Semestrale e trimestrale di ENI sostenute dal prezzo del petrolio. I risultati del cane a sei zampe
La seconda trimestrale di ENI ha permesso al mercato di osservare una crescita generalizzata su tutti i fronti, riflessa poi anche dai dati sulla prima metà del 2018.
Da aprile a giugno, nello specifico, i ricavi del cane a sei zampe sono saliti del 16%, da quota 15,65 a quota 18,14 miliardi di euro. Buona in particolar modo la produzione di idrocarburi, cresciuta del 5% rispetto al secondo trimestre dello scorso anno e attestatasi a 1,86 milioni di boe al giorno.
L’utile operativo adjusted trimestrale di ENI è praticamente raddoppiato da quota 1,02 miliardi a quota 2,54 miliardi di euro. A determinare l’avanzata del dato sicuramente il rally messo a segno dal prezzo del petrolio, oltre che l’aumento della produzione.
Il risultato netto di competenza degli azionisti è balzato dai 18 milioni della seconda trimestrale 2017 a quota 1,25 miliardi di euro.
La prima semestrale di ENI
I trend registrati sul fronte trimestrale sono stati riscontrati anche nell’intera prima metà dell’anno. I ricavi di ENI, solo per fare un esempio, sono saliti del 7,1% da quota 33,69 a quota 36,07 miliardi di euro. A contribuire soprattutto la produzione di idrocarburi, aumentata del 5% su base annua.
L’utile operativo adjusted delle continuing operations è cresciuto da quota 2,85 a quota 4,94 miliardi di euro e questo grazie all’effetto complessivamente positivo dello scenario (1,4 miliardi), alla crescita delle produzioni e alle azioni di efficienza e di ottimizzazione (0,7 miliardi). Il risultato netto di competenza degli azionisti è salito da 983 milioni a 2,2 miliardi di euro (+124% circa).
Dalla semestrale e dalla trimestrale ENI sono emersi poi i dati sull’indebitamento finanziario netto, sceso dai 10,92 miliardi di fine 2017 a i 9,9 miliardi al 30 giugno scorso. Il flusso di cassa si è attestato a 5,22 miliardi di euro.
4,61 miliardi di euro, invece, il dato sugli investimenti tecnici effettuati da ENI nella prima metà dell’anno. Confermati, infine, tutti gli obiettivi finanziari e operativi del 2018.
“Come risultato finale il debito netto prosegue nella sua discesa portandosi al di sotto di €10 miliardi, livello più basso registrato negli ultimi 11 anni. Su queste basi confermerò al Consiglio del 13 settembre la proposta di un acconto dividendo di €0,42 per azione,”
ha fatto sapere l’ad, Claudio Descalzi.
Al momento della scrittura, a pochi minuti dopo l’avvio delle contrattazioni e in virtù di un’ottima trimestrale, le azioni ENI stanno comunque scambiando intorno a quota 16,29 euro.
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