Dopo Rimini altri cinque casi di stupri in Italia nelle ultime 24 ore: ecco i dati del Viminale che parlano di 2.438 casi nel 2017 commessi da 1.534 italiani e 904 stranieri.
In Italia è emergenza stupri. Dopo i fatti di Rimini, dove una coppia polacca e un transessuale hanno subito abusi da parte di un branco, ecco che nelle ultime 24 ore si sono registrati altri cinque casi di violenze.
Una drammatica escalation questa che ha portato alla denuncia a Lecce, Bologna, Monza, Milano e ancora Rimini, di altri cinque stupri o tentativi di violenza che avrebbero riguardato anche una donna di 80 anni.
Proprio a Ferragosto il ministero dell’Interno ha pubblicato i dati delle violenze carnali in Italia denunciati nei primi sei mesi di questo 2017: 2.438 casi in totale commessi da 1.534 italiani e da 904 stranieri.
Numeri questi che fanno impallidire: facendo un rapido calcolo sono stati compiuti in Italia di media più di 400 stupri al mese nella prima metà del 2017, quasi 13 al giorno. Se poi ci contiamo anche tutti i casi che non sono stati denunciati, il quadro si fa ancor più allarmante.
Emergenza stupri in Italia
Tutta l’Italia è rimasta sotto shock dalla notte in stile Arancia Meccanica che si è vissuta nei giorni scorsi a Rimini, dove un gruppo di uomini ha picchiato un ragazzo polacco abusando poi della sua ragazza, per poi riservare la stessa violenza anche a un transessuale peruviano.
Anche se ancora il branco deve essere catturato, dalla descrizione delle vittime sembrerebbe che si trattasse di persone magrebine. Un particolare questo che ha fatto divampare nuove polemiche sull’immigrazione, con il governo che con gli accordi di Parigi appena ratificati spera di poter ridurre ancor di più gli arrivi nel nostro paese.
Rimini però è stata la cornice anche di un altro episodio di violenza, uno dei cinque denunciati nelle ultime 24 ore. Una coppia di quarantenni appena usciti da un locale della cittadina romagnola è stata avvicinata da un ragazzo del Marocco, che ha rubato rubato il cellulare della donna costringendola poi a seguirla in spiaggia.
Il compagno ha allertato le forze dell’ordine che subito si sono dirette sul luogo dove hanno fermato l’uomo nudo prima che potesse compiere la violenza. Un caso simile si è registrato poi a Bologna, dove un ragazzo Pakistano è stato fermato mentre vicino un cespuglio stava cercando di abusare di una donna.
A Lecce invece una turista di 19 anni è stata stuprata da un ventisettenne di Latina: come la ragazza è riuscita ad avvertire i suoi amici, soltanto l’intervento della polizia ha salvato il pontino dal linciaggio.
Un ragazzo marocchino di 22 anni invece a Monza avrebbe minacciato una ragazza con un coltello per avere un rapporto sessuale. Oltre a lui, sono stati denunciati anche altri suoi tre connazionali per concorso nello stupro.
Il caso più misterioso però è avvenuto a Milano, dove una donna di 80 anni ha denunciato di essere stata violentata in un parco. Ancora però c’è riserbo totale sulle piste che gli inquirenti starebbero seguendo per individuare il colpevole.
I numeri delle violenze nel 2017
Prima di questa terribile escalation di violenze, il ministero dell’Interno a Ferragosto aveva divulgato come di consuetudine i numeri delle violenze carnali compiute da gennaio fino a giugno 2017.
In totale in Italia nei primi sei mesi di quest’anno sono stati compiuti 2.438 stupri, perpetrati da 1.534 italiani e 904 stranieri. Numeri questi in linea con lo stesso periodo del 2016, quando ne furono 2.345 fatti da 1.474 italiani e 909 stranieri.
Cifre queste che fanno rabbrividire, soprattutto se pensiamo che si stima che solo il 7% dei casi di violenze vengano denunciate. Le donne quindi che subiscono abusi nel nostro paese potrebbero essere ogni anno molte di più.
A riguardo l’ISTAT ha denunciato come in Italia siano 4,5 milioni, ovvero il 21% del totale, le donne che nella loro vita sono state costrette a compiere atti sessuali, di cui 653.000 hanno subito violenze carnali e 746.000 invece tentativi di stupri.
Sempre le statistiche parlano di come la maggior parte di questi casi avvengano tra le mura domestiche, con l’agghiacciante percentuale del 37,6% delle mogli o fidanzate che hanno subito ferite o lesioni.
Se poi ci aggiungiamo l’altro grande problema dei femminicidi, il quadro generale è quello di un paese che non fa abbastanza per tutelare le donne. Oltre che un problema di sicurezza la questione è soprattutto culturale, visto che è proprio l’ambito familiare quello dove si compiono il maggior numero delle violenze.
Fino a quando sia i numeri sulle violenze che quelli sui femminicidi in Italia non caleranno in maniera drastica, sarà una sconfitta per il nostro paese, con il lavoro di prevenzione che deve partire per prima cosa dalle scuole e dalle famiglie, altrimenti non si verrà mai a capo di questo drammatico problema.
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