Otto banche sono finite nel mirino dell’Antitrust per presunte pratiche anticoncorrenziali sui titoli di stato dell’Eurozona: cosa è successo?
L’Unione europea ha avviato un’indagine su presunte pratiche scorrette nel trading di bond sovrani dell’Eurozona.
Il terremoto obbligazionario ha colpito ben 8 banche del blocco.
A rendere note le indagini è stata la stessa Commissione europea, che ha tuttavia evitato di fare i nomi degli istituti coinvolti ed ha inviato agli stessi uno «Statement of Objections» informandole della sua valutazione preliminare.
Titoli di Stato Ue: cosa è successo
Le otto banche finite nel mirino dell’Antitrust sono state accusate di aver creato un vero e proprio cartello tramite il quale acquistare bond governativi dell’Eurozona. Una prassi che, se accertata, metterebbe in luce vere e proprie pratiche anticoncorrenziali.
Queste ultime, ancora secondo quanto emerso fino ad ora, hanno riguardato titoli di Stato emessi tra il 2007 e il 2012. Su di essi si sarebbe sviluppato uno schema collusivo volto a distorcere la concorrenza nell’acquisto e altresì nello scambio delle obbligazioni.
“I trader impiegati dalle banche si sono scambiati informazioni commercialmente sensibili, coordinando le strategie di trading”,
ha affermato l’esecutivo comunitario sottolineando il ruolo svolto dalle chatroom online in queste pratiche illecite.
La Commissione Europa ha comunque tenuto a precisare come le pratiche illecite (da accertare) siano state commesse da alcuni trader delle otto banche e non rappresentino una pratica generalizzata nel settore dei titoli di Stato.
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