Come non pagare il 42% di tasse su Bitcoin? La Svizzera si propone come paradiso fiscale per le criptovalute. Ecco tutti i vantaggi fiscali offerti a chi si trasferisce a Lugano.
Per non pagare tasse su Bitcoin, la Svizzera offre una soluzione semplice ma efficace: trasferirsi a Lugano. Dopo la stretta fiscale del governo italiano sulla tassazione di Bitcoin, con una ritenuta sulle plusvalenze che passerà dall’attuale 26% al 42% a partire dal 2025, operatori del settore e investitori temono ripercussioni negative che potrebbero rallentare un settore in rapida crescita, scoraggiando l’adozione (e la dichiarazione) delle criptovalute in Italia.
Cosa fare per proteggere i propri guadagni in Bitcoin? In risposta alle dichiarazioni del Viceministro Maurizio Leo, il sindaco di Lugano invita gli italiani a considerare il trasferimento nella sua città. Oltre alla tassazione favorevole per le criptovalute, trasferirsi a Lugano offre anche altri vantaggi fiscali significativi, rendendo questa città una scelta strategica per chi cerca un ambiente economico più vantaggioso.
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Svizzera paradiso fiscale per le criptovalute
Negli ultimi anni la Svizzera (e in particolare Lugano) si sta affermando come una delle opzioni più vantaggiose grazie a un regime fiscale in cui le plusvalenze derivanti da transazioni di carattere non commerciale sono esenti da imposte. In altre parole, tutti gli utili dei privati ottenuti dalla compravendita di token di pagamento sono quasi esentasse.
Si applicano solo imposte sul patrimonio con un’aliquota estremamente bassa, variabile per ogni Cantone e generalmente compresa tra lo 0,3 e l’1%.
Sulle plusvalenze derivanti da operazioni di staking, mining (con la creazione di token) o airdropping (scambio via sistemi tipo AirDrop di Apple) di criptovalute, o se si riceve il proprio stipendio in criptovaluta, la Svizzera prevede un’imposta sul reddito, calcolata con aliquota progressiva e in base al cantone di residenza.
Grazie a un regime fiscale favorevole e a un ambiente normativo chiaro, la Svizzera sta attirando investitori e operatori del settore da tutta Europa, promuovendo l’innovazione e la creazione di un ecosistema stimolante.
Conviene trasferirsi in Svizzera per pagare meno tasse?
Trasferirsi in Svizzera è una strategia utilizzata da molti imprenditori per sfuggire all’elevata tassazione italiana. Per spostare la residenza fiscale oltre confine, senza necessariamente acquisire la cittadinanza svizzera, è necessario trascorrere almeno 180 giorni all’anno sul territorio elvetico. Diventando residenti fiscali in Svizzera, si è soggetti a imposte federali, cantonali e comunali, calcolate in base al reddito e alla ricchezza dichiarati sia in Svizzera che all’estero. Per evitare la doppia imposizione, la Svizzera ha siglato accordi con molti paesi, inclusa l’Italia, che permettono di non pagare le tasse due volte. Ad esempio, i redditi generati in Italia da un cittadino residente in Svizzera non verranno tassati nuovamente in Svizzera e viceversa.
Aprire un’impresa in Svizzera può essere conveniente, con un’aliquota media complessiva del 17-20%, che comprende un’imposta federale sugli utili fissata all’8,5% e un’aliquota comunale variabile in base al Cantone. Le imprese possono beneficiare di numerose deduzioni, come quelle relative al personale, alle immobilizzazione e alla ricerca e sviluppo, che riducono il carico fiscale finale. Inoltre, nel caso di startup innovative, il Canton Ticino offre numerose benefici fiscali e agevolazioni per gli investitori, prevedendo (per i primi tre esercizi) un’imposta dello 0,01 per mille del capitale imponibile.
La normativa svizzera prevede anche la possibilità di ottenere residenza fiscale per beneficiare di un regime forfettario globale modificato, ma si tratta di una procedura molto complessa e riservata a individui ad alto reddito (HNWI), ma che non svolgono alcuna attività lavorativa in Svizzera. In questo caso, le tasse sono negoziate direttamente con le autorità fiscali locali e calcolate in base al tenore di vita o capacità di spesa.
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