Tredicesima, taglio del 25% a causa delle tasse: lo studio della Cgia di Mestre

Giorgia Bonamoneta

27/11/2022

È in arrivo la tredicesima, ma una parte servirà per pagare le tasse. Ecco come gli italiani spenderanno la tredicesima secondo lo studio della Cgia di Mestre.

Tredicesima, taglio del 25% a causa delle tasse: lo studio della Cgia di Mestre

Le tasse mangeranno il 25% della tredicesima degli italiani. A dirlo è uno studio della Cgia di Mestre, che denuncia in un bollettino il costo della crisi economica sulle tredicesime dei dipendenti e pensionati italiani. Secondo lo studio, che identifica l’arrivo di 47 miliardi di euro in tredicesime, 11,4 miliardi di euro finiranno nelle casse dell’erario.

Le prime tredicesime potranno essere riscosse dai pensionati a partire dal prossimo giovedì 1° dicembre. A seguire anche i dipendenti pubblici e privati potranno riscuotere le tanto attese tredicesime, che nella maggior parte dei casi verranno spese nello stesso mese di dicembre tra bollette, rate del mutuo, saldo dell’Imu per le seconde abitazioni e le festività natalizie.

Secondo lo studio della Cgia di Mestre quest’anno sono previsti 9,5 miliardi di euro in acquisti natalizi, una cifra piuttosto bassa se comparata a meno di 10 anni fa quando gli acquisti facevano toccare la soglia di 20 miliardi di euro. Una parte della contrazione è però dovuta all’acquisto anticipato a novembre per sconti come quelli del Black Friday, non più di un singolo giorno e solo per gli acquisti online, ma esteso a oltre una settimana e per ogni tipo di attività fisica o virtuale.

Tredicesima e tasse: quanti soldi finiranno assorbiti dal fisco?

Quest’anno la tredicesima di tutti gli italiani (i destinatari sono 33,9 milioni, tra pensionati e lavoratori dipendenti) ammonterà a 46,9 miliardi di euro. Di questi ben 11,4 miliardi saranno riassorbiti dal fisco. In totale resteranno nelle tasche degli italiani circa 35,5 miliardi, ma a differenza degli scorsi anni pre pandemia e pre crisi, la mensilità aggiuntiva servirà per pagare spese quotidiane come bollette, mutuo e altro.

Le spese elevate, dovute all’inflazione dei beni di prima necessità e non solo, ha abbassato il potere d’acquisto degli italiani per le festività natalizie. La maggior parte dei fondi extra del mese di dicembre saranno indirizzati verso bollette di luce e gas, la rata del mutuo e il saldo dell’Imu come prima esigenza degli italiani. In pratica servirà per non rimanere indietro su pagamenti importanti e non come spese extra per sostenere il mercato.

Dove vanno a finire le tredicesime? Sempre meno soldi spesi in regali

La tredicesima rappresenta la forza d’acquisto degli italiani durante il periodo natalizio, per esempio per acquistare generi alimentari per i giorni di festa e per fare i regali seguendo la tradizione del Natale. Negli ultimi anni, in particolare lo scorso anno, si è registrato un calo degli acquisti natalizi del 50% rispetto al periodo pre crisi del 2008-2009.

Parte del problema è il Black Friday, cioè l’usanza di fare sconti molto elevati nel periodo di novembre. Nel corso degli anni il venerdì nero si è esteso da un singolo giorno fino a una o due settimane. Le spese degli italiani si sono così concentrate nel mese antecedente a dicembre, facendo crollare di conseguenza la spesa nel periodo preso in esame.

La lista degli acquisti e regali più diffusi in Italia per Natale: la classifica

Lo studio della Cgia di Mestre continua proponendo una lista dei regali più diffusi. Sembra infatti che gli italiani preferiscano regalare generi alimentari e a seguire tutta una serie di altri prodotti, con un evidente impennata dei cosiddetti regali digitali, come abbonamenti a piattaforme streaming o buoni regalo.

La classifica dei regali più diffusi e preferiti dagli italiani sono:

  • generi alimentari
  • giocattoli
  • prodotti tecnologici
  • libri
  • abbigliamento e scarpe
  • articoli per la cura della persona

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# Natale

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