Superbonus, la riforma di Meloni: cosa cambia per prima e seconda casa

Rosaria Imparato

10 Ottobre 2022 - 13:06

La riforma di Meloni sui bonus edilizi tocca anche il superbonus per la prima e la seconda casa: ecco cosa cambia, con le novità previste in legge di Bilancio.

Superbonus, la riforma di Meloni: cosa cambia per prima e seconda casa

La riforma dei bonus edilizi che il futuro governo Meloni ha in mente va a toccare (anche e soprattutto) il superbonus 110%. Una volta entrate in vigore le novità previste nella prossima legge di Bilancio, la prima cosa che salterà è la super aliquota. I cambiamenti però riguardano non solo l’agevolazione per la prima casa. Secondo le ultime anticipazioni, infatti, il superbonus rimarrà anche per le seconde case, ma con un’aliquota di fruizione ancora più bassa. Cosa cambia?

Naturalmente, prima di avere la conferma definitiva delle modifiche alle agevolazioni fiscali legate all’edilizia bisogna che si insedi innanzitutto il governo: il primo passo si farà il 13 ottobre, quando è convocata la prima seduta della nuova legislatura, per l’elezione dei presidenti di Camera e Senato.

Superbonus, la riforma di Meloni: cosa cambia per prima e seconda casa

Mentre attendiamo che il nuovo governo si insedi, iniziano a trapelare le prime anticipazioni sulle misure che faranno parte della legge di Bilancio. Se, da un lato, è certo che i bonus resteranno, dall’altro lato è quasi sicuro l’«effetto tagliola» sulle aliquote di fruizione. L’obiettivo, anticipato dal programma elettorale di Fratelli d’Italia, è quello di accorpare i vari bonus casa, con un’aliquota stabilita intorno all’80%.

Anche per quanto riguarda il superbonus, la detrazione fiscale dovrebbe scendere dal 110 all’80%. Ci sarà però una distinzione tra prima e seconda casa. Per le abitazioni primarie l’aliquota prevista è all’80%, mentre per le seconde case il superbonus verrà praticamente dimezzato. Secondo le ultime novità, infatti, l’aliquota per le seconde case verrebbe ridotta tra il 50 e il 65%.

C’è da dire che anche Draghi è intervenuto, con la scorsa legge di Bilancio, su aliquote e scadenze del superbonus. Secondo la normativa attualmente in vigore, infatti, l’aliquota al 110% rimane fino al 2023, per poi scalare al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Per le villette, cioè gli edifici unifamiliari, la scadenza è il 31 dicembre 2022.

Superbonus e cessione del credito: l’Agenzia delle Entrate stringe sui controlli

Non è da escludere un intervento del futuro governo Meloni anche sul meccanismo della cessione del credito. Per ora, l’Agenzia delle Entrate ha fornito dei chiarimenti sulle novità introdotte dai decreti Aiuti e Aiuti bis, che riguardano la responsabilità solidale del fornitore, con l’obiettivo da un lato di sanzionare solo chi non ha operato rispettando la legge, dall’altro di sbloccare la cessione del credito.

Con lo scopo di evitare frodi con la circolazione di crediti fiscali inesistenti, l’Agenzia delle Entrate intensificherà anche l’attività di accertamento, basandosi sugli indici di valutazione della diligenza, che riguardano l’assenza di documentazione o la contraddittorietà rispetto al riscontro documentale prodotto, l’incoerenza reddituale e patrimoniale tra il valore e l’oggetto dei lavori asseritamente eseguiti e il profilo dei committenti beneficiari delle agevolazioni in esame, la sproporzione tra l’ammontare dei crediti ceduti ed il valore dell’unità immobiliare, l’incoerenza tra il valore del credito ceduto e il profilo finanziario e patrimoniale del soggetto cedente il credito qualora non primo beneficiario della detrazione, le anomalie nelle condizioni economiche applicate in sede di cessione dei crediti e la mancata effettuazione dei lavori.

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