Stipendi, busta paga più alta nel 2023: il piano di Meloni per aumentare i salari

Giacomo Andreoli

29 Dicembre 2022 - 13:38

Nella conferenza stampa di fine anno la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha spiegato che il governo vuole aumentare ancora gli stipendi dei lavoratori, lavorando sul taglio del cuneo fiscale.

Stipendi, busta paga più alta nel 2023: il piano di Meloni per aumentare i salari

Il governo Meloni vuole aumentare ancora gli stipendi dei lavoratori dipendenti. Nella conferenza stampa di fine anno la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha spiegato che l’intervento sul cuneo fiscale contenuto nella legge di Bilancio è solo un primo assaggio di quello che farà l’esecutivo nei prossimi anni.

La numero uno di Palazzo Chigi ha ribadito infatti che la maggioranza vuole diminuire il costo del lavoro, facendo salire la busta paga dei lavoratori e riducendo i costi per le imprese. Questo, secondo Meloni, si lega a una riforma fiscale che riduca le imposte più onerose per i cittadini, a partire dall’Irpef.

In tal senso il governo vuole partire da quanto abbozzato dal precedente esecutivo, guidato da Mario Draghi, passando da quattro a tre aliquote entro la fine della legislatura, quindi il 2027. Per farlo potrebbero essere accorpati i due scaglioni intermedi, al 25% e al 35%, portandoli entrambi al 27%.

Stipendi, il piano di Meloni per aumentare ancora le buste paga

Confermo - ha spiegato Meloni in conferenza stampa - che sulla riforma fiscale vogliamo andare avanti secondo direttrici visibili già in manovra finanziaria e tra le direttrici su cui la riforma si deve muovere c’è il taglio del costo del lavoro e su questo si deve fare molto di più”.

Quanto fatto in manovra, cioè la conferma del taglio del cuneo fiscale al 2% per i dipendenti con reddito annui tra i 25mila e i 35mila euro e l’aumento dello sconto al 3% per chi ne guadagna meno di 25mila, viene definito “un segnale”.

L’obiettivo di legislatura, ha confermato poi la presidente, è di arrivare a un taglio di 5 punti percentuali, ma solo per due terzi a favore dei lavoratori, mentre un terzo dei soldi sarebbe dato alle imprese. “Vedremo se riusciremo a fare questo, qualcosa di più o di meno” ha aggiunto Meloni, in base alle condizioni economico-finanziarie del Paese.

Quanto aumenteranno gli stipendi nel 2023?

Il taglio orientativamente di 5 punti dovrebbe valere almeno per tutti i redditi entro i 35mila euro. L’obiettivo per il 2023 è provare ad alzare in parte lo sconto contenuto in manovra, possibilmente dando qualcosa anche alle imprese, nel senso indicato da Confindustria.

L’obiettivo minimo potrebbe quindi essere portare il taglio al 3% a favore di tutti i lavoratori dipendenti con reddito entro i 35mila euro o concedere l’1% in più alle aziende. Quindi: ogni mese qualche decina di euro da pagare in meno per l’azienda o in più in busta paga per il lavoratore.

Se l’intervento fosse per i soli lavoratori potrebbe essere simile a quello che si vedrà a gennaio: un aumento in media tra i 10 e i 20 euro al mese per chi guadagna fino a 25mila euro all’anno.

Lavoro, cosa vuole fare Meloni per aiutare le imprese

Per le imprese, poi, oltre alla conferma in legge di Bilancio degli sgravi contributivi per assumere a tempo indeterminato, Meloni ha spiegato che il governo vuole impostare una “tassazione che incentivi di più chi si mette in gioco e crea ricchezza: il tema è più assumi e meno paghi”.

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