Stipendio insegnanti: come sarà nel 2019

Simone Micocci

10 Ottobre 2018 - 12:33

Nel 2019 non ci dovrebbe essere alcun rinnovo del contratto; Di Maio però ha annunciato la conferma dell’elemento perequativo, lasciando così invariati gli stipendi del personale della PA.

Stipendio insegnanti: come sarà nel 2019

Nel 2019 lo stipendio degli insegnanti resterà invariato”: è il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico - Luigi Di Maio a confermarlo.

Ciò conferma che almeno per il prossimo anno non ci sarà alcun rinnovo del contratto per il pubblico impiego, come tra l’altro era possibile prevedere leggendo il testo del DEF 2019 nel quale non sono state stanziate le risorse per far partire la nuova fase di contrattazione già dal prossimo anno.

Ricordiamo, infatti, che il rinnovo del contratto siglato nei mesi scorsi dai sindacati - che ha riguardato non solo la scuola ma ogni comparto della pubblica amministrazione - ha riguardato il triennio 2016-2018; in poche parole, alla data del 1° gennaio 2019, il contratto Scuola, e non solo, sarà scaduto.

Le parole di Di Maio però nascondono una buona notizia per gli insegnanti: come spiegato dal leader del Movimento 5 Stelle, infatti, con il DEF 2019 è stato scongiurata la riduzione dello stipendio previsto dal precedente Governo visto che sono state stanziate le risorse per la conferma dell’elemento perequativo.

Ma cos’è l’elemento perequativo? In che modo questo influisce sullo stipendio? E soprattutto, quale sarà lo stipendio di un insegnante dal 1° gennaio prossimo? Proviamo a rispondere a queste domande.

Elemento perequativo: così influisce sullo stipendio

Come noto, con il rinnovo del contratto la retribuzione tabellare dei dipendenti pubblici - Ata e insegnanti compresi - è stata aumentata del 3,48%. Il problema è che se l’amministrazione si fosse limitata a questo incremento non si sarebbe raggiunto l’aumento di stipendio medio - e lordo - di 85€ promesso nell’accordo che l’allora Ministro della PA, Marianna Madia, aveva stretto con i sindacati.

Per questo motivo, al fine di rendere più sostanzioso l’aumento e avvicinarsi il più possibile alla cifra prefissata, alla retribuzione tabellare è stato aggiunto un elemento perequativo. Questo però è stato riconosciuto solamente per un tempo ridotto, ossia da marzo a dicembre 2018.

Quindi, qualora questo elemento perequativo non fosse stato confermato il personale con minore anzianità di servizio avrebbe rischiato di perdere circa il 20% dell’aumento di stipendio riconosciuto per il 2018, che in cifre equivale a poco più di 20 euro al mese.

Nel dettaglio, per gli stipendi più bassi l’importo dell’elemento perequativo va dai 21,10€ ai 25,80€; questo, facendo parte del salario accessorio, però, non ha effetti né sulla tredicesima né tantomeno su TFR, anzianità e indennità sostitutiva del preavviso.

Elemento perequativo confermato per il 2019

Anche se non si tratta di una grossa cifra, la perdita dell’elemento perequativo avrebbe rappresentato comunque una beffa per gli insegnanti, visto che in tal caso nel 2019 lo stipendio sarebbe stato più alto di appena 50-60€ rispetto a quanto percepito prima del rinnovo del contratto.

A tal proposito, quindi, Di Maio ha annunciato che anche questa volta il Movimento 5 Stelle si è “battuto per la scuola e per tutte le persone che la vivono ogni giorno”, scongiurando così nel DEF il calo di retribuzione causato dalla perdita dell’elemento perequativo.

Allo stesso tempo Di Maio ha assicurato che non ci sarà “un solo centesimo tagliato al mondo della scuola o dell’Università”, smentendo così le notizie per cui a partire dal 2020-2021 lo stipendio dei dipendenti della PA si sarebbe ridotto dello 0,4%.

Quanto guadagnerà un insegnante nel 2019?

Almeno per il momento, quindi, lo stipendio dei docenti italiani dovrebbe restare lo stesso di quello percepito nel 2018. Con la conferma dell’elemento perequativo - nonché dopo aver appreso che ad oggi non ci sono i fondi per far partire la nuova stagione contrattuale - infatti, non ci dovrebbe essere alcun cambiamento per le retribuzioni.

Un aumento di stipendio verrà riconosciuto con il prossimo rinnovo del contratto, che avrà validità per il triennio 2019-2021, e solo allora gli insegnanti, il personale della scuola, e il resto dei dipendenti della PA, riceveranno gli arretrati degli aumenti non riconosciuti nel 2019. Insomma, rischia di ripetersi quanto successo con il precedente rinnovo, quando gli arretrati per il 2016 e 2017 sono stati pagati tramite un assegno una tantum.

Ancora per un anno (almeno), quindi, ad essere utilizzate per il calcolo degli stipendi degli insegnanti saranno le tabelle aggiornate dall’ultimo rinnovo che trovate di seguito.

Tipologia Insegnante Anzianità di servizio Importo lordo dal 1° gennaio 2018
Scuola dell’infanzia e primaria 0-8 19.996,27€
9-14 22.198,06€
15-20 24.136,06€
21-27 26.030,66€
28-34 27.888,89€
oltre i 35 29.275,99€
Scuola secondaria di I grado 0-8 21.693,22€
9-14 24.260,75€
15-20 26.511,29€
21-27 26.949,63€
28-34 22.869,87€
oltre i 35 32.444,07€
Scuola secondaria di II grado 0-8 21.693,22€
9-14 24.890,51€
15-20 27.319,69€
21-27 30.414,95€
28-34 32.444,07€
oltre i 35 34.052,17€

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