Sugar tax 2025, è allarme per la mancata proroga. Ricadute occupazionali gravi

Nadia Pascale

13 Novembre 2024 - 09:41

Le associazioni di categoria speravano in una proroga per l’entrata in vigore della Sugar tax, ma il Governo per ora sembra non ascoltare le richieste. Ricadute occupazionali e mancato gettito Iva.

Sugar tax 2025, è allarme per la mancata proroga. Ricadute occupazionali gravi

Nel 2025 entra in vigore la Sugar tax? La questione sembra irrisolvibile, ma in base all’ultima proroga dovrebbe entrare in vigore dal 1° luglio 2025, molti attendono un nuovo rinvio e tanti ritenevano fosse da inserire nella Legge di Bilancio 2025, invece, così non è stato, almeno per ora. Chiesto un tavolo di confronto per discutere le ricadute occupazionali e in tema di gettito Iva.

Ecco cosa c’è in ballo con l’entrata in vigore della Sugar tax, ricadute occupazionali e gettito Iva.

Sugar Tax, aumenti di pezzi, ricadute occupazionali e perdite Iva

La Sugar tax è stata introdotta con la legge di bilancio 2020, obiettivo dichiarato è indurre la riduzione di consumo di bevande zuccherate che di fatto rientrano tra il “cibo spazzatura”, procurano problemi di salute e quindi costano al sistema sanitario.

Quanto pesa la Sugar tax? La Sugar tax è pari a 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti e di 0,25 euro per chilogrammo nel caso di prodotti da utilizzare previa diluizione. Assobibe (Associazione Italiana Industrie Bevande Analcoliche) sottolinea che in realtà la tassa porta inevitabilmente l’esigenza di aumentare i prezzi, di conseguenza induce a ridurre i consumi e allo stesso tempo mette a rischio posti di lavoro.

L’Associazione ha chiesto un tavolo di confronto al Governo per “discutere” tale entrata in vigore e gli effetti che potrebbe avere sulle aziende del settore.

Luca Busi, amministratore delegato di Sibeg Coca-Cola, l’azienda siciliana che dal 1960 produce, imbottiglia, sviluppa e distribuisce nell’Isola in esclusiva le bevande di The Coca-Cola Company, ha sottolineato che con l’entrata in vigore della tassa, le bevande zuccherate avrebbero un aumento del prezzo almeno del 25%. Nuovi costi che si ripercuoteranno su consumi e occupazione. Sibeg dichiara che si perderebbero circa 150 posti nella sua azienda. A essere colpiti dall’aumento dei prezzi sarebbero succhi, bibite analcoliche, energy drink, acque con vitamine, bevande vegetali, the, ma anche il latte pastorizzato.

Naturalmente alla riduzione dei consumi non si associa solo la ricaduta nel mondo del lavoro, ma anche minori entrate Iva. Le minori entrate sono state stimate da Assobibe in circa 275 milioni di euro con una contrazione delle vendite del 16%.
Proprio per questo le imprese di settore non chiedono non una proroga per l’entrata in vigore ma che questa tassa sia cancellata.

Ancora una proroga per la Sugar tax?

Per il Governo alle prese con un debito pubblico elevato e le entrate provenienti da concordato preventivo biennale e dalla rottamazione quater inferiori alle attese, molti contribuenti sono decaduti dalla rottamazione non riuscendo a far fronte agli impegni economici, potrebbe essere un aiuto.

Di fatto la Sugar tax è stata introdotta con la legge di Bilancio 2020, la sua entrata in vigore è stata già rimandata 7 volte. L’ultima volta è stata rimandata con il comma 7, articolo 9-bis del DL n.39/2024 che ha posticipato l’entrata in vigore al 1° luglio 2025. Quindi tra pochi mesi. Nel frattempo sono stati presentati emendamenti al Disegno di Legge di Bilancio 2025 volti a prorogare ulteriormente l’entrata in vigore al 1° luglio 2026.

Insomma una tassa che non piace a nessuno, mai entrata in vigore che pende però come una spada di Damocle sulle imprese del settore che devono periodicamente contrastarne l’entrata in vigore.

Si deve sottolineare che oltre al versamento dell’imposta, la normativa prevede una serie di adempimenti burocratici dovuti alla necessità per le imprese di compilare prospetti dettagliati mensili inerenti il processo produttivo. Il prospetto prevede circa 450 voci, insomma un vero e proprio lavoro che per le imprese rappresentano un ulteriore costo.

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