Tari, come pagare di meno

Patrizia Del Pidio

25 Novembre 2024 - 07:55

Si può pagare di meno la Tari? Quando sono previsti sconti e riduzioni della tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti?

Tari, come pagare di meno

Come pagare meno la Tari? La tassa per lo smaltimento e la raccolta dei rifiuti è un balzello a livello locale e anche eventuali riduzioni e sconti sono previsti dal Comuni che impongono di pagarla. L’importo della Tari, in base a quante sono le persone che vivono nell’immobile e alla superficie della casa, può raggiungere importi annui anche abbastanza importanti e proprio per questo capire se si ha diritto di pagare meno diventa fondamentale per alcuni.

La Tari serve a finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani da cui, però, i Comuni non possono fare cassa: il gettito della Tari deve servire soltanto a coprire il costo del servizio e da essa non può derivare un guadagno per l’ente locale. Ma essendo una tassa che riscuote il Comune, è proprio quest’ultimo a definire in quante rate deve essere versata e la scadenza dei singoli pagamenti.

L’unica cosa comune in tutta Italia è la data ultima di versamento che deve essere effettuata entro la fine dell’anno: la scadenza per il versamento, quindi, è in arrivo.

Per quel che riguarda la Tari, è bene ricordare che ci sono diverse modalità per pagare in modo ridotto tra esenzioni, bonus e agevolazioni.

In questo articolo andremo a indagare tutte le modalità che permettono di pagare meno la tassa, a chi spettano le riduzioni e come fare per richiederle. Vediamo cosa prevede la normativa e come fare.

Come si calcola l’importo della Tari

A stabilire l’importo da versare per la Tari sono gli enti locali che determinano anche in quante rate la somma può essere versata, fermo restando che l’ultima rata a saldo debba essere pagata entro la fine dell’anno.

Oltre ai normali casi di esenzione che possiamo trovare riassunti nell’articolo Tari 2024: chi non la paga? Tutte le esenzioni e riduzioni, diversi Comuni sono propensi ad applicare delle riduzioni. Queste ultime possono essere sia facoltative che obbligatorie.

Per capire come si applicano queste riduzioni, bisogna partire dal comprendere come è calcolata la tassa sui rifiuti: essa tiene conto del costo del servizio, del numero dei componenti del nucleo familiare e della metratura dell’immobile;

In ogni caso ogni Comune adotta criteri differenti per il calcolo Tari, in alcuni casi si può dare maggiore importanza al numero di componenti del nucleo, in altri casi si prendono in considerazione la metratura della casa.

Quando la tassa ha tariffa puntuale?

La Tari, determinata come abbiamo sopra descritto, sicuramente non è una tassa equa poiché non tiene realmente conto del servizio di cui usufruisce ogni cittadino. Non si versa in base ai rifiuti prodotti e proprio per questo la Tari grava anche sulle seconde case disabitate e sulle case utilizzate solo per pochi mesi l’anno. Proprio in questi casi possono essere previste riduzioni che, però, in percentuale non consentono di pagare il giusto.

In alcuni Comuni Italiani, però, si sta procedendo al calcolo della Tari con tariffa puntuale, ovvero sui reali rifiuti indifferenziati prodotti dai cittadini. I primi Comuni a prevede la tariffa puntuale sono quello di Ravenna e quello di Cervia, anche se ci sono diversi altri enti locali che si stanno muovendo in tal senso per rendere il pagamento più equo.

Come pagare meno la Tari: le riduzioni obbligatorie

Come abbiamo detto le riduzione che possono essere operate sulla tassa rifiuti possono essere facoltative, a discrezione dell’ente locale, oppure obbligatorie.

Quelle obbligatorie si applicano quando:

  • nelle zone interessante il servizio di raccolta dei rifiuti non è stata effettuato e in questo caso è prevista una riduzione del 40% della tassa;
  • se il servizio della raccolta rifiuti è stato interrotto o non è stato svolto per un determinato periodo (anche per scioperi) si ha diritto a una riduzione del 20% della tariffa;
  • il Comune può stabilire l’importo delle riduzioni quando chiede ai cittadini di effettuare la raccolta differenziata, ma la percentuale di riduzione dipende dall’ente locale;
  • nei casi di abitazioni da parte di non residenti titolari di pensione estera: in questo caso la riduzione può arrivare fino a due terzi della tariffa.

Come pagare meno la Tari: le riduzioni facoltative

Le riduzioni facoltative sono quelle a discrezione dei Comuni e sono gli enti locali a decidere se applicarle o meno. Non sono riduzioni definite quantitativamente dalla legge e sono riferite ai casi di:

  • abitazioni che si utilizzano in maniera discontinua, in modo limitato o stagionale;
  • abitazioni che hanno un solo residente;
  • fabbricati rurali a uso abitativo;
  • abitazioni i cui proprietari dimorano all’estero per più di sei mesi l’anno;
  • per locali non a uso abitativo che si utilizzano in modo ricorrente, ma non continuativo (come l’uso stagionale).

Come pagare meno la Tari se si ha un reddito basso

Anche per il 2025 si potrà contare sul bonus Tari, ma resta a discrezione del Comune se attuarlo oppure no. Si tratta di una misura che dovrebbe essere attiva dal 2020, ma non è mai stato emanato il decreto attuativo per renderla operativa a livello nazionale.

Anche in questo caso, quindi, lo sconto è a discrezione dei Comuni per i cittadini con Isee inferiore a 9.530 euro (che è innalzato a 20.000 euro per nuclei familiari con almeno 4 figli a carico).

Il decreto Legge 124 del 2019 che ha previsto il bonus in questione, ha delegato all’Arera il compito di rendere l’accesso agevole per le famiglie aventi diritto prevedendo un meccanismo molto simile a quelle già visto nel bonus sociale.
L’attuazione dello sconto, però, è attualmente incerta e i Comuni scelgono come e quando prevedere uno sconto sulla Tari per i redditi più bassi.

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