Gasper Sopi, Popular Investor di eToro, ci elenca le sue 6 strategie d’investimento per ottenere rendimenti superiori rispetto a quelli di mercato.
In un momento, come quello attuale, in cui è la volatilità a far da padrone, poter contare su solide strategie di investimento può rivelarsi molto utile per i trader, sia per quelli alle prime armi che per quelli con più esperienza.
“Una strategia è come uno schema di gioco che stabilisce un chiaro orientamento alla nostra gestione del portafoglio, aiutandoci al contempo a navigare meglio nelle condizioni di mercato in continua evoluzione”, rileva Gasper Sopi, Popular Investor eToro.
Gasper, che ha otto anni di esperienza negli investimenti ed opera con l’obiettivo di sovraperformare l’indice S&P 500 su base annuale, elenca le sue 6 strategie di investimento.
Il value investing
Il modo più semplice per descrivere il value investing è paragonarlo alla caccia alle occasioni.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.“Il principio alla base di questa strategia, che è spesso legato all’approccio reso popolare da Warren Buffet, è semplice: acquistare un asset che sembra sottovalutato dal mercato o, per dirla nel gergo degli investitori, che è venduto a un prezzo inferiore al suo valore intrinseco”.
Questa strategia si basa sul fatto che spesso per valutare il valore intrinseco di un determinato titolo azionario (o di un altro asset) di solito è necessario fare parecchie ricerche, essere in grado di leggere i bilanci e capire come si relazionano con le prospettive future dell’azienda nella generazione di flussi di cassa.
Inoltre, è necessario un approccio “contrarian”, visto che la sottovalutazione del titolo è legata proprio al prezzo errato da parte della “massa” degli investitori.
Il growth investing
I growth investor cercano società innovative nei settori emergenti in rapida crescita, che abbiano esse stesse un forte potenziale di sviluppo o che vantino già un aumento dei ricavi (e talvolta persino dei profitti) superiori alla media. Esempi tipici di questo tipo di aziende sono Tesla, Uber, Square, PayPal.
“Il growth investing -rileva il Popular Investor di eToro- non va avvicinato o visto come una speculazione, anche se a volte è proprio ciò che fanno molti investitori inesperti. Dietro a ogni tesi di crescita, deve esserci una solida logica aziendale e una proposta di valore. Se una società, le cui azioni sono quotate in borsa, offre una narrazione convincente sul suo futuro con un prodotto che esiste solo nei rendering video segreti del CEO, allora puoi essere certo che le stesse azioni ‘sono’ il prodotto”.
Mentre il value investing consiste nell’essere in grado di attribuire immediatamente un prezzo delle aziende, il growth investing attribuisce un prezzo al futuro.
Il momentum investing
Se i value investor cercano occasioni e i growth investor cercano possibilità, i momentum investor cercano di cavalcare le onde.
“Vanno a caccia di azioni che registrano una forte tendenza al rialzo, principalmente utilizzando i segnali di indicatori tecnici come le medie mobili a 50 giorni e a 200 giorni (quando la media mobile a 50 giorni incrocia al rialzo la media mobile a 200 giorni in genere indica che è opportuno acquistare, mentre la stessa media che incrocia al ribasso la media mobile a 200 giorni indica che è opportuno vendere)”.
L’income investing
I value investor, i growth investor e i momentum investor hanno una cosa in comune: cercano di ottenere rendimenti superiori rispetto a quelli di mercato, al di sopra della media. Si tratta di tre categorie di investitori che puntano ad una crescita aggressiva del loro capitale.
“Gli income investor invece, si concentrano quasi esclusivamente sugli investimenti come modo per generare un reddito affidabile, attraverso dividendi o altri asset che generano interessi”, evidenzia Gasper.
Gli income investor spesso scelgono di investire in società che pagano cospicui dividendi e che sono spesso leader nei rispettivi settori.
L’impact investing
L’impact investing è la strategia tramite la quale si tiene conto dell’impatto di una società in termini ambientali, sociali e di governance.
“Questa strategia ha ottenuto risultati sorprendentemente positivi nel corso degli anni, non solo in termini di ottimi rendimenti, ma ha anche creato una sorta di pressione affinché altre aziende adottassero nuove politiche per conformarsi maggiormente ai principi fondamentali della responsabilità sociale”.
Il meme investing
I meme stock sono fondamentalmente una sottocategoria di azioni momentum, il cui effetto trainante è ulteriormente amplificato da figure popolari (influencer e celebrità) dei (social) media.
Questo crea un ambiente sovradimensionato che inizia con un piccolo pubblico di early adopter, per poi aumentare rapidamente e catturare l’interesse di un pubblico più ampio. Gli “outsider” iniziano quindi a saltare sul carro temendo di perdere l’occasione, creando una sorta di effetto valanga che fa salire sempre più i prezzi.
“Si tratta di una strategia di investimento ad alto rischio / alto rendimento, e non la consiglierei ai principianti, nonostante possa essere divertente e affascinante. Tuttavia, per gli investitori più esperti, può essere un modo conveniente per ottenere molteplici rendimenti, rischiando solo una percentuale ragionevole di capitale”.
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