tim che come annunciato nelle scorse settimane ha avuto una accelerata venendo affrontato dal governo nel primo Cdm dopo la pausa estiva.
Lo Stato entra in Tim: Meloni soddisfatta
La partita che Tim sta giocando per la cessione della sua NetCo sarà lunga e complessa ma lo Stato, dopo l’approvazione dei due provvedimenti da parte del Consiglio dei ministri, ora ha tutti gli strumenti per giocare un ruolo da protagonista.
“Il Consiglio dei ministri - ha dichiarato Giancarlo Giorgetti al termine del Cdm - ha autorizzato il MEF a partecipare all’operazione di offerta e di acquisto, fino a un massimo del 20%, della NetCo di Tim, insieme a Kkr ed eventualmente altri soggetti nazionali, come CDP, ma tenendo presente i vincoli Antitrust per Cassa Depositi e Prestiti”.
Il titolare di Palazzo Tesoro poi ha voluto specificare che la partecipazione nella NetCo “è finalizzata all’utilizzo dei poteri speciali e incidere su questioni sicurezza su infrastruttura decisiva per il futuro del Paese”.
Un concetto questo che è stato ribadito anche da Giorgia Meloni, con la direzione intrapresa dal Governo che è quella che il “centrodestra ha sempre auspicato e sostenuto: assumere il controllo strategico della rete di telecomunicazioni e salvaguardare i posti di lavoro”.
“Dopo aver trovato una soluzione seria per Ita con un accordo con Lufthansa, Commissione Ue permettendo, e che a volte solleva problemi che difficilmente capiamo - ha aggiunto la premier -, ora è venuto il momento di dare una prospettiva a quello che è stato uno dei campioni internazionali delle telecomunicazioni”.
In questa operazione riguardante Tim la mission del governo è quella di “ difendere l’interesse nazionale e dei lavoratori ”, con la palla che ora passa al MEF che dovrà trovare un’intesa con gli altri attori protagonisti dell’acquisizione della NetCo.
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