Matteo Salvini si scaglia contro la “tassa sulla morte” imposta dal Comune di Brescia che prevede il versamento di 142 euro per il trasporto delle bare.
Il Comune di Brescia sta richiedendo alle famiglie dei defunti quella che è già stata rinominata “tassa sulla morte” per trasportare le bare contenenti le salme nei cimiteri delle città vicine. La città lombarda si trova in una delle zone più colpite dall’epidemia di coronavirus e sta cercando di arginare il più possibile le nefaste conseguenze della malattia, tra cui anche la sistemazione dei pazienti defunti.
Emilio Del Bono, il primo cittadino del Pd, avrebbe richiesto il versamento di una cifra pari di 142 euro indicata come “diritto fisso per rilascio autorizzazione per trasporto di cadavere”, una pretesa che sembra andare nella direzione opposta a quelle intrapresa dal Governo negli ultimi giorni, ossia quella di agevolare gli italiani in difficoltà, tanto da suscitare l’ira di Matteo Salvini e di altri esponenti della Lega.
Tassa sulla morte: la denuncia di Salvini
A denunciare l’accaduto è Matteo Salvini, che commenta la vicenda con toni aspri, nonostante questa imposta fosse già in vigore da diversi anni:
“Mentre i sindaci della Lega distribuiscono mascherine e stoppano le imposte comunali, il Comune di Brescia conferma una tassa sulla morte, pretendendo 142 euro per il trasporto delle bare”,
ha tuonato l’ex Ministro dell’Interno.
Infine Salvini attacca il Sindaco della Città e propone una soluzione per recuperare la liquidità necessaria per attuare delle misure a sostegno delle famiglie:
“Caro sindaco, sarebbe meglio lavorare tutti insieme per aiutare le famiglie bresciane. La Lega propone inoltre di usare i dividendi di A2A (circa 60 milioni) per abbattere il costo delle bollette del 50%. Per una volta, non ce lo chiede l’Europa, ma lo chiede Brescia”.
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La Lega adesso chiede che la tassa sulla morte venga sospesa, ma il Sindaco della Città ci tiene a chiarire la reale situazione che Brescia sta vivendo rispondendo alle accuse mosse da Salvini.
La replica del sindaco di Brescia
Il sindaco di Brescia ha colto la palla al balzo ed ha risposto alle accuse mosse dal Leader della Lega:
“Quella di Salvini è una proposta da Cetto La Qualunque: chi si candida a diventare premier dovrebbe sapere che i Comuni andranno in default per mancanza delle entrate”.
Elio Del Bono assicura inoltre che quella cifra sarà utilizzata per aiutare le persone più in difficoltà ed esorta Salvini a dedicarsi ad attuare delle manovre per salvaguardare i Comuni, soprattutto quelli più in difficoltà con delle misure straordinarie, difendendoli dalle disattenzioni delle Regioni e del Governo.
La Provincia di Brescia è la seconda più colpita dal virus della COVID-19 in Italia ed è all’interno della Regione che conta più del 56% dei decessi su tutto il territorio nazionale.
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