Le incongruenze normative che bloccano sconti e procedure sono tanti: ecco perché sia imprese e professionisti chiedono a gran voce la semplificazione non solo del superbonus 110%, ma anche dei bonus casa ordinari.
La strada per la semplificazione della normativa riguardante i bonus casa e il superbonus 110% è ancora lunga: lo dimostra il fatto che i nodi da sciogliere sono tanti.
Il problema principale risiede nell’iper legiferazione, tendenza tanto cara al nostro ordinamento in vari campi, e quello delle agevolazioni fiscali per la casa non fa certo eccezione.
Il superbonus 110%, che rappresenta una delle misure più convenienti per i cittadini che vogliono fare lavori di riqualificazione energetica o riduzione del rischio sismico, ha portato alla luce una sere di incongruenze e problemi applicativi che in fondo non si fermano al 110% ma abbracciano anche sconti e detrazioni ordinarie.
Superbonus 110% e bonus casa, i nodi da sciogliere tra proroghe e tempistiche
Partiamo dal fattore tempo: nel Recovery Plan si attende la conferma della proroga del superbonus 110%, anche se la misura è già prevista fino al 30 giugno 2022 e fino al 31 dicembre 2022 in determinate condizioni:
- se sono stati effettuati lavori in condominio per almeno il 60% dell’intervento complessivo;
- per gli interventi effettuati dagli IACP, per i quali alla data del 31 dicembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo, la detrazione del 110% spetta anche per le spese sostenute entro il 30 giugno 2023.
Le banche, dal canto loro, tirano il freno sull’acquisto dei crediti d’imposta che riguardano i lavori nel 2022, almeno fino all’approvazione definitiva del Recovery Plan.
Eppure, grazie ai fondi europei il superbonus è l’unica misura che copre tutto il 2021 e metà 2022, mentre gli altri bonus casa scadono nel 2021.
Le incongruenze del bonus mobili e l’eliminazione delle barriere architettoniche solo con l’ecobonus 110%
Nel ventaglio di incongruenze delle agevolazioni per la casa non può mancare il bonus mobili. La Legge di Bilancio 2021 ha aumentato il tetto di spesa massimo a 16.000 euro, lasciando l’aliquota per la detrazione al 50%.
Il bonus mobili però si può richiedere solo con il bonus ristrutturazioni, e non con l’ecobonus.
Stesso percorso restrittivo per gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche: scatta il 110% solo se si fa un intervento in versione ecobonus, e non antisismico.
Superbonus e bonus casa: le richieste di semplificazione da imprese e professionisti
Un altro punto importante della discussione sul superbonus riguarda i meccanismi delle sanatorie edilizie. Il ministro Cingolani ha sottolineato, durante il question time dell’8 aprile, che al momento si può accedere all’agevolazione al 110% in caso di difformità edilizie solo mettendosi prima in regola.
Il prossimo passo è trovare un punto di equilibrio tra le semplificazioni delle procedure che danno accesso al superbonus e la lotta all’abusivismo, ma prima da discutere con il ministero delle Infrastrutture.
I rappresentanti dell’ANCE sono stati ascoltati anch’essi l’8 aprile. L’Associazione Nazionale Costruttori Edili ha posto l’accento sulla necessità snellire tutto l’apparato normativo che regola i meccanismi delle agevolazioni edilizie: da imprese e professionisti continuano ad arrivare richieste di semplificazione.
Inoltre, a partire dai limiti di spesa, ci sono alcuni lavori come la sostituzione della caldaia o delle finestre, che può essere agevolato al 50, 65, 70, 75, 90 o 110%. Una vera e propria giungla quella delle agevolazioni fiscali, in cui orientarsi diventa sempre più difficile non solo per i contribuenti, ma anche per gli addetti ai lavori.
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