Con il rialzo dei tassi di interesse tutt’altro che terminato, come orientarsi per investire nel modo giusto? Quale portafoglio preferire in un periodo di incertezza. I suggerimenti di alcuni esperti.
Investire in tempi di tassi di interesse elevati e di un clima finanziario piuttosto incerto: cosa preferire tra obbligazioni, azioni, materie prime? Quali esposizioni calcolare nel proprio portafoglio?
Non è facile orientarsi considerando che soprattutto nel breve periodo ciò che domina è la mancanza di certezza su: andamento dell’inflazione e reale rallentamento dei prezzi, anche quelli di fondo; atteggiamento delle banche centrali, divise tra una politica monetaria aggressiva e preventiva e un approccio più morbido per evitare rallentamenti; avvento di una recessione o no.
Prendendo in esame un’analisi de Il Corriere della Sera, di seguito sono elencati tre opzioni di investimento in questo momento storico di tassi di interesse alti.
1. Investimenti difensivi
Con una incognita inflazione e la possibilità che i prezzi possano nuovamente aumentare, gli investitori più prudenti possono puntare completamente sul reddito fisso.
A consigliare questo portafoglio difensivo, come spiegato su Corriere Economia, è la società Euclidea.
Nello specifico, questo l’orientamento suggerito: bond globali a breve termine 38,8%; bond alto rendimento 14%; bond diversificati europei e globali 18%; bond europei a breve termine 14,6%; bond societari buona qualità 8,8%, bond mercati emergenti 3,8%; bond finanziari subordinati 2%.
2. Portafoglio bilanciato
Se il rally azionario di inizio 2023 non risulta troppo convincente, ma allo stesso tempo si cercano migliori opportunità di guadagno dagli investimenti esclusivi nel reddito fisso, l’analisi del Corriere presenta un portafoglio più equilibrato.
Il suggerimento è di Cassa Lombarda, che predilige un mix con un 30% investito in Borse con uguali parti relative a Stati Uniti, Europa e mercati emergenti. Le materie prime sono calcolate al 20%, con equi investimenti in commodity industriali, metalli preziosi, energia, e prodotti agricoli.
Nel dettaglio, la composizione degli investimenti è così ripartita: 20% materie prime; 20% azioni mercati sviluppati; 5% bond mercati emergenti e ad alto rendimento; 10% bond governativi; 10% azioni mercati emergenti; 10% bond societari buona qualità; 10% bond agganciati inflazione; 5% liquidità.
3. Portafoglio più rischioso
Per gli investitori più disposti a osare, sempre l’analisi del Corriere si affida ai suggerimenti di un portfolio manager di Moneyfarm per costruire il portafoglio giusto.
Nello specifico, il 74% delle esposizioni sono per le azioni; l’8% è riservato alle materie prime e un ulteriore 8% ai bond governativi dei Paesi sviluppati; i bond agganciati all’inflazione sono visti al 6%; bond dei mercati emergenti e di alto rendimento al 4%.
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