Due violente scosse di terremoto hanno colpito oggi pomeriggio l’Umbria. A quanto pare a muoversi è stata la stessa faglia responsabile dei terremoti dell’Aquila e Amatrice.
Due violente scosse di terremoto sono state avvertite questo pomeriggio in Umbria nella zona di Perugia. Stando ai dati in arrivo dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia il primo evento sismico si è verificato alle 16.05 con magnitudo 4.4 ed epicentro a Umbertide. La scossa è stata registrata a livello superficiale, soli 5 km di profondità e per questo è stata nettamente avvertita da tutta la popolazione umbra ma anche delle regioni limitrofe come Toscana e Abruzzo.
In serata, verso le ore 20, una seconda violenta scossa di magnitudo 4.6 è stata registrata sempre a Umbertide ad una profondità di 8 chilometri.
Tantissime le persone in strada ma per fortuna, come segnalato dalla protezione civile regionale, al momento non si segnalano danni a persone. I vigili del fuoco stanno ancora completando i sopralluoghi e ad ora si registrano 4 palazzine e 2 abitazioni evacuate con circa 30 persone impossibilitate a far ritorno nelle proprie abitazioni.
Per via precauzionale la circolazione ferroviaria nella regione è stata sospesa. Il sindaco di Umbertide ha anche chiuso le scuole per domani e dopodomani. Stessa cosa a Perugia, Bastia Umbra e Assisi. Nel capoluogo anche tutte le sedi dell’università resteranno chiuse.
Sindaco di Umbertide: «Scossa breve ma intensa»
"E’ stata una scossa unica, breve ma intensa, l’abbiamo sentita bene, ma fortunatamente non ha comportato allo stato attuale danni visibili" - il racconto del sindaco della cittadina in provincia di Perugia all’Adnkronos Luca Carizia.
La paura è stata comunque tanta: "la paura, ovviamente, c’è sempre, ci siamo un po’ spaventati tutti. Noi eravamo negli uffici tecnici del Comune, stavamo guardando un progetto quando abbiamo sentito forte la scossa. Gli edifici strategici, come scuole e ospedali, non risultano al momento danneggiati dal sopralluogo fatto. Ma verificheremo meglio nelle prossime ore".
Interessata la stessa faglia del terremoto dell’Aquila e Amatrice
È ancora presto per sapere con certezza qual è la faglia interessata ma secondo gli esperti potrebbe essere la stessa che causò il terremoto dell’Aquila e Amatrice. A riferirlo è Thomas Braun, ricercatore dell’Ingv nella sede di Arezzo al quotidiano Repubblica.
Braun ha riferito come si sia trattato di «un terremoto importante, che solitamente si avverte entro un raggio di 100 Km». Per l’esperto la probabilità che si tratti della stessa faglia ormai nota è alta. «Difficile dire a distanza di così poco tempo di quale faglia si tratti, con molta probabilità è la faglia Alto Tiberina, è la faglia già nota: la stessa del terremoto di Amatrice, dell’Aquila, Colfiorito e Gubbio. Una faglia molto attiva che si trova nell’Appennino».
La zona dell’Appennino centrale è considerata ad alto rischio sismico a causa dello scontro tra due faglie. "L’Appennino è come se fosse spezzato, c’è la parte nord orientale che si muove verso la zona balcanica con 1 o 2 millimetri l’anno, mentre l’altra parte sta ferma. Per “accomodare” questo stress si verificano i terremoti" - la spiegazione dell’esperto.
Si registrano già delle repliche di intensità compresa tra la magnitudo 0,8 e 1,5. Nelle prossime ore facile attendersi ancora scosse di questo tipo prima che si torni man mano alla normalità.
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