Busta paga più bassa per colpa delle ferie? Ecco quanto si guadagna davvero durante le vacanze

Simone Micocci

21 Agosto 2024 - 15:27

Quanto spetta di stipendio nei giorni di ferie? Ecco perché lo stipendio percepito rischia di essere più basso.

Busta paga più bassa per colpa delle ferie? Ecco quanto si guadagna davvero durante le vacanze

La busta paga di agosto in pagamento a inizio settembre rischia di essere leggermente più bassa del solito per colpa delle ferie.

Una possibilità che sembra andare in contrasto con quanto stabilito dal decreto legislativo n. 66 del 2003, dove viene chiaramente specificato che il dipendente ha diritto a un periodo annuale di ferie retribuite non inferiore a 4 settimane.

Ma se le ferie sono retribuite, per quale motivo c’è il rischio che una o più settimane di vacanza vadano a ridurre la busta paga? Il fatto che il periodo di assenza venga retribuito al 100% non sta a significare che lo stipendio percepito non subisca variazioni: bisogna infatti considerare tutte le voci diverse dalla retribuzione tabellare che incidono sul valore finale della busta paga.

Nel contratto di lavoro firmato, infatti, solitamente ci sono altre componenti che hanno rilevanza sullo stipendio, le quali non spettano nei periodi di ferie. Ci riferiamo ai cosiddetti emolumenti accessori, i quali spettano esclusivamente nei giorni in cui si presta effettivamente l’attività lavorativa.

Per i lavoratori che hanno diverse variabili che influiscono sul calcolo dello stipendio, quindi, la busta paga prevista per il periodo di ferie rischia di essere più bassa delle precedenti.

Un aspetto importante e da non sottovalutare: se davvero lo stipendio rischia di essere più basso a causa delle ferie, il lavoratore potrebbe essere disincentivato a fruirne, rinunciando così alla possibilità di godere di un meritato riposo necessario a recuperare le energie e a dedicarsi alla cura delle relazioni sociali. Ecco perché sulla questione è intervenuta anche la Corte di Cassazione, facendo chiarezza su quanto lo stipendio durante le ferie può essere più basso rispetto alle altre mensilità.

Ferie pagate, cosa dice la Costituzione?

Prima di approfondire il discorso legato alla retribuzione delle ferie vediamo costa stabilisce in merito l’articolo 36 della Costituzione.

Qui si legge che il “lavoratore ha diritto al riposo settimanale e alle ferie annuali retribuite” e che non vi può rinunciare. È l’articolo 2109 del Codice Civile, invece, a stabilire che le settimane di ferie maturate dal lavoratore durante l’anno sono quattro, due delle quali devono essere godute in maniera continuativa nell’anno in cui sono state maturate. Le altre due, invece, possono essere godute entro i 18 mesi successivi dall’anno di maturazione.

Ci sono Ccnl però che possono prevedere condizioni maggiormente favorevoli per il lavoratore rispetto a quelle indicate dal Codice Civile, riconoscendo ad esempio più giorni di ferie.

Tuttavia nulla vieta ai contratti collettivi di prevedere un trattamento economico delle ferie più svantaggioso rispetto alla normale retribuzione riconosciuta nel periodo d’impiego; come anticipato, infatti, durante le vacanze estive il dipendente potrebbe non avere diritto al riconoscimento di determinate indennità, comportando così la riduzione dello stipendio.

L’importante però è che la retribuzione sia idonea ad assicurare l’effettiva fruizione delle ferie; una riduzione tale da rendere lo stipendio molto più basso di quello effettivamente percepito durante il periodo in cui si è in servizio, infatti, potrebbe disincentivare il lavoratore a fruire delle ferie.

Quali parti dello stipendio non vengono pagate durante le ferie?

L’articolo 36 della Costituzione stabilisce che il “lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro”; è proprio perché la paga deve essere proporzionata alla quantità del lavoro, quindi, che la retribuzione del periodo feriale può non comprendere la media di tutti gli elementi e le voci della retribuzione erogati nei mesi “lavorati”.

Naturalmente il datore di lavoro non può agire liberamente, poiché deve rispettare quanto stabilito dal Ccnl, oltre a garantire comunque una retribuzione idonea a salvaguardare l’effettivo godimento delle ferie.

Possiamo riassumere dicendo che nel calcolo dello stipendio percepito durante le ferie sono esclusi tutti i compensi di natura occasionale, come ad esempio le maggiorazioni per lavoro straordinario. L’unico caso in cui quest’ultimi sono ammessi nel computo è quello per cui, come rilevato dalla Cassazione, il Ccnl di riferimento comprende lo straordinario nella “retribuzione globale di fatto” nella quale sono inclusi tutti gli elementi retributivi percepiti.

Nel caso contrario, anche se si tratta di straordinario fisso forfettizzato, questo è escluso dal calcolo della retribuzione spettante durante le ferie.

Nello stipendio, invece, sono compresi sempre contributi e quota di Tfr, visto che anche durante le ferie la retribuzione percepita è imponibile ai fini previdenziali.

Stipendio durante le ferie: di quanto può essere più basso?

Come anticipato, sulla differenza che c’è tra lo stipendio percepito durante le ferie e la normale retribuzione si è espressa la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13425 del 17 maggio 2019.

Qui la Suprema Corte ha affermato che qualora il giudice sia chiamato a verificare l’adeguatezza della retribuzione erogata durante le ferie, dovrà valutare i vari elementi che compongono solitamente lo stipendio, nonché le mansioni affidate al dipendente. D’altronde, la Cassazione ha fatto notare che il diritto del lavoratore a fruire di ferie retribuite è tutelato non solo dall’articolo 36 della Costituzione e dall’articolo 2109 del Codice Civile, ma anche dalla normativa comunitaria, dove - precisamente nella direttiva 2003/88/CE - si legge che per tutta la durata delle stesse il dipendente ha diritto a mantenere la “retribuzione ordinaria”, in quanto diversamente questo sarebbe scoraggiato dal fruirne.

A tal proposito, basandosi anche su un consolidato orientamento della Corte di Giustizia europea, la Cassazione ha spiegato che qualsiasi emolumento collegato alle mansioni che solitamente il lavoratore è tenuto a espletare, in forza del contratto di lavoro, deve essere preso in considerazione anche nei giorni di ferie.

Cosa significa questo? Secondo la Suprema Corte che nel calcolare lo stipendio a cui si ha diritto durante le ferie bisogna prendere in considerazione tutti gli elementi personali e professionali del lavoratore, con l’esclusione di quelli destinati a coprire le spese occasionali.

Ricapitolando, lo stipendio durante le ferie può anche essere più basso della normale retribuzione ma solo perché vengono a mancare le spese occasionalmente riconosciute nei giorni lavorati. La differenza dovrà dunque essere minima, in quanto in caso contrario il dipendente non avrebbe interesse a fruire delle ferie, andando contro a quello che è un diritto costituzionalmente garantito.

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