Stretta per colf e badanti per scovare gli evasori: ecco cosa accadrà per chi non dichiara

Patrizia Del Pidio

18/10/2023

Colf e badanti molto spesso non presentano la dichiarazione dei redditi e non versano le imposte su quello che guadagnano. Ecco le misure che si vogliono mettere in campo per scovare gli evasori

Stretta per colf e badanti per scovare gli evasori: ecco cosa accadrà per chi non dichiara

I lavoratori domestici, come colf, badanti e baby sitter, sono un’eccezione alla regola del lavoro dipendente. Pur essendo assunti con contratto di lavoro subordinato, i lavoratori domestici non hanno un datore di lavoro che fa da sostituto di imposta trattenendo le tasse dovute.

Per questi lavoratori, infatti, la stipendio lordo equivale a quello netto non essendoci ritenute Irpef, addizionali comunali e regionali che il datore di lavoro trattiene per conto dello Stato. Per mettersi in regola con i pagamenti delle imposte l’unica via è quella della presentazione della dichiarazione dei redditi annuale che, però, in molti casi non è trasmessa dal lavoratore che diventa, di fatto, un evasore fiscale.

Colf e badanti che non dichiarano

La regola generale per gli obbligati alla presentazione del 730 vuole che chi ha un solo datore di lavoro non debba presentare obbligatoriamente la dichiarazione dei redditi. Questo perché al conguaglio fiscale pensa, appunto, il datore di lavoro. Questo non accade nel lavoro domestico perché il datore di lavoro è una persona fisica che non può costituirsi come sostituto di imposta.

Se colf, badanti e baby sitter, quindi, non presentano la dichiarazione dei redditi non pagano nessuna imposta sul reddito prodotto. E proprio per questo l’amministrazione finanziaria si sta muovendo verso questo fronte per scovare gli evasori e costringerli a versare le imposte dovute.

La stretta per colf e badanti

Come fare l’amministrazione finanziaria a stanare gli evasori? Ricorrendo all’incrocio dei dati disponibili presso l’anagrafe tributaria e presso l’Inps non sarà difficile risalire a chi non presenta la dichiarazione dei redditi. Va ricordato infatti, che nella banca dati dell’Inps confluiscono tutti i contratti di assunzione registrati online e soprattutto i contributi che le famiglie versano per i collaboratori domestici.

Questi dati, ora, saranno inviati all’amministrazione finanziaria che procederà ad incrociarli con quelli delle dichiarazioni presentate e dei versamenti Irpef effettuati. Laddove siano presenti contributi versati dalla famiglia ma non dichiarazioni presentate e Irpef versata il lavoratore sarà chiamato dal Fisco a rispondere della cosa e sarà invitato all’adempimento spontaneo dell’evasione.

Perché conviene presentare la dichiarazione a colf e badanti?

Quello che non tutti i collaboratori domestici sanno, però, è che presentare la dichiarazione dei redditi conviene anche a loro. Nel lavoro domestico, infatti, il bonus 100 euro in busta paga non è riconosciuto mese dopo mese dal datore di lavoro, ma deve essere richiesto a conguaglio solo al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.

Con la presentazione del modello 730 o del modello Redditi Pf, infatti, il lavoratore domestico che ha redditi fino a 15.000 euro l’anno ha la possibilità di recuperare 1.200 euro di bonus in busta paga (ex bonus Renzi).

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