Stipendio più basso per il mese di marzo: ecco chi avrà una brutta sorpresa

Rosaria Imparato

28 Marzo 2022 - 10:42

Lo stipendio del mese di marzo 2022 sarà più basso per effetto della riforma Irpef e dell’assegno unico: ecco chi avrà una brutta sorpresa.

Stipendio più basso per il mese di marzo: ecco chi avrà una brutta sorpresa

La busta paga di marzo 2022 riserva brutte sorprese: lo stipendio sarà più basso per l’effetto combinato delle due riforme, quella dell’Irpef da un lato e quella del sistema a sostegno economico delle famiglie dall’altro.

Dal 1° marzo entra a regime, infatti, l’assegno unico e universale per i figli a carico, che sostituisce gli assegni al nucleo familiare e si basa sull’Isee, non più sul reddito. La nuova Irpef, in vigore dal 1° gennaio, si basa sul passaggio da cinque a quattro aliquote e scaglioni: la conseguenza è che sono stati ridisegnati bonus e detrazioni, a partire dai 100 euro del bonus Renzi (o trattamento integrativo).

Vediamo come sarà lo stipendio di marzo, tenendo conto di tutti questi fattori e del loro impatto in busta paga.

Perché lo stipendio sarà più basso a marzo 2022

Sono tanti gli elementi che si devono prendere in considerazione per capire gli importi della busta paga di marzo. Nel cedolino di questo mese, infatti, ci saranno i primi effetti delle due riforme messe in atto: la nuova Irpef e l’assegno unico.

La riforma Irpef prevede, in sintesi, il taglio delle aliquote (da cinque a quattro), l’aumento delle detrazioni da lavoro e la modifica del trattamento integrativo, i noti 100 euro del bonus Renzi erogati direttamente in busta paga. L’assegno unico sostituisce gli Anf e si basa non più sul reddito, ma sull’Isee, prendendo in considerazione quindi la “ricchezza” del nucleo familiare, mobiliare e immobiliare.

Come viene pagato l’assegno unico? Sarà direttamente l’Inps a erogare l’importo spettante sul conto corrente bancario o postale, oppure tramite bonifico domiciliato presso sportello postale, sul libretto postale, o anche su carta prepagata con Iban. È il richiedente stesso dell’assegno unico che decide dove vuole farsi accreditare la cifra spettante, l’importante è che il conto sia intestato al richiedente o all’altro genitore (se viene scelta la ripartizione dell’importo).

L’assegno unico, quindi, “esce” dalla busta paga, riducendone l’importo finale. Un altro elemento da prendere in considerazione è che l’assegno unico arriverà a marzo solo per chi ne ha fatto domanda all’Inps entro febbraio. Chi non si è mosso in tempo riceverà comunque gli arretrati, se fa richiesta entro fine giugno.

Ma l’assegno unico non è l’unico motivo per cui la busta paga di marzo sarà più leggera.

A marzo busta paga più leggera con le novità su bonus Renzi e detrazioni

L’altra questione che alleggerisce lo stipendio del mese di marzo ha a che fare con l’ex bonus Renzi. La legge di Bilancio 2022 ha cambiato i parametri del bonus erogato come credito Irpef e ha cancellato la detrazione per i redditi più alti. Il bonus rimane “intero” in busta paga solo per i redditi fino a 15.000 euro.

Significa, in pratica, che solo chi ha redditi da lavoro dipendente e assimilati fino a 15.000 euro continua a vedere in busta paga la voce “trattamento integrativo” e il bonus di 100 euro.

La brutta sorpresa riguarda chi ha redditi da 15.000 a 28.000 euro. Per questa categoria, infatti, il bonus non esiste più in busta paga, ma viene compensato dall’incremento della detrazione. Per questa fascia di reddito, la detrazione massima (quindi i risparmi sulle imposte dovute) arriva fino a 945 euro all’anno.

Le detrazioni prese in considerazione sono quelle degli articoli 12 e 13 TUIR, quindi quelle che riguardano erogazione di mutui, le spese per i lavori in casa, le erogazioni liberali, carichi di famiglia.

Tutte queste spese potranno essere verificate solo con la dichiarazione dei redditi del prossimo anno: questa categoria dovrà quindi aspettare luglio 2023 per vedere gli importi regolarizzati.

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# IRPEF

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