Superbonus 110%: i controlli dell’Agenzia delle Entrate

Rosaria Imparato

25/06/2021

Superbonus 110%, cosa controlla l’Agenzia delle Entrate? Vediamo i dettagli e i documenti da conservare in caso di verifica.

Superbonus 110%: i controlli dell’Agenzia delle Entrate

Su cosa si concentrano i controlli dell’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda il superbonus 110%?

Antonio Dorrello, direttore centrale persone fisiche, lavoratori autonomi ed enti non commerciali dell’Amministrazione Finanziaria ha affermato durante l’edizione di Telefisco di giugno 2021 che si tratta di controlli ordinari e tradizionali.

Ma in cosa consistono queste verifiche fiscali e quali sono i documenti da conservare? Vediamo in base alle opzioni di detrazione, cessione del credito e sconto in fattura.

Superbonus 110%, cosa controlla l’Agenzia delle Entrate in caso di detrazione

Il superbonus 110% è una delle agevolazioni più convenienti nel panorama degli incentivi per i lavori in casa. Proprio per questo motivo Antonio Dorrello prova a tranquillizzare i contribuenti che optano per l’opzione al 110%, spaventati dal tipo di controlli fiscali a cui potrebbero andare incontro.

Le verifiche seguono lo stesso iter di tutte le altre agevolazioni per la casa, quindi ci sarà il controllo formale della detrazione in dichiarazione dei redditi.

L’Agenzia delle Entrate procederà alla verifica documentale della sussistenza dei presupposti che danno diritto all’accesso al superbonus 110%.

I controlli vengono eseguiti seguendo le direttive:

L’Agenzia delle Entrate può effettuare i propri controlli entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione con la quale si è fruito della detrazione.

Controlli superbonus 110%: i documenti da conservare

Tra i documenti da avere in regola ci sono il visto di conformità e l’asseverazione dei requisiti tecnici degli interventi effettuati.

Per quanto riguarda i documenti da conservare ed esibire in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero dello Sviluppo Economico sia il Documento MEF precedentemente allegato che la circolare AdE n. 24 dell’8 agosto hanno chiarito che occorre avere cura di custodire:

  • le fatture o le ricevute fiscali come prova delle spese sostenute per la messa in opera degli interventi;
  • la ricevuta del bonifico postale o bancario con cui le persone fisiche hanno pagato i lavori;
  • la dichiarazione di consenso ai lavori del proprietario se i lavori sono stati effettuati dal detentore dell’immobile;
  • una copia della delibera dell’assemblea condominiale se sono stati effettuati lavori su parti comuni degli edifici (in questo caso il documento è sostituibile con la certificazione rilasciata dall’amministratore di condominio);
  • una copia dell’asseverazione trasmessa all’Enea per i lavori di miglioramento energetico e una copia dell’asseverazione per gli interventi antisismici.

Ricordiamo che con le novità del decreto Semplificazioni basta la CILA per dare inizio ai lavori.

Se la pratica è ben istruita, afferma Dorrello, con tutti i documenti in regola, l’Agenzia delle Entrate utilizzerà controlli ordinari senza ripercussioni.

Controlli Agenzia delle Entrate su superbonus 110%: sconto in fattura e cessione del credito

Cosa cambia per il contribuente qualora dovesse scegliere per lo sconto in fattura oppure per la cessione del credito a terzi invece della detrazione in dichiarazione dei redditi?

I documenti da conservare sono gli stessi, ma l’Agenzia delle Entrate può notificare l’atto di recupero fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di utilizzo del credito.

Superbonus 110% in condominio: le verifiche in caso di dissenzienti

Per quanto riguarda i lavori al 110% in condominio, risulta interessante una risposta data dall’Agenzia delle Entrate in caso di condòmini dissenzienti. Per superare le ostilità in assemblea infatti capita che alcuni condòmini si accollino la quota di spese dell’intervento anche per chi, invece, non è d’accordo col fare i lavori.

Ebbene, durante Telefisco di giugno, l’Agenzia delle Entrate ha dato il proprio parere in merito: in caso di fruizione del superbonus 110% non corretta, ne risponde solo il condòmino che ne ha fruito.

Significa, in termini pratici, che i condòmini che non hanno partecipato alla spesa per i lavori di riqualificazione energetica o riduzione del rischio sismico hanno un doppio vantaggio, perché:

  • i lavori sulle parti comuni degli edifici verranno ugualmente svolti;
  • in caso di revoca dell’agevolazione non andranno incontro a nessuna conseguenza.

Controlli ENEA sul superbonus 110%

Per completezza è bene chiarire che l’Agenzia delle Entrate non l’unica a effettuare controlli sul superbonus 110%. Anche l’ENEA, infatti, svolge le proprie verifiche sulle asseverazioni, ovvero le dichiarazioni del tecnico abilitato che certificano il rispetto dei requisiti tecnici degli interventi.

L’ENEA quindi deve accertare:

  • la conformità delle opere rispetto al progetto;
  • il raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico o l’esistenza di un miglioramento antisismico;
  • la congruità delle spese sostenute per realizzare gli interventi.

Fatti i controlli l’ENEA trasmette, ogni due mesi, tutte le risultanze al MISE.
In pratica, quindi, la parte di verifica tradizionale (dei documenti di spesa) spetta ai professionisti abilitati a porre il visto di conformità, mentre l’aspetto tecnico viene verificato dall’ENEA.

L’Agenzia delle Entrate, quindi, rimane titolare dei controlli, ma tecnicamente una parte di essi viene effettuata da altri.

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