Con lo sblocco della cessione del credito Superbonus della circolare 33/E/2022 dell’Agenzia delle Entrate, le banche rivedono le condizioni. Ecco le principali soluzioni.
Il Superbonus 110% consente di effettuare lavori di efficientamento energetico e avere riconosciuto un credito in compensazione pari al 110% delle spese effettivamente sostenute.
La normativa prevede la possibilità di usare i crediti in compensazione da parte del beneficiario oppure cedere i crediti. Coprire con i propri “debiti fiscali” le spese del Superbonus 110% può essere difficile e in alcuni casi anche impossibile. Proprio per questo la strada preferita dai contribuenti è la cessione del credito a intermediari finanziari, cioè le banche.
Naturalmente, chi utilizza il credito a compensazione delle proprie imposte ottiene il massimo, il 110%, chi cede il credito deve invece pagare un contributo al cessionario, di conseguenza riceve meno di quanto riconosciuto. Non tutti gli intermediari propongono le stesse soluzioni dal punto di vista economico e ci sono istituti non disponibili alla cessione del credito.
A questo punto diventa importante un’altra precisazione: chi vuole effettuare i lavori con il Superbonus 110% senza cedere i crediti a imprese e fornitori (perché questi sono impossibilitati a utilizzarli in compensazione) deve anticipare i soldi, cioè deve pagare l’impresa che esegue i lavori e i fornitori. Può farlo utilizzando la propria liquidità oppure aprendo una linea di credito. Generalmente le banche che effettuano la cessione del credito hanno proposte che comprendono anche la possibilità di ottenere un prestito ponte su cui però si pagano gli interessi.
Ecco le condizioni proposte dalle principali banche.
Superbonus 110%: peggiorano le condizioni per la cessione del credito alle banche
La prima cosa da sottolineare è che, in seguito alle varie modifiche inerenti soprattutto la responsabilità in solido tra beneficiari e cessionari dei crediti, sono aumentati i controlli che i cessionari effettuano sulle varie pratiche. Tali controlli hanno un costo e di conseguenza stanno peggiorando le condizioni che le varie banche offrono ai clienti.
Unicredit, Banca Sella, Monte dei Paschi di Siena, Credit Agricole e Credem hanno sospeso le cessioni del credito per il Superbonus, mentre le altre banche hanno modificato in peggio le condizioni per la cessione del credito.
Ecco le principali proposte che tengono in considerazione anche gli ulteriori costi applicati dalle banche.
Intesa San Paolo
Intesa San Paolo sul credito di imposta ha riconosciuto l’85,45% del valore nominale del credito. In termini pratici questo vuol dire che se il beneficiario effettua lavori per 50.000 euro e dovrebbe avere in teoria un credito pari al 110% delle somme spese, matura un credito di 55.000 euro, ma su questo il 14,55% viene trattenuto dalla banca. Il beneficiario quindi ottiene 46.997,50 euro.
Affinché si possano eseguire i lavori senza che il beneficiario paghi nulla in anticipo, è necessario aprire una linea di credito. Su tali somme, Intesa San Paolo trattiene l’1% come spese di istruttoria. La pratica in questo caso ha un valore di 50.000 euro, di conseguenza trattiene ulteriori 500 euro. Sulla linea di credito sarà necessario pagare gli interessi. Ricordiamo che anche in questo caso l’istruttoria è seguita dalla società Deloitte che prevede criteri abbastanza stringenti per la prova dei lavori eseguiti.
Banca Carige
Non va meglio con Banca Carig che riconosce al beneficiario il 93,19% del valore nominale del credito. L’ammontare viene erogato in 3 tranche, sempre che i soldi per i lavori siano stati anticipati dal beneficiario, la prima al completamento del 30% dei lavori, la seconda all’ulteriore completamento del lavoro al 30% e, infine, il saldo finale. Naturalmente il beneficiario deve rispettare tutti i termini previsti per il Superbonus 110%. Anche in questo caso è possibile avere l’apertura di una linea di credito con Tan al 5,17%.
Poste Italiane
Poste Italiane ha riaperto la cessione del credito, ma solo per importi di valore massimo di 150.000 euro, inoltre è necessario avere il conto Bancoposta. Se si vuole fare tutto comodamente da casa è necessario aver attivato il servizio di home banking.
Il valore concesso da Poste Italiane è diverso a seconda del piano di rientro:
- 85,5% con recupero delle somme in 4 anni;
- 84,5% con recupero del credito nominale in 5 anni.
Facendo i conti, se il valore dei lavori è di 100.000 euro e in teoria si dovrebbero ricevere 110.000 euro, Poste Italiane riconoscerà al beneficiario 92.950 euro
Anche in questo caso c’è la possibilità di un’apertura della linea di credito con le condizioni previste per i prestiti Banco Posta.
BNL BNP Paribas
BNL BNP Paribas riconosce invece l’86,4% del credito di imposta , quindi le condizioni sono più favorevoli rispetto a Poste Italiane. Nel caso in cui la cessione abbia a oggetto incentivi diversi rispetto al Superbonus, le percentuali scendono a 70% per la restituzione delle somme in 10 anni e 84,1% per la restituzione in 4 anni.
Fineco
Anche Fineco ha una proposta interessante. In particolare prevede per la cessione del credito Superbonus 110% un ammontare pari al 90,91% del valore nominale del credito riconosciuto (78% per gli altri bonus). A ciò però devono essere aggiunte le spese. Per ogni pratica viene effettuata una valutazione. Se l’esito è positivo saranno addebitati 300 euro per il visto di conformità a cui si aggiunge l’1% calcolato sul valore dei lavori da eseguire.
In caso di esito negativo, la somma da corrispondere è di 350 euro per la valutazione e 50 euro di spese di gestione pratica. Fineco consente di avere l’apertura di una linea di credito di ammontare massimo di 25.000 euro con un Tan al 2,5%.
Banca Mediolanum
Banca Mediolanum ha una proposta completamente diversa per i suoi correntisti. Prevede infatti il rilascio di un prestito di ammontare uguale al valore della cessione del credito (prestito ponte). Naturalmente, trattandosi di un prestito viene applicato un piano di ammortamento con interessi. Questo prestito ponte prevede il pagamento di un pre-ammortamento con la quota interessi per un periodo massimo di 18 mesi.
La banca riceverà dall’Agenzia delle Entrate i crediti riconosciuti al beneficiario con il Sal 30%, 60% e finale a coprire la quota capitale. Banca Mediolanum, come Intesa San Paolo, per il Superbonus 110%, si avvale della partnership tecnica della società Deloitte che fornisce assistenza tecnica e fiscale alla clientela, in particolare valuta che i documenti per la cessione del credito siano regolari.
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