Gli tolgono ancora soldi dal conto quattro anni dopo la visita all’hotel, ecco cosa è successo

Ilena D’Errico

27 Aprile 2025 - 21:21

Dopo quattro anni dalla visita all’hotel gli tolgono ancora soldi dal conto, ma purtroppo non si tratta di un malinteso. Ecco cos’è successo.

Gli tolgono ancora soldi dal conto quattro anni dopo la visita all’hotel, ecco cosa è successo

Un uomo è restato coinvolto in una vicenda a dir poco spiacevole, alle prime apparenze un errore che poi si è rivelato invece un reato. Quattro anni dopo la visita all’hotel gli sono stati tolti ancora soldi dal conto, di cui aveva fornito i dati durante il soggiorno ma senza alcun motivo valido. Non si è trattato di uno sgradevole malinteso, ma di una vera e propria truffa, come molte ne accadono di questo tipo lasciando le vittime con scarsa possibilità di difendersi visto il tempo passato. Il protagonista di questa vicenda è un cittadino di Oskarshamn, cittadina della Svezia meridionale, ma si possono trovare numerosi altri esempi sul territorio europeo e anche nazionale.

La vittima ha ovviamente denunciato l’accaduto alle autorità, ma secondo le indiscrezioni ricevute dalle testate giornalistiche svedesi pare che le probabilità di recuperare la somma non siano molto elevate. Non è noto quale sia l’effettivo importo rubato, si parla di una cifra contenuta rispetto ad altri colpi simili anche se ciò non toglie nulla alla gravità per la vittima, né ovviamente quale struttura alberghiera sia coinvolta in questa dinamica. Al momento sono ancora in corso le indagini, ma questa notizia non è altro che l’ennesimo monito a tutelare con molta attenzione i propri dati personali.

L’hotel prende soldi dal conto?

Non bisogna demonizzare la prassi delle strutture alberghiere, ormai consolidata, di chiedere una carta di credito come forma di garanzia e autotutela. Non dimentichiamo infatti che illeciti e comportamenti scorretti possono essere attuati anche dai clienti e anzi capitano molto spesso. Ciò però non significa che gli hotel possano utilizzare discrezionalmente i dati forniti per addebitare costi e penali al cliente, nemmeno durante il soggiorno. Quando tutto viene eseguito al meglio, infatti, la struttura alberghiera non addebita nemmeno il costo del soggiorno preventivamente. Il totale indicato in fase di prenotazione e confermato dal cliente, che contestualmente inserisce i dati del conto, viene soltanto pre-autorizzato.

In questo modo la somma viene di fatto bloccata e così la struttura si assicura la disponibilità di pagamento del cliente, impedendo ad esempio disdette non anticipate. Questo meccanismo non viene utilizzato, di solito, quando la prenotazione viene avallata da un acconto che serve proprio a scopo di garanzia. Al termine del soggiorno alberghiero o comunque alla data prevista per il pagamento il cliente salda il costo con il metodo di pagamento scelto.

Se questo non corrisponde allo stesso conto corrente la cifra (o la differenza) viene sbloccata e torna nella disponibilità del cliente secondo le tempistiche operative del caso. Tutti gli altri costi applicati ed eventualmente addebitati sul conto corrente sono (e devono esserlo) sempre indicati precisamente e autorizzati dal cliente. Accettando il contratto con la struttura alberghiera si esprime infatti il consenso all’applicazione di penali, se e quando previste, come anche a farsi carico di costi extra rispetto al servizio pagato. Per esempio, i costi per bevande e alimenti non compresi nella formula prenotata e pagata. Al termine del soggiorno il cliente dovrebbe corrispondere il prezzo secondo quanto consumato, ma se ciò non avviene la struttura alberghiera procede ad addebitare il totale sul conto, come autorizzato proprio dal viaggiatore.

Come difendersi dalle truffe

Il primo passaggio per tutelare il proprio denaro è rivolgersi esclusivamente a strutture riconosciute, preferibilmente attive sul territorio da tempo o almeno che possano vantare esperienze positive. L’alternativa è quella di rivolgersi a un intermediario autorizzato con cui concludere i vari contratti, misura che tutela solo in parte ma che facilita eventuali azioni in giudizio necessarie. Bisogna fare però una precisazione fondamentale: buona parte di queste truffe avviene tramite phishing, con i dati della carta di credito rubati quando il cliente li inserisce sul sito web dell’hotel (o almeno in quello che gli assomiglia).

Molto spesso la responsabilità non è nemmeno della struttura alberghiera, perciò bisogna essere ancora più attenti. Il sito deve essere sicuro (ed è importante controllare che sia quello ufficiale) e non deve chiedere in ogni caso dati ulteriori rispetto a quelli necessari. Il codice CVC della carta e le credenziali per l’home banking, ad esempio, sono strettamente personali. Anche la connessione internet deve essere sicura, soprattutto se si utilizza il WiFi. Tranne queste piccole precauzioni, oltre a controllare con attenzione tutte le condizioni contrattuali prima di accettarle, non è possibile fare molto altro. Tenere sotto controllo il conto corrente e segnalare alla banca ogni possibile problema può fare il resto, soprattutto se si tiene copia di ricevute e altra documentazione relativa al soggiorno. Un’altra buona norma è verificare gli addebiti pre-autorizzati periodicamente.

Iscriviti a Money.it