Taglio minimo di 100 € per questo bond in euro a tasso fisso callable al 4%

Stefano Vozza

28 Gennaio 2025 - 19:04

Vediamo i tratti salienti (pro e contro) del neo corporate bond denominato in euro appena emesso dal colosso finanziario americano

Taglio minimo di 100 € per questo bond in euro a tasso fisso callable al 4%

È di questi giorni la nuova emissione obbligazionaria dual tranche targata Goldman Sachs (GS), la banca d’affari USA tra le più grandi al mondo con filiali sparse ovunque. Al pari di quanto avviene tra le big bank continentali, queste settimane di inizio anno sono volte alla raccolta dei fondi da destinare poi all’esercizio delle attività d’impresa.

Nella fattispecie, i due prestiti obbligazionari corporate del colosso finanziario americano hanno tratti in parte in comune e in altri divergenti. Tra i primi citiamo la durata, la struttura a tassi fissi, l’emittente (e quindi la relatività garanzia), l’essere callable. Tra i secondi le più importante attengono all’entità della cedola offerta e, soprattutto, alla valuta di denominazione, dato che un’emissione è in $ USA e l’altra in €.

Soffermiamoci ora su quest’ultima, anticipando che il taglio minimo è di 100 € per questo bond in euro a tasso fisso callable al 4%.

Investire per 10 anni su un corporate bond bancario a tasso fisso

L’obbligazione ha codice ISIN XS2829741698 ed è quotata e negoziata sull’EuroMOT di Borsa Italiana (denominazione: Gs Group Fx 4% Jan35 Call Eur). Il titolo ha una durata massima di 10 anni, con data emissione 17 gennaio 2025 e scadenza allo stesso giorno del 2035.

Infatti essendo del tipo callable GS potrebbe decidere di rimborsarla in anticipo e sostituirla con una nuova emissione a tassi a lei più vantaggiosi. L’opzione call è prevista a partire dal termine del 1° anno (17/01/2026) fino al 9° (17/01/2034), ed è una data che coincide con quella di stacco cedola. In tal caso il guadagno complessivo derivante dell’investimento sarebbe inferiore a quello inizialmente immaginato pensando di tenere il bond fino alla fine.

Detta diversamente, e come sostiene l’emittente nel prospetto del prodotto, un eventuale rischio da considerare è quello di reinvestimento. Vale a dire la probabilità di ritrovarsi il capitale tra la mani prima del termine e da dover reinvestire in uno scenario di tassi di mercato più bassi da quelli pagati dal bond.
Tanto in caso di call che a naturale scadenza l’emittente riconoscerà sempre il 100% del nominale sottoscritto più gli interessi netti dell’ultimo periodo.

Uno sguardo ai rendimenti lordi e netti di questo corporate bond bancario

Il taglio minimo di sottoscrizione è di 100 € (più le spese di commissione al proprio intermediario di fiducia), un importo che lo rende nei fatti un bond retail. Ma quanto rende? Per questa tranche in euro GS paga un tasso fisso del 4,00% dal principio alla fine, il 2,96% al netto della ritenuta fiscale del 26% sugli interessi lordi maturati.

Pertanto se la banca USA non dovesse richiamarlo prima del tempo l’investimento potrebbe generare un 40% lordo complessivo. Al netto delle sole spese da ritenuta, un 29,6% in 10 anni, da cui poi sottrarre l’imposta di bollo e le spese di gestione bancarie. Se invece dovesse verificarsi lo scenario della call allora tutto sarebbe da rivalutare.

Qui forse lo scenario meno auspicato dall’investitore è quello di vedersi rimborsare il prestito nei suoi primissimi anni di vita.
Ancora, sul ritorno effettivo annuo e complessivo pesa anche il proprio prezzo di carico e scarico dell’obbligazione. Ottimizzandoli entrambi c’è che esso ne guadagna mentre vale il contrario a scenario invertito.

Taglio minimo di 100 € per questo bond in euro a tasso fisso callable al 4%

Quest’ultima considerazione ci rimanda direttamente al rischio di mercato. Da qui al 2035, infatti, i corsi potrebbero portarsi tanto al di sotto quanto al sopra del valore di emissione 100. Al ribasso inciderebbero soprattutto le dinamiche dei tassi di mercato e/o le faccende interne alla banca USA (rischio emittente). Al riguardo Goldman Sachs vanta al momento i seguenti rating: A2 per Moody’s, BBB+ per S&P ed A per Fitch.

Al rialzo, invece, gioverebbero i futuri tagli dei tassi di riferimento, che farebbero salire i corsi dei bond tutti. In quel caso, però, potrebbe essere serio il “rischio call”, specie se sul mercato fosse molto economico indebitarsi. In simili scenari risulta difficile credere che i corsi si spingerebbero di tanto oltre la soglia 100.

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