Tasse, in arrivo la stangata di novembre

Patrizia Del Pidio

31 Ottobre 2024 - 16:58

Novembre non è un mese felice per moltissimi contribuenti che dovranno fare i conti con una vera e propria stangata tra tassazione sulla casa e sui redditi.

Tasse, in arrivo la stangata di novembre

Per quel che riguarda le tasse è in arrivo a novembre una vera e propria stangata per moltissimi contribuenti. Mentre l’esecutivo prepara la Legge di Bilancio 2025 senza nuove tasse e con, molto probabilmente, il taglio dell’Irpef per il ceto medio, ci si avvia verso la fine dell’anno dovendo affrontare un mese di novembre che si preannuncia «doloroso» per molti.

Non sempre ci si rende conto, infatti, che i balzelli da versare, nella maggior parte dei casi, sono compressi in determinati mesi dell’anno. Novembre è un mese che fa paura ai proprietari di immobili concessi in locazione con la cedolare secca e ai lavoratori autonomi che si trovano a fare i conti con il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi. Vediamo quali sono i pagamenti che vanno effettuati e novembre e su chi peseranno maggiormente.

Versamento unico o secondo acconto cedolare secca

A novembre i proprietari di casa che hanno scelto di locare i propri immobili con il regime della cedolare secca, si trovano a dover versare con il modello F24 il dovuto per il saldo e l’acconto della cedolare stessa. L’acconto della cedolare secca da versare è quello che emerge dal modello Redditi e può essere versato in una o due rate.

Il versamento è unico se l’acconto non supera i 257,52 euro e va effettuato entro il 30 novembre di ogni anno (quest’anno la scadenza slitta al 2 dicembre cadendo il 30 novembre di sabato).

Si versa, invece, in due rate se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro con la seconda rata in scadenza il 30 novembre.

Mentre il saldo e la prima quota di acconto di giugno può essere versata ratealmente, l’acconto di novembre si versa in un’unica soluzione. Da tenere presente che per dipendenti e pensionati che hanno scelto l’addebito del versamento in busta paga o nel cedolino della pensione, la competenza è quella del mese di novembre e pertanto già dalla pensione erogata da domani 1° novembre saranno trattenuti gli importi spettanti.

Questo è il primo pagamento che si deve considerare per il mese di novembre che, in alcuni casi, potrebbe avere anche un importo abbastanza importante.

L’acconto sulle imposte sui redditi

Non finisce con la cedolare secca da versare la stangata di novembre. Notoriamente, infatti, a novembre si versa il secondo acconto sulle imposte sui redditi (sia che si tratti di Irpef che di imposta sostitutiva all’Irpef, ma anche la cedolare secca rientra nelle imposte sui redditi, visto che riguarda canoni di locazione percepiti).

L’acconto di novembre è il secondo, ma è anche quello che pesa maggiormente. L’acconto di giugno, derivante dalla dichiarazione dei redditi 2024, insieme al saldo delle imposte dell’anno precedente, infatti, può essere rateizzato fino a 7 mesi (dal 30 giugno al 16 dicembre per il 2024). In questo modo pesa meno sulle tasche dei contribuenti.

L’acconto delle imposte per l’anno in corso è pari al 100% dell’imposta dichiarata per l’anno precedente (se il contribuente prevede di avere minor reddito può scegliere anche di versare meno per l’anno successivo) e può essere versato in una o due rate:

  • con unico versamento entro il 30 novembre se l’acconto è inferiore a 257,52 euro;
  • in due rate se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro, una da versare entro il 30 giugno e una da versare entro il 30 novembre di ogni anno (quest’anno, come detto, la scadenza slitta al 2 dicembre).

Per i soggetti Isa o coloro che rientrano nel regime forfettario l’acconto può essere versato in una o due rate:

  • con unico versamento entro il 30 novembre se l’acconto è inferiore a 206 euro;
  • in due rate se l’acconto è pari o superiore a 206 euro, una da versare entro il 30 giugno e una da versare entro il 30 novembre di ogni anno (quest’anno, come detto, la scadenza slitta al 2 dicembre).

Salvo proroghe, quindi, entro il 30 novembre (2 dicembre) deve essere versata l’unica o seconda rata dell’acconto Irpef o dell’imposta sostitutiva.

Si sommano le imposte da pagare

Come abbiamo anticipato, però, l’acconto di giugno può essere rateizzato fino a 7 mesi e a novembre, chi ha scelto la rateizzazione delle imposte si troverà a pagare cifre piuttosto elevate rispetto ai mesi precedenti. Questo accade perché si sommano diverse rateizzazioni:

  • sesta rata del saldo e primo acconto delle imposte sui redditi (Irpef, cedolare secca o altre imposte sostitutive come la flat tax per i contribuenti forfettari);
  • unico o secondo acconto di novembre (che riguarda, appunto, sia l’Irpef che le imposte sostitutive).

A tutto ciò si aggiunge, poi, la sesta rata della rottamazione quater che ha scadenza il 30 novembre (anche in questo caso il termine slitta al 2 dicembre) per chi ha scelto di aderire alla definizione agevolata della cartelle esattoriali.

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