Superbonus 90% o altri bonus edilizi: cosa conviene con le nuove regole?

Rosaria Imparato

9 Gennaio 2023 - 13:58

Le nuove regole del superbonus e le incertezze sulla cessione del credito cambiano le carte in tavola per la scelta dei bonus edilizi quando si fanno lavori in casa: cosa conviene fare?

Superbonus 90% o altri bonus edilizi: cosa conviene con le nuove regole?

Il panorama dei bonus casa cambia, o meglio, cambiano gli equilibri tra le agevolazioni edilizie. Il decreto Aiuti quater ha stabilito il taglio dell’aliquota del superbonus dal 110 al 90% nel 2023: è una percentuale comunque molto alta, ma meno conveniente rispetto a prima. Soprattutto per due motivi: il superbonus richiede una serie di permessi e documenti significativa rispetto agli altri bonus edilizi, e poi rimangono ancora tanti dubbi sulla cessione del credito.

La cessione del credito rende(va) particolarmente conveniente tutto il meccanismo del superbonus, e ovviamente ne beneficia(va) anche la fruizione degli altri bonus edilizi. Il decreto Aiuti quater è intervenuto anche su questo aspetto, cambiando nuovamente le regole. Tutti questi paletti aprono le porte alle agevolazioni edilizie minori: vediamo cosa conviene fare.

Superbonus o altre agevolazioni edilizie: cosa conviene?

Facciamo chiarezza innanzitutto su quando e a chi spetta ancora il superbonus 110%. La platea di beneficiari in realtà è molto ristretta. Il 110% si può avere per gli interventi di demolizione e ricostruzione se si è fatta domanda al Comune entro il 31 dicembre 2022, mentre per le villette solo se alla data del 30 settembre 2022 sono stati fatti lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo (compresi quelli che non rientrano tra i lavori agevolati). In tal caso, potrà essere agevolata al 110% la spesa sostenuta fino al 31 marzo 2023.

Vengono aggiunti altri requisiti per le villette:

  • devono essere usate come abitazione principale;
  • chi richiede il superbonus non può avere un reddito superiore a 15mila euro annui, calcolato non con l’Isee ma col quoziente familiare;
  • chi richiede l’agevolazione deve essere proprietario o titolare di un diritto reale sull’immobile;
  • i lavori devono iniziare a partire da gennaio 2023.

Per tutti gli altri il superbonus scende al 90%. Per capire se effettivamente il superbonus conviene ancora c’è da considerare che l’aliquota del 90% è valida solo per il 2023: nel 2024 scenderà al 70% e nel 2025 al 65%. Ha senso quindi puntare al superbonus solo se si riesce ad aprire un cantiere entro quest’anno. Discorso diverso per le villette, che invece in base alla normativa vigente rientrano tra i beneficiari del superbonus solo fino al 31 dicembre 2023. Altro elemento da considerare per le villette è il calcolo del reddito: non viene più preso in considerazione l’Isee (che conta redditi e patrimoni), ma il quoziente familiare.

Scadenze e requisiti rendono il superbonus meno conveniente degli altri bonus casa

Altro elemento da tenere presente quando si devono fare i lavori in casa e si valuta per la scelta del superbonus è che i requisiti che abbiamo visto finora vanno a sommarsi a quelli già previsti dal decreto Rilancio, ovvero il «salto» energetico. Gli interventi devono portare un miglioramento della classe energetica:

  • di almeno due classi;
  • se non è possibile il «salto» di due classi, si deve raggiungere la classe energetica più alta.

In entrambi i casi, il miglioramento va dimostrato con l’Attestato di Prestazione Energetica (Ape), rilasciato da un tecnico abilitato. Di conseguenza, se non si hanno in programma dei lavori di ristrutturazione particolarmente impegnativi, è più conveniente optare per altri bonus meno costosi e che necessitano di minore burocrazia (ad esempio il cappotto termico si può avere anche con l’ecobonus «ordinario», la cui detrazione è fissa al 75% e confermata già per tutto il 2024).

Cessione del credito in bilico per i bonus edilizi?

Un ulteriore fattore che cambia le carte in tavola nel momento in cui si deve scegliere che tipo di agevolazione fiscale chiedere è la possibilità di optare per la cessione del credito. Rispetto all’anno scorso, cessione del credito e sconto in fattura (convenienti perché consentono la monetizzazione veloce del beneficio fiscale) non sono più certe: in questo momento, anche dopo le novità del decreto Aiuti quater, il mercato degli intermediari è bloccato.

Si potrebbe vedere uno sblocco nei prossimi mesi, ma per ora per giocare sul sicuro converrebbe puntare sui bonus minori invece che sul superbonus: proprio grazie all’aliquota più bassa, è più facile optare per la detrazione senza incorrere nel problema dell’incapienza Irpef.

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