Tetto al debito Usa e ripresa in Cina: i mercati ripartono da qui. Con diversi dubbi

Violetta Silvestri

29/05/2023

Sono due i grandi temi dei temi per i mercati oggi: l’accordo sul tetto al debito Usa e l’andamento economico in Cina, con un terzo fattore chiave rappresentato dalla Turchia dopo il voto.

Tetto al debito Usa e ripresa in Cina: i mercati ripartono da qui. Con diversi dubbi

I mercati globali oggi festeggiano, ma con cauto ottimismo, l’accordo sul tetto del debito degli Stati Uniti tra il presidente Joe Biden e il presidente della Camera Kevin McCarthy.

Dopo settimane di negoziati, sabato è giunta la bozza dell’accordo per evitare un default che sarebbe stato catastrofico, con la previsione della sospensione del tetto al debito di $31,4 trilioni fino al 2025. Ora sarà il Congresso Usa che dovrà dare il via libera.

Mentre i futures sulle azioni Usa sono in aumento e il Nikkei giapponese ha chiuso con grande slancio, lo stesso clima di fiducia non si è replicato in Cina, dove gli indici di apprestano a chiudere in rosso.

Le forze trainanti dei mercati, anche oggi, sono due: una proveniente dalla potenza americana con un velato ottimismo, l’altra in arrivo dal dragone, ancora avvolto nell’incertezza sulla forza della sua ripresa.

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I due grandi temi di oggi sono il raggiungimento di un’intesa sull’innalzamento al tetto del debito Usa e la reale velocità di crescita della Cina.

L’accordo statunitense è senza dubbio una buona notizia, dopo giorni di negoziazioni con il fiato sospeso per le drammatiche conseguenze finanziarie mondiali di un default Usa, potenzialmente possibile già nei primi giorni di giugno. Non sono ancora certi gli esiti di tale intesa, considerando che dovrà passare al vaglio del Congresso - diviso e con vari malumori sia tra i dem che tra i repubblicani - e che comunque prevede tagli di spesa come segno di compromesso. Questo si tradurrà in un freno alla crescita statunitense?

Intanto in Asia, mentre i guadagni di circa l’1% sono stati osservati nei benchmark delle azioni giapponesi e australiane, le azioni cinesi scambiate a Hong Kong hanno cancellato un’iniziale accelerazione al rialzo. Si stanno avvicinando a un mercato ribassista mentre la ripresa economica vacilla, le tensioni geopolitiche peggiorano e uno yuan più debole tiene lontani gli investitori.

I dati sugli utili delle società industriali cinesi nel fine settimana hanno rafforzato i crescenti segnali di perdita di slancio per la seconda economia più grande del mondo.

Gli analisti osservano, inoltre, che i trader hanno ancora molto da affrontare: dalla prospettiva di un altro aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a un probabile diluvio di emissioni obbligazionarie da parte del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.

Tanti dubbi restano da sciogliere. “Sì, otterremo il rally di sollievo a breve termine, ma poi dobbiamo iniziare a pensare alla riunione del FOMC di giugno, all’inflazione più vischiosa del previsto e al denaro che viene drenato dai mercati”, ha sottolineato Tony Sycamore, analista di mercato di IG.

Intanto, oggi i mercati guardano anche la Turchia, dopo che il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha siglato una nuova vittoria elettorale vincendo il ballottaggio, aumentando la prospettiva di maggiori attriti con i governi occidentali e maggiore incertezza per gli investitori. La lira turca, già deprezzata, è crollata.

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