Cosa cambia per il Tfa sostegno 2023? Le nuove regole che interesseranno il tanto atteso VIII ciclo sono contenute nel decreto Pa e riguardano le prove e l’accesso alle stesse. I dettagli.
In attesa del decreto per l’VIII ciclo del Tfa sostegno si vanno a definire le regole per l’accesso al percorso di specializzazione. Ma cosa cambia nel 2023 con l’VIII ciclo del Tfa sostegno?
A introdurre le modifiche al Tfa sostegno è il decreto n.44 del 22 aprile 2023 in Gazzetta Ufficiale, altrimenti detto decreto Pa “Disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche”, approvato il 6 aprile in Consiglio dei Ministri e ora in vigore e che dovrà comunque essere convertito in legge entro 60 giorni.
Il Tirocinio formativo attivo permette di conseguire la specializzazione sul posto di sostegno in tutte le scuole di ogni ordine e grado, ma per accedervi occorre superare delle prove a partire da una preselettiva che si pone l’obiettivo di fare una prima scrematura.
Le tanto temute prove per l’accesso all’VIII ciclo del Tfa sostegno 2023, per il quale si attendono il decreto e i bandi delle università, non dovranno essere affrontate da tutti ma solo da alcuni insegnanti. Vediamo allora cosa cambia per il Tfa sostegno VIII ciclo nel 2023 e forse anche per il IX.
Tfa sostegno VIII ciclo, cosa cambia: accesso senza prove
Confermato con il decreto Pa l’accesso senza prove al Tfa sostegno VIII ciclo 2023, e forse anche al IX ciclo, come hanno sottolineato i sindacati.
Non dovranno sostenere le prove di accesso al Tfa sostegno VIII ciclo, e presumibilmente anche per quello successivo, i docenti che abbiano 3 anni di servizio sul posto di sostegno anche non continuativi, ma che siano stati svolti negli ultimi 5.
Agli stessi docenti interessati da questa deroga viene riservata una quota di posti previsti dai bandi delle singole università presso le quali andranno a svolgersi le lezioni e gli esami del percorso di specializzazione.
L’accesso senza prove non riguarda quindi soltanto chi sia in possesso dell’abilitazione all’insegnamento come accadeva fino allo scorso anno. I docenti che accedono al Tfa senza prove devono quindi, ma è quasi superfluo ribadirlo, essere in possesso di un titolo valido per l’insegnamento. Gli altri candidati invece dovranno sostenere le prove e nel dettaglio:
- preselettiva;
- prova scritta con domande a risposta aperta;
- prova orale con domande che vertono sulle materie della prova scritta.
La preselettiva consiste in 60 quesiti con cinque opzioni di risposta, fra le quali solo una è quella esatta. Più nel dettaglio:
- 40 quesiti per verificare le competenze socio-psico-pedagogiche (distinte per grado);
- 20 quesiti per le competenze linguistiche e la comprensione del testo.
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Non soltanto gli insegnanti con 3 anni di servizio sul sostegno negli ultimi 5 accedono al Tfa sostegno VIII ciclo senza prove, ma anche altre categorie di insegnanti. Come accaduto anche negli scorsi anni questi sono:
- coloro che hanno sospeso il percorso;
- coloro che non si sono iscritti al percorso pur essendo in posizione utile quindi avendo superato le prove di accesso;
- coloro che hanno superato le prove per più procedure e hanno esercitato le relative opzioni (potranno accedere all’opzione prima esclusa);
- coloro che hanno superato le prove d’accesso ma non sono rientrati nel numero dei posti disponibili.
Le novità del 2023 riguardano anche coloro che hanno terminato il percorso del Tfa sostegno e vengono immessi in ruolo, dopo un anno di formazione e prova, direttamente dalla prima fascia delle Gps.
Per ulteriori chiarimenti sull’VIII ciclo del Tfa sostegno 2023 occorre attendere il decreto del ministero dell’Istruzione e del merito e i relativi bandi delle università che attivano il corso di specializzazione.
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