Quante tipologie di trading esistono? Come si suddividono? Un’analisi completa.
Il trading è un’attività che consiste nella compravendita di strumenti finanziari al fine di trarne un profitto. Vista in questo modo, possiamo dire tranquillamente che il trader non è altro che un commerciante di prodotti e strumenti finanziari il cui scopo è quello di fare profitto sulla differenza di prezzo tra acquisto e vendita.
Nulla di complesso se visto in quest’ottica, in realtà c’è un problema circa il tempo in cui il trader potrà effettuare la sua attività di compravendita in quanto è dall’inizio degli anni 2000 che è possibile fare trading tramite negoziazione elettronica, di conseguenza i volumi scambiati e le compravendite risultano molto più veloci rispetto a qualche anno prima.
Questo cambiamento importante ha portato alla nascita di diverse tipologie di trader, proprio per via di questo enorme cambiamento su base tecnologica che ha portato a una maggior velocità degli scambi e di conseguenza a maggiori spazi di operatività a livello temporale. Vediamo ora insieme quante tiploogie di trading, principalmente discrezionale, esistono.
Il trader che fa “scalping”
Questo termine ha origine dai primi anni 2000 quando i primi trader che operavano sui nuovi terminali con book di negoziazione a vista potevano usufruire di alcune inefficienze che permettevano al trader in questione di aprire e chiudere un’operazione di compravendita nell’arco di tempi che andavano al di sotto del minuto, in alcuni casi l’operazione poteva durare anche un solo secondo. Lo scalper è quindi colui che sfrutta le inefficienze di prezzo dovute alla velocità degli scambi e ai nuovi volumi in entrata all’interno delle piattaforme di negoziazione fornite dai broker.
Questo tipo di trading ha portato alla luce un modo di fare trading assolutamente innovativo, in linea con l’avanzamento tecnologico dell’epoca ma che, almeno in questo periodo storico, risulta un tipo di trading molto difficile. Attenzione però, dobbiamo specificare bene questo tipo di trading: lo scalping non solo fa riferimento al tempo e alla durata del trade ma anche all’ampiezza del movimento. Solitamente i movimenti sfruttati dagli scalper erano movimenti di prezzo molto piccoli, scostamenti di prezzo minimi e non di certo movimento di prezzo ampi e fulminei.
Questa specifica era doverosa e fondamentale. Questo tipo di trading risulta oramai quasi del tutto obsoleto ed è stato rimpiazzato nella maggior parte dei casi da quelli che vengono definiti HFT, sistemi di High Frequency Trading, ossia trading ad alta frequenza. In pratica il lavoro dello scalper è stato sostituito da un lavoro automatizzato con una componente hardware che richiede una manutenzione e un aggiornamento costante fuori dalla portata di un trader privato alle prime armi. Parliamo di sistemi hardware con processori dal costo esorbitante direttamente collegati ai sistemi di negoziazione della borsa di riferimento tramite accesso diretto al mercato, in pratica una estremizzazione efficiente dello scalper “umano”.
leggi anche
Trading, i time frame migliori per operare
Trading Intraday o Day-Trading
Uno dei più frequenti modi di fare trading è proprio quello del trading intraday. Gli scalper vengono sostituiti nel tempo da sistemi automatizzati e i trader vengono in un certo senso costretti a scegliere se continuare a fare trading o lasciare l’ascia di guerra a favore dei nuovi sistemi Hft. Ovviamente, se il trader non ha più spazio in un determinato “arco temporale” di operatività, si adatterà a ciò che si avvicina di più a ciò che è in linea con il suo modo di gestire il rischio.
Il trading intraday consiste quindi nella negoziazione di strumenti finanziari all’interno della giornata di trading e prevede principalmente la chiusura di tutte le posizioni in essere all’interno della giornata. Un trader intraday si ritrova quindi a fine giornata senza alcuna esposizione a mercato e di conseguenza ogni giorno risulta sempre nuovo a livello operativo. Il trader intraday può fare operazioni che possono durare secondi, minuti e ore, l’importante è che le stesse siano chiuse all’interno della giornata di negoziazione. Questo tipo di trading richiede un grado di specializzazione abbastanza elevato in quanto si vanno a sfruttare delle dinamiche che prevedono una profonda conoscenza dei movimenti del mercato a livello giornaliero.
leggi anche
Come imparare a fare trading?
Trading Multi-Day
Il trading multi-day è il trading che solitamente non prevede un arco temporale preciso in cui il trader può chiudere le sue posizioni. Il trader multi-day ha un’ottica operativa dove va a sfruttare dei movimenti più ampi senza correre il rischio del trader intraday, quindi ha solitamente un approccio operativo che si focalizza principalmente sulle dinamiche e sui trend di lungo periodo.
L’approccio operativo è molto tecnico in quanto questo tipo di trading ha bisogno di conferme su grafici di lungo periodo e una gestione del rischio molto attenta in quanto l’esposizione a mercato è più prolungata nel tempo. A ovviare questo rischio temporale c’è sicuramente la componente di rischio operativo che sicuramente verrà gestita in modo diverso rispetto agli altri due trader descritti prima.
La dose di rischio è tale che un’oscillazione importante di mercato sia poco incidente sul risultato finale, pertanto il trader multiday dovrà sfruttare dei movimenti importanti in termini di oscillazione per avere delle performance rilevanti. Mentre il trader intraday è più concentrato sui movimenti e sulle dinamiche tecniche che guidano i mercati giorno per giorno, il trader multiday è concentrato principalmente sui trend di lungo periodo, ignorando completamente tutti i fattori che invece un trader intraday vede come assolutamente fondamentali per la sua operatività. Come potete vedere, bastano solamente 24 ore di differenza per far sì che ci siano tre tiploogie diverse di trading.
Ovviamente queste erano le tipologie di trading in termini temporali ed esistono ancora più varianti per quanto riguarda le tipologie di traders, ossia le modalità di negoziazione e di speculazione sui mercati suddivise per tipologia di strumenti e per esigenze particolari come ad esempio il trading sull’energia che prevede la compravendita di strumenti finanziari legati al mondo energetico per la gestione del rischio di una determinata azienda.
© RIPRODUZIONE RISERVATA