Gli Usa hanno aiutato Israele a respingere l’attacco dell’Iran deciso per difendere gli alleati di Teheran nella Regione: in caso di terza guerra mondiale chi vincerebbe tra questi due schieramenti?
Signori e signore, ecco la terza guerra mondiale. Anche gli schieramenti ormai appaiono essere delineati: da una parte l’asse formato da Stati Uniti e Israele, dall’altra invece l’Iran, la Siria e i miliziani Hezbollah, Hamas e Houthi.
Quello che è successo nelle ultime ore in Medio Oriente potrebbe finire dritto sui libri di scuola: prima Israele ha iniziato un’operazione via terra in Libano varcando con proprie truppe il confine che divide i due Paesi, poi è arrivata la risposta dell’Iran - alleato di Hezbollah - che ha lanciato circa 180 missili verso lo Stato ebraico, quasi tutti intercettati.
Un ruolo importante nella difesa di Israele lo ha svolto la Marina americana, con un cacciatorpediniere a stelle e strisce di stanza in zona che ha lanciato una dozzina di intercettori contro i missili iraniani lanciati verso lo Stato ebraico.
Il ministero dell’Intelligence iraniano ha fatto sapere che da questo momento “l’Iran è in stato di guerra”, mentre un funzionario israeliano ha promesso una “risposta significativa”.
L’attacco dell’Iran a Israele vuol dire che è iniziata la terza guerra mondiale? Fortunatamente no, ma la linea che ci divide da questo tetro scenario è sempre più sottile.
Mai come in questo momento lo scoppio della terza guerra mondiale dipende dagli Usa, pronti a intervenire in caso di un nuovo attacco dell’Iran verso Israele.
Chi vincerebbe questa terza guerra mondiale
Per il Pentagono l’attacco missilistico dell’Iran contro Israele di ieri sera è stato due volte più grande rispetto a quello di aprile. L’Iron Dome ha retto grazie anche all’aiuto della Marina americana, segno di come gli Usa siano parte attiva in questo conflitto ormai totale in Medio Oriente.
Prima dell’attacco subito, Israele infatti ha bombardato il Libano - poi invaso anche via terra -, la Siria e la parte dello Yemen controllata dai ribelli Houthi. Tutti alleati di ferro dell’Iran al pari di quello che resta di Hamas.
Il motivo per cui si parla di un’imminente terza guerra mondiale è presto detto: gli Usa hanno fatto sapere che si coordineranno con Israele nella risposta nei confronti dell’Iran, ritorsione che potrebbe avere come obiettivo anche il programma nucleare di Teheran.
Se Israele dovesse essere lasciata sola contro tutti i suoi nemici dell’area, a quel punto il sistema antimissilistico di Tel Aviv potrebbe andare in crisi di fronte a un massiccio attacco congiunto Iran-Hezbollah.
Con anche gli Stati Uniti coinvolti in una guerra del genere la musica però sarebbe ben diversa e potrebbe segnare la fine per il regime di Teheran, ma un conflitto del genere potrebbe diventare una carneficina soprattutto per i civili ora in fuga dal Libano.
In questo scenario quasi da terza guerra mondiale, il governo italiano ha partorito il solito insipido comunicato: “Nel condannare l’attacco iraniano a Israele, il Governo italiano esprime profonda preoccupazione per gli sviluppi in corso e lancia un appello alla responsabilità di tutti gli attori regionali, chiedendo di evitare ulteriori escalation”.
L’unica notizia degna di nota è che il ministero della Difesa potrebbe far rientrare i nostri militari di stanza in Libano, per il resto come avviene da quando la Russia ha invaso l’Ucraina il nostro governo sta continuando a essere uno spettatore pagante mentre il mondo sta scivolando verso il baratro.
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